Viaggio attraverso le storie, le aspirazioni e i sogni, i pensieri e le emozioni di un gruppo di giovani artisti che si incontrano per la prima volta su un palcoscenico e provano a raccontarsi attraverso i differenti linguaggi: s’intitola “Let Me Try” lo spettacolo, frutto di una residenza artistica e di un percorso di formazione con incontri e laboratori, che debutterà lunedì 3 e martedì 4 settembre alle 21 al Teatro Civico di Sinnai.
La pièce multimediale con elaborazione drammaturgica e regia di Elvira Frosini e Daniele Timpano, coreografie di Alessandra Corona e musiche di Thomas Lentakis, disegno luci di Stefano De Litala, regia cinematografica e elaborazioni visuali di Giovanni Coda – approderà venerdì 7 e sabato 8 settembre alle 21 al Teatro Greco di Roma e infine venerdì 14 e sabato 15 settembre alle 20 al Gelsey Kirkland Center of the Arts di New York.
Si alza il sipario sull’intrigante racconto per quadri tra “dissolvenze incrociate” e significativi fermoimmagine, tranches de vie e frammenti di teatro in cui si alternano e intrecciano vari piani narrativi, tra brevi monologhi e dialoghi, sequenze coreutiche e immaginifiche visioni: focus sui giovani protagonisti che si mettono a nudo rivelando fragilità e inquietudini ma anche la determinazione nell’andare avanti e seguire la propria strada pur tra mille difficoltà.
Si evidenziano differenze e contrasti ma anche il comune desiderio di iniziare una nuova avventura dove le distanze reali e simboliche, la diversa formazione e provenienza geografica, la cultura e le tradizioni, il vissuto individuale e il legame con le radici rappresentano un patrimonio prezioso e il punto di partenza per il confronto e lo scambio.
Temi scottanti e attuali – dalle discriminazioni di genere alle manifestazioni di razzismo tanto più pericolose quanto più subdole e perfino inconsce, e in una sfera più privata i nodi sensibili quali le ferite dell’anima e l’accettazione di sé, attraverso le metafore del “posto” da occupare sulla scena come nel mondo e del peso o della leggerezza, il narcisistico desiderio di apparire (e l’ansia e la voglia di scomparire) affiorano come per caso nelle conversazioni dove l’arte della finzione si traduce nell’effetto della massima “naturalezza”.
Un gioco metateatrale – in cui i protagonisti si rivelano attraverso gesti e parole, sguardi, silenzi e le loro vicende vere o inventate diventano materia della narrazione attraverso l’elaborazione drammaturgica di Elvira Frosini e Daniele Timpano che firmano anche la regia dello spettacolo, in cui confluiscono testi e performances creati nell’arco dei sette mesi precedenti. Un intenso mese di prove, con spazi di approfondimento e confronto con i maestri – l’attrice Miana Merisi, il regista e autore cinematografico Giovanni Coda, il danzatore e coreografo Guido Tuveri – per dar forma ad un “copione” che racchiudesse, sublimandoli e rendendoli universali e condivisibili, le istanze e i desideri, gli interrogativi e gli impulsi più o meno (ir)razionali di una eterogenea ma ormai affiatata compagnia di giovani performers.
Sullo sfondo – ma in primo piano – le proiezioni delle immagini cinematografiche realizzate e elaborate dal regista e videoartista Giovanni Coda – autore di opere pluripremiate e ospitate in festivals in tutto il mondo tra cui il lungometraggio “Il rosa nudo” e il recente “Bullied to Death” come “Xavier” in cui la denuncia sociale si sposa alla poesia visuale – colgono l’essenza del movimento dei corpi mettendo in risalto i dettagli, con la macchina da presa che indaga fin dentro l’anima degli interpreti.
La scrittura scenica è affidata a Elvira Frosini e Daniele Timpano (Kataklisma Teatro) – già candidati al Premio Ubu con “Aldo morto” e il recente “Acqua di colonia” – che hanno decomposto e ricomposto, mescolato e sintetizzato in un’unica partitura teatrale i materiali scaturiti durante la fase preparatoria – in particolare coreografie e testi – per dar vita allo spettacolo “Let Me Try”.