Il progetto Blackline di Francesco Diodati in mattinata a Telti (ore 11) , Enrico Zanisi, Luca Bulgarelli e Francesco Lento in trio nel pomeriggio a Porto Taverna (ore 18) e la Nils Landgren Funk Unit in serata a Berchidda (ore 21.30), protagonisti domani (lunedì 13) a Time in Jazz. Non solo musica nella sesta giornata del festival.
Si apre a Telti (Ss) la giornata di domani (lunedì 13 agosto) di Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu, in pieno svolgimento, fino a giovedì 16, tra Berchidda (Ss), il paese natale del trombettista, e altri sedici centri del nord Sardegna.
Alle 11, nella chiesa di Santa Vittoria, è di scena Blackline, il recente progetto di Francesco Diodati, un chitarrista (classe 1983) che prende ispirazione dalla tradizione e guarda alla musica contemporanea, rock, folk, per sviluppare un linguaggio personale, combinando un approccio spontaneo alla melodia e al suono acustico con un brillante utilizzo di elettronica e effetti.
Leader del gruppo Neko e del quintetto Yellow Squeeds, membro del New Quartet del trombettista Enrico Rava, Francesco Diodati è qui affiancato dalla voce versatile e le tastiere di Leila Martial e da Stefano Tamborrino (già applaudito nei giorni precedenti con il trio ClarOscuro e il progetto Seacup), uno dei più richiesti batteristi del momento oltre che sapiente utilizzatore dell’elettronica: un nuovo concerto della serie “Mediterranea”, il progetto che coinvolge musicisti under 35, realizzato con il sostegno di MiBACT e SIAE.
Il pomeriggio porta il pubblico del festival sulla costa, a Porto Taverna, in territorio di Loiri Porto San Paolo, per ascoltare, alle 18, un nuovo trio, con il pianista Enrico Zanisi (premio Top Jazz nel 2012 come Miglior Giovane Talento, Premio SIAE nel 2014 per la Creatività; cinque dischi a suo nome, compreso un piano solo), il contrabbassista Luca Bulgarelli (classe 1972, un ampio bagaglio di esperienze e collaborazioni con jazzisti come Enrico Rava, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Enrico Pieranunzi, Maria Pia De Vito, Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Kenny Wheeler, John Abercrombie, Dave Liebman e, nella musica leggera, con Mimmo Locasciulli, Francesco De Gregori, Peppe Servillo, Paola Turci, Gino Paoli, Sergio Cammariere) e il trombettista Francesco Lento (classe 1986, partito dall’Orchestra Jazz della Sardegna, nel 2009 è approdato Roma, dove ha cominciato a suonare in varie formazioni con Paolo Damiani, Roberto Gatto, Gege Munari, Max Jonata, Marco Ferri, poi a New York e in giro per il mondo, suonando dalla Grecia a Londra fino agli Emirati Arabi).
Al rientro a Berchidda, dopo una nuova parata della Fanfaraï Big Band con la sua miscela di raï, chaabi, musica gnawa, ottoni jazz, afro-cubani e tzigani, la seconda serata in Piazza del Popolo vede sul palco, alle 21.30, Nils Landgren con la sua esplosiva Funk Unit. La solida formazione classica e le incursioni nella musica folk scandinava non hanno impedito al trombonista svedese (classe 1956) di avventurarsi nei territori dell’improvvisazione e della black music, fino ad approdare al funk, per raggiungere un successo internazionale con la Funk Unit a fine anni Novanta, in particolare a seguito dell’album “Paint It Blue” (1997), e altri importanti traguardi che sono valsi al gruppo il titolo di migliore funk band in Europa. Accanto a Nils Landgren col suo tipico trombone rosso, saranno sul palco di Time in Jazz Jonas Wall al sax, Petter Bergander alle tastiere, Andy Pfeiler alla chitarra, Magnum Coltrane Price al basso e Robert Ikiz alla batteria.
Al termine, intorno alla mezzanotte, la musica prosegue nella piazzetta adiacente all’arena di Piazza del Popolo, con il secondo appuntamento di “Time is over”, il momento post-concerto curato da Gianluca Petrella: protagonista, in questa occasione, Tommaso Cappellato, produttore, musicista, dj e compositore capace di spaziare dalla free-form techno alle produzioni hip hop e all’improvvisazione jazz, con il suo progetto solista “Aforemention”.
Non solo musica a Time in Jazz: alle 15, negli spazi della Casara prosegue la mostra CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz, un’esposizione della collezione permanente di opere degli artisti sardi e internazionali frutto delle donazioni raccolte dall’associazione Time in Jazz nei suoi trent’anni di festival: visitabile fino al 16 agosto dalle 15 alle 21.
Al Cinema Santa Croce, alle 17.30, prosegue la rassegna di film e documentari di Time in Jazz curata e presentata da Gianfranco Cabiddu, che quest’anno propone un suo percorso personale attraverso i film e documentari realizzati attraverso i materiali d’archivio del festival: in visione domani (lunedì 13) “TIJ E2”, firmato dallo stesso regista sardo e Ferdinando Vicentini Orgnani, sui primi vent’anni del festival.
Alle 19, nuovo appuntamento con Winebook, la serie di presentazioni editoriali ospitate dai bar di Berchidda. Protagonista, al K2, il compositore, musicista e musicologo Enrico Merlin, già nel cartellone dei concerti di Time in Jazz nel 2005, che stavolta ritorna al festival nelle vesti di autore ed esperto della musica di Miles Davis per presentare la sua recente opera “Miles Davis 1959. A day-by-day Chronology”: una cronologia in grande formato (30 x 30 cm), completamente a colori, che in 630 pagine segue giorno per giorno la vita e la musica di Miles Davis in un anno importante per il musicista e per il jazz, attraverso un incredibile lavoro di ricerca sulla stampa internazionale, con l’ausilio di dettagliate discografie, note biografiche, interviste e analisi musicali.