Tutto pronto a San Teodoro per la terza edizione del San Teodoro Jazz Festival. Dal primo al 3 settembre una tre giorni di concerti e jam session nel cuore della Gallura con il progetto “The Glow” della cantante Laura Taglialatela, l’ensemble “La Squadra”, dalla Francia in arrivo il Chamber Metropolitan Trio, e poi il Matteo Cara Trio, Jumaan Project e MJM Project.
Grande attesa in Gallura per la terza edizione del San Teodoro Jazz Festival, la manifestazione dedicata al genere di matrice afroamericana che quest’anno si svolgerà nel caratteristico borgo del nord Sardegna dal quale prende il nome, San Teodoro (a 250 chilometri da Cagliari, 30 da Olbia e circa 140 da Sassari), da sabato 1 a lunedì 3 settembre 2018.
Nato dall’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorino Matteo Pastorino (da anni trapiantato a Parigi) e supportato con forza dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti isolani e non, come il chitarrista Paolo Angeli, i sassofonisti Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il contrabbassista Salvatore Maltana, il fisarmonicista Luciano Biondini e il batterista Jarrod Cagwin, tra gli altri.
L’edizione 2018 ruoterà attorno a tre parole chiave freschezza, gioventù e jazz, con la precisa volontà di mettere in risalto e dare spazio ai nuovi talenti che, muovendosi tra Italia, Francia e Stati Uniti, si spingono verso nuove strade espressive e di ricerca. Per questo motivo, protagonisti della terza edizione saranno alcuni tra i più interessanti nuovi nomi della scena nazionale e internazionale, come il progetto The Glow della cantante partenopea Laura Taglialatela, l’ensemble francese Chamber Metropolitan Trio di Matthieu Ruffè, Damien Varaillon e Thomas Delor, e il quintetto La Squadra con Filippo Bianchini, Matteo Pastorino, Igor Spallati, Armando Luongo e Ugo Alunni. Anche i progetti sardi troveranno ampio spazio nei momenti dopoconcerto, e quest’anno dopo le consuete tre serate previste in piazza Gallura, la musica continuerà a popolare il borgo gallurese nella piazza Mediterraneo con il Matteo Cara Trio, e le formazioni Jumaan Project e MJM Project.
Il San Teodoro Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz con il supporto del Comune di San Teodoro, in collaborazione con Altergrafica Pubblicità Olbia, Mousikè Live di Giacomo Sanna, B&B Florian, B&B Francy, Le Stanze Del Centro, Ristorante Galusé e Ristorante La Mesenda.
L’ingresso al San Teodoro Jazz Festival è gratuito.
IL PROGRAMMA:
La terza edizione del San Teodoro Jazz Festival prenderà il via ufficialmente sabato 1 settembre alle 21.30 dove è atteso sul palcoscenico di piazza Gallura il quintetto della cantante napoletana Laura Taglialatela, che presenterà il suo disco d’esordio, l’album The Glow, pubblicato lo scorso aprile per l’etichetta statunitense Ropeadope, che vanta tra le sue fila alcuni tra i più attivi e innovativi artisti della scena mondiale come Terrace Martin, Christian Scott e Snarky Puppy, solo per citarne qualcuno. Il lavoro si è recentemente aggiudicato il Gianni Basso Award 2018 come miglior album di debutto tra i giovani artisti italiani. La band comprende musicisti provenienti da background culturali, musicali e geografici differenti, che si combinano senza inibizioni in un unico suono, nuovo, diverso, unanime e sincero: tutte le improvvisazioni, infatti, anche se guidate da un leader, sono collettive e i ruoli si intersecano al punto che sovente anche la voce diventa strumento di accompagnamento. Ad affiancare la cantante Laura Taglialatela, ci saranno Logan Richardson al sassofono contralto (musicista tra i più attivi nella scena newyorkese contemporanea, ha studiato con musicisti del calibro di Max Roach, Kenny Burrell, Shirley Scott e pubblicato il suo ultimo disco “Shift” per la Blue Note al fianco di Pat Metheny, Jason Moran e Nasheet Waits), Domenico Sanna al pianoforte & electronics, Luca Fattorini al contrabbasso e Armando Luongo alla batteria.
Il giorno dopo (domenica 2 settembre) alle 21.30 luci e amplificatori si accenderanno nella piazza Gallura per la formazione francese Chamber Metropolitan Trio, terzetto capitanato dal pianista e compositore Matthieu Roffè affiancato dalla solida sezione ritmica composta dal contrabbassista Damien Varaillon e dal batterista Thomas Delor. La musica da camera d’influenza classica-europea rappresenta il vettore artistico del Chamber Metropolitan Trio, la cui ricerca musicale si basa su un repertorio di brani originali ispirati al Giappone e alla sua cultura secolare. Le composizioni del trio sono caratterizzate dall’utilizzo della tecnica del contrappunto come punto di partenza e di arrivo, intessute sapientemente con l’improvvisazione, posta costantemente al servizio della composizione collettiva estemporanea. Oltre all’interpretazione degli standard della storia del jazz, le composizioni originali di Roffé sono figlie delle influenze incamerate durante i suoi viaggi attorno al mondo che grande ispirazione hanno tratto dal Giappone e dalla sua straordinaria e unica cultura, ricca di storia e culla della filosofia orientale (Kinkaku-Ji e Bushido, due brani presenti sull’album, fanno eco a queste influenze). Il Trio ha vinto il primo premio del Golden Jazz Trophy di Lilla nel giugno 2015 presidiato da Archie Shepp e Jean-Claude Casadesus e il secondo premio al Prix Musical Matmut 2016 di Parigi.
L’ultimo giorno del festival (lunedì 3 settembre), vedrà protagonista sul palco centrale di piazza Gallura l’ensemble La Squadra, in scena alle 21.30 con Matteo Pastorino ai clarinetti, Filippo Bianchini al sax tenore, Igor Spallati al contrabbasso, Armando Luongo alla batteria e percussioni e Ugo Alunni alla batteria. Il progetto nasce dalla collaborazione dei cinque musicisti che hanno scelto di esplorare e condividere nuove culture musicali apprese e approfondite studiando in conservatori di differenti città europee come l’Aia (Olanda), Bruxelles, Berlino e Parigi. L’ensemble è caratterizzato dalla presenza di una importante sezione ritmica con 2 batterie e un contrabbasso, a supporto delle melodie dei clarinetti (basso e soprano) e del sassofono tenore. La musica proposta si basa su composizioni originali dei membri del gruppo, più brani di colleghi musicisti che hanno arrangiato la propria musica adattandola per l’ensemble (tra questi Lorenzo Agnifili, Domenico Sanna, Marco Bardoscia, Piergiorgio Pirro, tra gli altri, che saranno coinvolti nei progetti futuri della band). Le sonorità del gruppo spaziano dai ritmi tribali, enfatizzati dalla presenza di 2 batterie, passando per atmosfere rarefatte e ricche di colori (elemento caratterizzante la formazione è indubbiamente l’assenza di uno strumento armonico).