La cantante maliana Fatoumata Diawara in concerto domani sera (ore 21.30) nella suggestiva cornice dell’Anfiteatro Tharros (OR).
L’Africa ancora protagonista della ventesima edizione di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale che fino a ferragosto abbraccia idealmente Oristano e altri undici comuni della sua provincia con la consueta formula di concerti e altri eventi. Dopo Bombino, di scena venerdì 3 a Mogoro, e Guy One a Morgongiori nella serata di domenica 5, domani (lunedì 6) è infatti la volta di Fatoumata Diawara, al centro dei riflettori a partire dalle 21.30 dell’Anfiteatro Tharros (ingresso a 10 euro), il nuovo spazio dedicato allo spettacolo allestito in una tra le più affascinanti aree archeologiche della Sardegna, sulla penisola del Sinis, nel territorio del Comune di Cabras, a una ventina di chilometri da Oristano.
Il concerto, presentato con il contributo della storica Cantina Contini di Cabras, che quest’anno compie centoventi anni, vedrà la cantante, autrice, chitarrista e attrice del Mali affiancata sul palcoscenico da Yacouba Kone alla chitarra, Arecio Smith alle tastiere, Sekou Bah al basso e Jean Baptiste Gbadoe alla batteria per presentare il suo ultimo album, “Fenfo” (Shanachie Records), dato alle stampe lo scorso maggio. Il disco segue il grande successo del precedente “Fatou” (prodotto insieme a Matthieu Chedid e registrato tra Mali, Burkina Faso, Barcellona e Parigi nel 2011 per la World Circuit Records) e sottolinea la crescita artistica di Fatoumata Diawara, consacrandola come nuova portavoce femminile della giovane Africa, consapevole delle proprie radici ma con una visione fiduciosa rivolta al futuro e dal linguaggio universale.
Classe 1982, la poliedrica artista maliana vanta al suo attivo una prolifica attività nel mondo del cinema, dove ha esordito nel 1997 grazie all’intuizione del cineasta Cheick Oumar Sissoko che l’ha chiamata nel film “La Genèse” (Premio Un certain regard Festival di Cannes del 1999) per interpretare il ruolo di attrice protagonista. Dopo aver recitato in altri lungometraggi e collaborato con la Compagnia Royal de Luxe, approda con successo alla musica nel 2006 grazie all’incontro con il musicista Cheick Tidiane Seck, annoverando negli anni collaborazioni con artisti di punta nella scena musicale internazionale come il pianista cubano Roberto Fonseca e gli statunitensi Herbie Hancock e Bobby Womak, tra gli altri. Arricchisce di suggestioni il concerto di domani (lunedì 6) all’Anfiteatro Tharros il live visual show di I’M LET (Massimo Dasara).
Martedì 7 agosto Dromos gira la boa della sua ventesima edizione con un doppio appuntamento a Oristano: alle 21.30 all’Hospitalis Sancti Antoni, si parlerà del ’68 e del movimento del ’77 raccontati nelle pagine del libro “Sulle labbra del tempo. ‘Area’ tra musica, gesti ed immagini”, scritto a quattro mani da Viviana Vacca e Diego Protani, con foto originali di Tano D’Amico. A presentare il volume la stessa Viviana Vacca in conversazione con il filosofo e giornalista Roberto Ciccarelli.
Un’ora dopo, alle 22.30, amplificatori accesi per il concerto del Mal Bigatto Trio, formazione sarda composta da Giuseppe Joe Murgia ai sassofoni, Antonio Farris al contrabbasso e all’elettronica, e Alessandro Garau alla batteria.
Sempre a Oristano, si potrà anche visitare la mostra “68/Revolution – Memorie, nostalgie, oblii”, aperta fino al prossimo 7 ottobre (dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30) alla Pinacoteca comunale “Carlo Contini”. Curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, e da Dromos in collaborazione con AskosArte, con il contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra propone un approccio originale rispetto alle tante iniziative dedicate al ’68, interrogandosi sul retaggio attuale e nella coscienza delle nuove generazioni di quel periodo che voleva rivoluzionare il mondo portando al potere l’immaginazione. In esposizione le opere di artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo, tutti piuttosto giovani, che, per ragioni anagrafiche, non hanno vissuto direttamente il ’68 e i suoi dintorni: Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo Di Gotto, ME, Alessandra Baldoni (Perugia), Emanuela Cau (Cagliari), Pierluigi Colombini (Oristano), Melania De Leyva (Venezia), Roberta Filippelli (Alghero, SS), Roberto Follesa (Donori, CA), Federica Gonnelli (Firenze), Rebecca Goyette (New York), Gut Reaction (Giulia Mandelli e Marco Rivagli, Berlino), Michele Marroccu (Oristano), Tonino Mattu e Simone Cireddu (Oristano), Narcisa Monni (Sassari), Federica Poletti (Modena), Carlo Alberto Rastelli (Parma), Valeria Secchi (Sassari), Nicko Straniero (Oristano), Terrapintada (Bitti, NU). Attraverso le più spericolate ricerche estetiche contemporanee, che si nutrono di ibridazioni crossmediali col fine di liberare i diversi ambiti artistici dai loro consueti recinti e dalle loro funzioni canoniche, la mostra in corso a Oristano propone un confronto non lineare e per nulla univoco su un controverso momento storico, culturale e sociale, tra memorie, nostalgie e oblii.
La ventesima edizione del festival Dromos è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), dei Comuni interessati, della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, dell’agenzia Laore, della Cantina Contini di Cabras, del Mistral Hotel di Oristano e con la collaborazione di Rete Sinis, Mibact, Curia Arcivescovile di Oristano, Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano, AskosArte,Centro per l’Autonomia di Oristano, Cooperativa Sociale CTR Onlus, Teatro Tragodia di Mogoro, Lampalughis di San Vero Milis, associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi ONLUS, Pastori in moto, compagnia teatraleBobòScianèl, Consulta giovani di Bauladu, Music Academy di Isili, Genadas e Radio Rada.