Decima edizione per il più grande festival sardo dedicato alla musica indipendente. Tra gli ospiti The Soft Moon, Meridian Brothers, Terakaft, Giuda, King Khan’s LTD, Omni, Dalila Kayros, Love Boat, Duds, Usé, Lame e molti altri.
Dieci candeline per Here I Stay Festival, evento internazionale dedicato alla musica indipendente, rock ed elettronica organizzato dall’associazione culturale Here I Stay. A Fordongianus, in provincia di Oristano, tutto è pronto per l’apertura del festival in programma da venerdì 10 a domenica 12 agosto nella suggestiva cornice delle terme romane.
Gli ospiti. Sul palco, allestito nel parco naturalistico e archeologico che costeggia il fiume Tirso e che oramai fa da palcoscenico per il festival da tre edizioni, ci saranno artisti del panorama sardo, nazionale e internazionale con alcuni tra i più importanti esponenti della scena indipendente rock, rock’n’roll, garage, punk ed elettronica. Si parte dagli americani The Soft Moon, band di punta della scena dark-shoegaze ed elettro-industrial mondiale, per continuare con Meridian Brothers, proposta futurista d’avanguardia colombiana, gruppo cult in America Latina, i Terakaft,formazione tuareg proveniente dal Mali pioniera del desert-rock, con alcuni membri dei leggendari Tinariwen, gli Omni, band eccentrica, originaria di Atlanta, le cui sonorità riportano al rock-pop di fine degli anni ‘70, King Khan’s Ltd, nuova all- star punk-rock band, con membri dei Magnetix e degli Shrines, e ancora dalla Francia Usé, dall’Inghilterra Duds, dalla Spagna Nestter Donuts. Dalla penisola arrivano i Giuda, senza dubbio la band punk rock italiana più apprezzata sullo stivale e non solo, Dalila Kayros, musicista e ricercatrice vocale sarda, compositrice e improvvisatrice, considerata tra le maggiori esponenti della scena musicale sperimentale italiana, Lame e Yonic South. Grande attesa per il ritorno sul palco della più divertente party band isolana, i Love Boat; completeranno la line up i sardi Pussy Stomp, Ugly Sounds e Telephant.
Collaborazioni. Il Festival sarà realizzato in collaborazione con alcune realtà culturali del territorio come la cooperativa Forum Traiani che proporrà al pubblico dei concerti visite guidate con biglietto ridotto nelle antiche terme romane, alla chiesa di San Lussorio e alla casa aragonese. Sabato alle 17 nell’aula didattica della stessa cooperativa ci sarà un incontro sul garage punk degli ultimi 30 anni tra Stati Uniti, Europa e Sardegna, parteciperanno musicisti e addetti ai lavori presenti al festival che hanno vissuto e contribuito attivamente a creare il movimento musicale garage punk. Domenica alle 17.30 nella stessa sede ci sarà il reading diGiacomo Casti e Francesco Medda ‘Arrogalla’ “Waiting room, the gentle art of dubbing books”, viaggio tra libri e musica. Sempre nell’aula didattica ci sarà l’esposizione di due giovani artisti oristanesi, Cristiano Salis e Matteo Carta.
Here I Stay e l’ambiente. Da sempre il festival è molto attento all’ecologia: prodotti del territorio a chilometro zero, raccolta differenziata dei rifiuti, distribuzione di bicchieri riutilizzabili e la sensibilizzazione del pubblico sul rispetto della natura sono alcune delle azioni messe in atto da Here I stay Festival.
Servizi e orari. Nel parco ci saranno aree per bere e mangiare, curate dalla pro- loco con prodotti del territorio, uno spazio relax libero e gratuito, un’area dotata di wi-fi, selezioni musicali; allestiti, inoltre, spazi per esposizioni, artisti e performance fruibili gratuitamente per i tre giorni sin dalla mattina. I concerti dal vivo inizieranno alle 20 il venerdì e domenica, alle19 sabato.
L’associazione culturale Here I Stay. Nata nel 2007 con l’obiettivo di dare voce al ricco e variegato panorama musicale in Sardegna, a un iniziale investimento nella produzione e diffusione di vinili e cd di band sarde e nazionali (tra cui Golfclvb, Plasma Expander, Vanvera, June, Trees Of Mint, Bob Corn, Love Boat, Comaneci, Raw Rave Groove, Movie Star Junkies, Buzz Aldrin) ha affiancato l’organizzazione di concerti e festival in Sardegna e fuori dal territorio regionale. Here I Stay Festival, organizzato e autofinanziato dall’associazione, è la scommessa più grande del progetto, ideato per accompagnare la migliore musica rock indipendente internazionale alle bellezze naturali e culturali della Sardegna come meta di turismo musicale. Nei suoi dieci anni è riuscito a conquistare un pubblico numeroso, attento ed appassionato, all’interno di uno tra gli eventi musicali dell’estate sarda più amati e conosciuti in ambito nazionale ed europeo. Dalla prima edizione del 2006 sono più di 200 le band che hanno partecipato al festival. Tra i nomi: Liars, Oneida, Ian Svenonius, Bob Log III, Talibam!, Debruit, Deradoorian, C+C=Maxigross con Miles Cooper Seaton degli Akron Family, Mahjongg, Strange Boys, Damo Suzuki, BBQ, Enon, Vadoinmessico, Za!, Paus, Iosonouncane, Paolo Angeli, Three Second Kiss, Drink To Me, Father Murphy, the Mojomatics, Mdou Moctar, Fumaca Preta, Powersolo, J.C. Satan, the Rippers.
Le prevendite degli abbonamenti (45 euro più diritti di prevendita) e di ticket per la singola giornata (23 euro più diritti di prevendita) sono già disponibili presso il circuito di Boxofficesardegna e Boxol, online o in tutti i punti vendita fisici presenti sull’isola. Info su boxofficesardegna.it.
I biglietti verranno venduti fino al raggiungimento della capienza massima dell’area evento. Ingresso libero a spettacoli e performance fino alle ore 19.
Il festival è autofinanziato da Here I Stay realizzato in collaborazione con il Comune di Fordongianus
e il contributo della Fondazione di Sardegna.
Informazioni
Ufficio stampa
Francesca Mulas
[email protected]; +393208891102
Venerdì 10 agosto
IL PROGRAMMA
h. 20 Dalila Kayros (Italia). Musicista, ricercatrice vocale, compositrice e improvvisatrice, Dalila Kayros, in arrivo dalla provincia cagliaritana, è senza dubbio una delle maggiori esponenti della scena musicale sperimentale italiana. Nei due dischi pubblicati, “Nuhk” del 2013 e il recente “Transmutations”, Dalila crea un legame solido tra arcaico e moderno, utilizzando voce ed elettronica in maniera sorprendente pur restando fedele a un rigoroso processo compositivo.
h. 21 Pussy Stomp (Italia). I sardi Mauro “Vanvera” Vacca (voce, basso e programming) e Roberta Etzi (chitarra e voce), hanno dato vita al progetto Pussy Stomp le cui influenze vanno dalla new wave britannica meno solare al più spigoloso rock americano anni ‘90: qualcuno li defininì “Bauhaus meet Fugazi…”. Drum machine senza fills, basso distorto, chitarra sferragliante. Due voci appassionate di blues che non disdegnano qualche refrain pop.
h. 22 Duds (Uk). Il suono della giovane band in arrivo da Manchester è frenetico, muscolare, schivo, e spazia dal post-punk al free jazz ma con una visione musicale molto chiara. Sicuramente una tra le nuove formazioni inglesi più interessanti del momento.
h. 23 Omni (Usa). Band eccentrica, originaria di Atlanta, Georgia, le cui sonorità riportano alla fine degli anni ‘70, gli Omni fanno un proto-punk e lo-fi pop ritmato, melodico e ballabile. Il loro secondo disco “Multi-task” è stato acclamato dal quotidiano americano The Guardian e dalla rivista musicale Pitchfork.
h. 24 Meridian Brothers (Colombia). Band rock-psichedelica fondata nel 1998 a Bogotá. Sono la proposta futurista d’avanguardia colombiana, ma che conserva le radici nella musica latina, per quanto riguarda suono, stile ed espressione teatrale. Si è guadagnata la reputazione di gruppo cult in America Latina.
Afterparty Zonzo, Fratellanza r’n’rsabato 11 agosto
h. 19 Nestter Donuts (Spagna). One man band originario di Alicante, quello di Nestter Donuts è puro e selvaggio rock’n’roll. Il suo modo di stare sul palco è magnetico e folgorante: grancassa e hi-hat, chitarra e voce, per un punk vecchio stile.
h. 20 Ugly Sounds (Italia). È la nuova formazione wild garage rock dei musicisti sardi Paolo Bonino (The Rippers), Fabrizio Floris (The Turkey Necks) e Alessandro Ladu (The Rippers).
h. 21 Yonic South (Italia). Rock’n’roll a bassa fedeltà, sull’onda di The Oh Sees, si presentano così: “Nati da un coito di John Dwyer alla guida di una Picasso in cerca di un kebabbaro strafatto di San Miguel, gli YS sono la mafia dei Gabber con i Twix dentro le tasche. Il trio incendiario, composto da membri di Bee Bee Sea e Miss Chain & the Broken Heels, suona un garage sporco ai livelli di una strada francese”.
h. 22 Love Boat (Italia). Rock’n’roll anni cinquanta, bubble-pop, r’n’b/gospel, sempre con un’attitudine garage: dopo aver sonorizzato i bagni di mezza Italia e incasinato i locali di tutta Europa, a distanza di qualche anno i sardi Love Boat tornano all’Here I stay per un concerto esclusivo che sarà certamente indimenticabile.
h. 23 King Khan’s Ltd (Dal mondo) Nuova incarnazione di King Khan che per quasi 15 anni ha collaborato con The Spits, band punk-rock americana leggendaria, e che con Sean Spits ha creato una grande famiglia reclutando solo i musicisti migliori da diverse parti del mondo. Il risultato? Una nuova all-star punk-rock band, King Khan’s Louder than death. Sul palco Looch Vibrato e Aggy Sonora dei Magnetix alla chitarra e batteria, Fredovitch degli Shrines al basso e King Khan alla voce.
h. 24 Giuda (Italia). Band punk rock romana, apprezzata in tutto il mondo per i live energici e solidi e l’attitudine prepunk dei primi anni ‘70. Dopo aver calcato i palchi di mezzo mondo, ha appena presentato il nuovo singolo, “Rock and roll music”, uscito per una delle etichette contemporanee più interessanti, la Rise Above di Lee Dorian (Napalm Death e Cathedral).
Afterparty Tealdidomenica 12 agosto
h. 20 Telephant (Italia). È il nuovo progetto dei sardi Mirco Pilloni (June, Flying Sebadas, Takoma, Dainocova), Luca Gambula (Flying Sebadas, Tide Predictors), Alberto Caria (Cue Lie, Flying Sebadas, Rien de Rien) e Stefano Lo Piccolo (La Piramide di Sangue, Love Boat, Golfclvb). La musica dei Telephant potrebbe definirsi pop, anche se non nel senso più convenzionale del termine, e dai riferimenti molteplici. Strati di synth e ritmiche acustico/elettroniche, qualche chitarra, bassi profondi e cassa dritta fanno da tappeto a linee vocali che talvolta si intrecciano in armonie corali.
h. 21 Lame (Italia). Trio blues lo-fi punk in arrivo da Torino con Massimo Scocca (Cave Dogs, Two Bo’s Maniacs), Stefano Isaia (Movie Star Junkies, La piramide di Sangue) e Maria Mallol Moya. Uno strano mix di follia noise punk, ballate solitarie, country sickness e stomping blues, a cavallo tra un paradisiaco folk-pop e un garage infernale.
h. 22 Terakaft (Mali) È la band tuareg pioniera del desert-rock, fondata nel 2001 da Sanou Ag Ahmed con alcuni membri dei Tinariwen. Il loro approccio è marcatamente rock rispetto a quello di molte altre band tuareg: l’attenzione agli arrangiamenti, all’organizzazione di percussioni, batteria, basso e le melodie delle voci, a tratti polifoniche, trasformano i loro live in intensi viaggi attraverso terre desolate.
h. 23 Usé (Francia). Membro della band degli Headwar, Nicolas Belvalette, in arte Usé, viene da Amiens, dove ha gestito la sala concerti l’Accueil Froid. Quando il comune decide di chiudere la sala concerti, Nicolas Belvalette risponde candidandosi alle elezioni municipali della città con il “Parti sans Cible”, riuscendo a ottenere il 2,17% dei voti e allo stesso tempo la riapertura della sala. Due anni fa ha pubblicato il suo primo album solista: alcuni pezzi di batteria, qualche vecchio synth e una chitarra suonata con le bacchette creano uno straordinario elettro-punk- techno.
h. 24 The Soft Moon (Usa) La creatura del visionario compositore di Oakland, Luis Vasquez per la prima volta in Sardegna presenta il nuovo disco “Criminal”, uscito a febbraio per Sacred Bones Records. Post-punk, dark-shoegaze, elettro- industrial, oscuro, incattivito e rabbioso.
Final party