Mazzetti: «Esprimere soddisfazione alla notizia dell’avvio dell’addestramento dei poliziotti all’utilizzo del taser non è abbastanza. Bisogna certamente aggiungere che era ora. Troppi morti e feriti abbiamo dovuto contare per poter cominciare a intravedere la possibilità di avere una dotazione che stia a metà strada fra l’uso della viva forza fisica e la pistola di ordinanza.»
«Bisogna anche aggiungere che le notizie odierne non ci bastano, perché i tempi e le modalità di utilizzo di questo importante strumento deterrente potrebbero anche penalizzarci ancora, e quindi restiamo nuovamente ‘alla finestra’ per seguire ogni passo avanti nel senso di una seria e convinta predisposizione di modalità operative che ci agevolino veramente, e non che ci creino ulteriori problemi, rischi e grattacapi, di cui i poliziotti italiani non hanno certamente bisogno».
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia, Federazione Sindacale di Polizia, a proposito dell’avvio della sperimentazione del taser, la pistola ad impulsi elettrici per gli agenti di polizia. Da lunedì, infatti, partiranno i corsi di formazione per 35 agenti di alcune questure italiane.
«Accanto alla notizia dell’avvio della necessaria formazione per l’uso del taser – aggiunge Mazzetti – quel che ci preme certamente di più è conoscere quali saranno, dettagliatamente, le tecniche e i protocolli per il suo utilizzo. Anzitutto attendiamo di sapere se, come paventato in passato, l’uso della pistola a impulsi elettrici sarà sottoposto a tutta una serie di condizioni talmente complesse da renderlo, come al solito, un mezzo che è meglio non toccare. E soprattutto aspettiamo la conferma che tecniche e protocolli saranno uniformi per tutti i Corpi di polizia, perché non si crei un caos anche e soprattutto in sede giudiziaria. Non vorremmo mai, insomma, che questo diventi uno strumento che finisca per ritorcersi contro i poliziotti piuttosto che agevolarne il lavoro, e non sarebbe certamente la prima volta. Auspichiamo dunque coerenza e che si abbandoni ogni ipocrisia nella predisposizione di nuovi strumenti operativi davvero utili, – conclude il leader dell’Fsp -, ribadendo la nostra massima soddisfazione per un progresso che certamente è stato fatto nell’adozione di uno strumento che chiediamo da tempo immemore».