Cappelli, Brugnano e Maccari suonano la carica: “Uniti da valori che non hanno colore, ora siamo inarrestabili”.
Che “il poliziotto” sia al centro dell’unica azione sindacale che possa dirsi tale è il messaggio, chiarissimo, lanciato venerdì dal Raduno estivo dell’Fsp Calabria, Federazione Sindacale di Polizia. Il poliziotto, l’uomo o la donna dentro alla divisa, il suo cuore, la sua dignità, il suo credo, i suoi affetti, le sue necessità, il suo spirito di Corpo ma anche il suo senso della comunità.
C’era tutto, ieri, nella splendida cornice del Villaggio Bahja, a Paola, che ha accolto decine di appartenenti e rappresentanti dell’Fsp, sempre più numerosa grazie ai tanti ingressi che si stanno susseguendo in queste settimane, giunti da diverse parti d’Italia per una giornata trascinante, in cui il sole quanto l’ardore dei presenti hanno surriscaldato l’atmosfera fra impegno e goliardia, amicizia e commozione.
Una commozione che ha raggiunto il suo apice nel momento più significativo della giornata, quello in cui si è doverosamente celebrata la memoria di Paolo Diano, il Poliziotto vittima del dovere deceduto il 10 agosto 1981, lontano dalla sua Nicastro, in seguito alle ferite riportate in servizio. La vedova di Diano e sua figlia Paola, che dal padre ha ereditato nome e divisa, dopo l’interminabile applauso di una platea balzata in piedi in cui ovunque si vedevano occhi lucidi e pugni serrati dall’emozione, hanno ricevuto una targa che potesse simboleggiare l’onore tributato da tutti i colleghi a chi più di tutti ha tracciato la strada dell’eroismo silenzioso e diuturno che tutti i poliziotti sono chiamati a seguire, come segno tangibile di quei valori che sono alla base di una vita dedicata agli altri.
Una commozione che, comunque, è stata una costante della giornata, come ha detto in apertura del suo intervento Stella Cappelli, Segretario Generale Vicario Fsp, che nell’esprimere il compiacimento suo e del Segretario generale Valter Mazzetti di cui si è fatta portavoce, per l’ottima riuscita della manifestazione, ha rimarcato l’importanza di un rapporto di solidarietà vera, sincera e ferrea che leghi gli appartenenti alla grande famiglia di questo Sindacato “che – ha detto la Cappelli – mi auguro possa fare ancora enormi passi avanti raggiungendo importanti risultati”.
“E che quei passi avanti si faranno non ho dubbi – ha detto poi Franco Maccari, Vice Presidente Nazionale Fsp -. Non potrebbe essere altrimenti con questi presupposti e questa amalgama che si è immediatamente creta fra tutti noi, vecchi e nuovi amici, donne e uomini profondamente legati dalla condivisione di valori che non hanno colore ma, come ci ha insegnato Falcone, camminano sulle gambe di uomini che ne devono essere degni”.
Quelle “buone gambe” che è giusto seguire, quando da questa cosa dipende il fatto di tenere fede ai propri convincimenti, di non arretrare di fronte all’opportunismo, di difendere ciò in cui si crede, “di rappresentare degnamente i poliziotti che abbiamo l’onore e l’onore di tutelare” ha detto Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale Fsp che così ha spiegato il coraggio di compiere svolte importanti, che hanno portato tantissimi colleghi a confluire nella Federazione Sindacale “che ci ha accolti a braccia aperte in modo davvero sincero”, ha ricordato, per poter continuare nel solco dei propri impegni. “Questo ci ha resi più forti – ha concluso Brugnano – e ci porterà molto molto lontano”.
Unità di Corpo, dunque, unità d’intenti e progetti che potranno tenere alta la bandiera della difesa del poliziotto da parte di un Sindacato che, però, punta anche e soprattutto su quel concetto di “Polizia di prossimità” che lo vuole saldamente in rete con le altre componenti della società. E non è un caso se sono accorsi a partecipare alla giornata di ieri anche tanti amici che, pur non portando la divisa, riconoscono, esaltano e a loro modo condividono l’impegno dei poliziotti che a volte viene dato per scontato, non viene adeguatamente riconosciuto, o addirittura viene sommerso dall’oblio pur se si traduce nell’estremo sacrificio.
Tanto hanno rimarcato i vari ospiti del mondo della politica, dell’informazione, dell’imprenditoria, che si sono susseguiti al microfono per portare il proprio saluto, il proprio apprezzamento, le proprie istanze, anche. La richiesta di continuare a vigilare sempre di più sulla comunità, di restare saldamente al fianco della gente, specialmente in una terra come la Calabria che ancora si dimena disperatamente nel tentativo di liberarsi dal giogo di una criminalità brutale quanto ramificata. Una terra che punta tutto sul proprio patrimonio ambientale, enograstronomico e umano che però, più di tutti, hanno bisogno di difesa, di tutela, di sostegno.
Una terra che chiama, la Calabria, e un Sindacato, che risponde, l’Fsp.
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