Questa sera in scena in anteprima europea una grande cooproduzione italo – tedesca realizzata dalla tedesca Ringparabel Opera e dall’italiana Mda Produzioni
Insieme le tre religioni abramitiche: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam
Caruso: “La coerenza del nostro palinsesto procede verso l’unitarietà delle arti – dall’archeologia alla scultura, dalla pittura alla danza e alla recitazione e trova Selinunte interessata ad offrire un programma, un progetto formativo di vasta estensione indispensabile per la crescita culturale del distretto della Sicilia Occidentale in cui la colonia greca si trova inserita”.
Bruni: “Dopo Selinunte in tournè in Italia ed in Germania”.
Oggi con l’artista tedesca Gloria Bruni, l’anteprima Europea di “Ringparabel – la Parabola dei Tre Anelli “opera per musica, coro, danza e attore, opera inedita. Ore 21 e 15 – Tempio di Hera – Selinunte.
“Per la prima volta, portiamo al Parco Archeologico di Selinunte questa coproduzione italo – tedesca. Il progetto nasce dalla collaborazione con il regista italiano Aurelio Gatti e vede il sostegno economico e distributivo di Ringparabel Opera e Mda Produzioni: La produzione che viene presentata in prima nazionale ed europea al Parco Archeologico di Selinunte, da novembre ad aprile sarà in tournée in Italia e Germania. Le piazze italiane ad oggi previste sono Torino, Forli, Livorno”. Lo ha annunciato la compositrice tedesca Gloria Bruni.
Dalla Scala di Milano al Regio di Parma, dal San Carlo di Napoli, ai palcoscenici internazionali ed ancora dalle esibizioni come violinista nella “Camerata Accademica” e con l’orchestra del Mozarteum di Salisburgo, ai tour alla Carnegie Hall di New York ed al Kennedy Center di Washington, ma anche come cantante, si è esibita al Puccini Festival di Torre del Lago e alla La Scala di Milano, con i Mozart Players di Londra presso la Dresda Sempre Opera House e il Gewandhaus di Leipzig.
L’artista tedesca è nota anche per avere composto “Requiem a Roma”, per coro e orchestra eseguito a Roma nel novembre 2000 e che è stata successivamente eseguita in Italia, Polonia, Germania, Austria e Israele, il musical “Uccelli di rovo” che ha debuttato nel 2009 in Galles, l’opera “Pinocchio” che ha debuttato ad Amburgo nel 2008 e che ha avuto due importanti produzioni italiane per il Teatro San Carlo (2013) e per il Teatro Regio di Parma (2015), la “Sinfonia n. 1 – Ringparabel” per coro e orchestra che, dopo il debutto amburghese (2012), è stata rappresentata con successo a Istanbul (2013) e a Minsk (2015).
Attualmente è impegnata nella composizione dell’opera “The Creation”, a cui attualmente lavora con il designer di Amburgo Peter Schmidt e che vedrà, presumibilmente, la luce nel 2018.
Ora Gloria Bruni ha scelto lo scenario del Parco Archeologico di Selinunte per l’anteprima europea di Ringparabel – la Parabola dei Tre Anelli” opera per musica, coro, danza e attore.
E c’è attesa per l’evento in programma questa sera alle ore 21 e 15 dinanzi al Tempio di Hera, al Parco Archeologico di Selinunte. Un motivo ben preciso c’è:
“Dalla fine del 2017 abbiamo lavorato molto sull’idea significativa del coniugare le differenze culturali tra i popoli di diversa origine, coinvolgendole e indirizzandole verso l’inclusione e verso l’uguaglianza, la fratellanza e la tolleranza, manifestata per prima attraverso l’istallazione video-art del “Ratto di Europa”, visibile presso il museo di Baglio Florio – ha affermato Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte – proseguita poi con il “Padiglione delle religioni perdute” in seno alla BIAS, Biennale Internazionale di Arte Sacra, e che adesso si conclude con lo spettacolo della “Parabola dei tre anelli” inserita nell’ambito delle rappresentazioni teatrali dei “Teatri di Pietra” a Selinunte, giunta ormai alla decima edizione, la cui trama si basa sulle differenze, o meglio sui punti di convergenza, sulle radici univoche delle tre religioni abramitiche, Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
La coerenza di questo palinsesto che procede verso l’unitarietà delle arti – dall’archeologia alla scultura, dalla pittura alla danza e alla recitazione – trova Selinunte interessata ad offrire al vasto pubblico non solo un prodotto culturale basato sull’archeologia e sul paesaggio antico siceliota ma, soprattutto, un programma, un progetto formativo di vasta estensione indispensabile per la crescita culturale del distretto della Sicilia Occidentale in cui la colonia greca si trova inserita”.
All’ombra del Tempio di Hera, a Selinunte, nel più grande parco archeologico del Mediterraneo, debutta dunque l’opera composta da Gloria Bruni ed orchestrata da Lauro Ferrarini, ispirata alla celebre parabola dell’anello, da “Nathan il Saggio” di Lessing e dal Decameron di Giovanni Boccaccio.
La composizione, rappresentata in forma di concerto alla Laeiszhalle di Amburgo e successivamente a Istanbul e a Minsk, diventa danza-teatro nel nuovo allestimento a firma di Aurelio Gatti, quasi ad aderire alla scelta di “leggerezza” di Lessing, che, per veicolare idee molto complesse, si era affidato al teatro per affrontare il mistero insondabile della fede .
L’attualità del tema, il dialogo e lo scontro di religione, è il tema centrale della parabola che in Nathan il Saggio si sviluppa intorno all’idea dell’assenza di primato tra le tre religioni monoteiste – Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo, per giungere ad una spassionata esortazione alla tolleranza, alla convivenza pacifica nel segno della fratellanza.
La storia dall’anello autentico – confuso tra copie fatte forgiare da un buon padre per non mortificare nessuno dei tre figli, ugualmente amati, suscita una unica evidenza: è impossibile distinguere il gioiello originale e quindi vano aspirare ad una legittimità “superiore” da parte dei contendenti … È il ‘vuoto’ di certezza che, sospendendo la pretesa di un’origine esclusiva, ricorda alle religioni – e non solo – la vanità di ogni chiusura e intolleranza. Al centro dell’anello c’è comunque il vuoto. Ed è con quel vuoto, con quell’ignoto, che ciascuna coscienza deve fare i conti.
Protagonista di questa messinscena il fabbro – mastro di metallurgia- a cui è dato il compito di forgiare i tre anelli identici: a questa figura arcaica è assegnato il compito di “ricordare ” la parabola e il suo significato, di guidare l’ensemble dei danzatori e il pubblico attraverso l’ignoto per un viatico di conoscenza.
Al celebre attore catanese Sebastiano Tringali è affidato il ruolo del forgiatore, continuamente alle prese con il fuoco-danzatrice: “Di un anello la richiesta, una semplice fascia di metallo, una corona circolare delimitata da due circonferenze, con la sua forma senza inizio né fine ….Un anello è privo di inizio e di fine, ininterrotto e immutabile, immagine dell’infinito. E nel contempo, la sua forma chiusa, sottintende completezza, contenimento, stabilità….ed ecco il suono cupo dell’incudine echeggiare fortemente e il gran vento dai mantici soffiato e il pesante ansimare dei Ciclòpi.”
Ispirandosi nella sua drammaturgia ai versi di Ovidio e dei grandi della letteratura classica, Aurelio Gatti propone una nuova versione della Parabola dei Tre Anelli con la sua danza-teatro, evidenziando la condizione di vuoto e smarrimento e la tensione per una esistenza di tolleranza e l’umanità, valori che Gloria Bruni mette a fuoco attraverso il potere universale della musica.
Lo spettacolo, vedrà in scena, insieme a Tringali, sette danzatori: Carlotta Bruni, Valeria Busdraghi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino, Camilla Perciavalle, Luca Piomponi, Paola Saribas. I costumi di Marina Sciarelli Genovese e il disegno luci di Stefano Stacchini .
Dopo la prima di Selinunte, prevista giovedì 23 agosto alle 21.15, le rappresentazioni avranno luogo in altri siti del circuito Teatri di Pietra Sicilia.