Midge Ure, Diodato, A Toys Orchestra e Mimosa tra i protagonisti. Musica, ma anche cinema d’autore, laboratori per bambini e altro ancora nel programma del festival che il 14 ottobre dedica una giornata alle tematiche genitoriali.
Tre serate cariche di musica, con gruppi e solisti nazionali e internazionali di generi e stili differenti, spaziando dal cantautorato moderno all’indie-rock, dal pop all’elettronica. Musica, ma anche cinema d’autore, laboratori per bambini, mostre, iniziative all’insegna dell’ecosostenibilità e altro ancora, a comporre il variegato cartellone del Karel Music Expo, il “festival delle culture resistenti” ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, in programma a Cagliari da giovedì 4 a sabato 6 ottobre, con un prolungamento domenica 14 con un’intera giornata dedicata alle tematiche genitoriali.
Il dodicesimo KME si riconosce infatti sotto il titolo “In nome del figlio”, per completare il percorso triennale inaugurato nell’edizione del 2016 (titolo: “In nome del padre”) e proseguito in quella dello scorso anno (“In nome della madre”) sul riconoscimento del nucleo familiare come origine dell’identità, dei conflitti e delle costruzioni emotive alla base dello sviluppo esistenziale per ogni essere umano. La condizione filiale, che qui sarà richiamata attraverso i diversi linguaggi artistici, è declinata in una prospettiva contemporanea, in bilico tra l’emulazione dell’età adulta e i contrasti generazionali inespressi, specchio di una socialità frantumata, dispersa in un individualismo sempre più indifferente ai concetti di comunità e di condivisione. Concetti che emergono, per contrasto, nella ricorrenza dei cinquant’anni del ’68 e di quella stagione di speranze e ideali, di conflitto generazionale e di “rivolta contro i padri”.
Per la prima volta il KME fa base all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, nello storico quartiere della Marina, trovando nelle sue strutture riqualificate la collocazione ideale per i suoi tanti e diversi appuntamenti e protagonisti. A partire da quelli musicali, naturalmente, che in questa edizione vedono una maggiore presenza di artisti e proposte della scena nazionale e locale: ecco dunque Diodato, gli …A Toys Orchestra, Massimiliano Larocca, Mimosa, Lamusa II, Enrico Cipollini, Mop Mop, i sardi Confrontational, Mowman, Foxi & Herny, mentre è giapponese Sparky Quano, islandese Mr.Silla, greco Leon of Athens, scozzese Midge Ure. Artisti e proposte che si avvicenderanno nell’arco delle tre serate sui due palchi allestiti all’ex Manifattura Tabacchi: il Main Stage e l’Officine stage.
Il programma musicale del KME: al via giovedì 4 ottobre
Preceduto dal primo appuntamento del KME Movie, la sezione di cinema d’autore realizzata in collaborazione con Skepto e Sardegna Film Commission, che apre ogni serata alle 19.30, e da “Schema 1.1”, un progetto coreografico e audiovisivo della danzatrice Ivonne Bello (ore 21.15), apre la serie di set musicali Sparky Quano, chitarrista giapponese che spazia tra i generi (rock, metal, progressive, ambient…), in arrivo a Cagliari tramite Sonicbids, la piattaforma online che supporta e mette in contatto i musicisti con le organizzazioni concertistiche.
Alle 21.50, sul Main Stage, è il turno di Confrontational, progetto synthwave/retrowave del cagliaritano Massimo Usai: tre dischi all’attivo in tre anni, dal 2015 al 2017 (“A dance of shadows”, “Kingdom of night”, “The burning dawn”) accolti positivamente dalla stampa internazionale e rilasciati in esclusiva attraverso NewRetroWave, il più importante portale dell’avanguardia retro contemporanea.
Un’ora più tardi sale invece sull’Officine Stage il cantature fiorentino Massimiliano Larocca, due volte vincitore del premio RAI Lunezia e altrettante volte finalista al premio Tenco. A Cagliari presenterà alcune anticipazioni dal suo nuovo album di inediti, in uscita prevista l’anno prossimo, che verrà prodotto dal musicista australiano Hugo Race (ex Nick Cave & The Bad Seeds).
Chiude la prima serata Mr.Silla, ovvero il progetto solista della cantante islandese Sigurlaug Gísladóttir, conosciuta anche per il suo lavoro con i conterranei Múm, Snorri Helgasson e gli americani Mice Parade e Low Roar: voce carezzevole ed elettronica notturna, paesaggi sonori spesso eterei, per un’altra prova di ciò che l’incubatore creativo dell'””isola di ghiaccio e fuoco” sa offrire.
Venerdì 5
Da una voce femminile a un’altra: il compito di aprire la serata musicale di venerdì 5, alle 21 sul Main Stage, spetta a un talento della canzone d’autore italiana al femminile: Mimosa (al secolo Mimosa Campironi), artista eclettica, attiva anche nel cinema e teatro (tra gli altri con Gigi Proietti). Con il suo disco d’esordio, “Terza Guerra”, del 2015, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, classificandosi Artista del Mese di MtvNewGeneration, e vincendo i premi della critica a Musicultura 2016 e SIAE Miglior Musica. Preceduto dai singoli “Evoluzione”, dello scorso marzo, e dal più recente “Attentato al cuore”, si intitola “Hurrah!” il nuovo album in uscita il mese prossimo (per La Tempesta Dischi).
Alle 21.30 l’Officine Stage accoglie un altro artista in arrivo a Cagliari grazie a Sonicbids: Leon of Athens, cantautore greco di base a Londra, talento emergente dell’indie-pop. Il suo nuovo disco, “Xenos”, lascia intuire il motivo per cui nel suo paese raccoglie migliaia di spettatori e un numero crescente di fan in tutta Europa, dando seguito a quanto di buono aveva messo in mostra quattro anni prima con il suo debut album, “Global”.
Alle 21,50 plana sul Main Stage una formazione di primo piano della scena indie-pop nostrana: …A Toys Orchestra. Attiva dal 1998, la band campana ha rilasciato lo scorso aprile il suo ottavo album, “Lub Dub”, a quattro anni dal precedente “Butterfly Effect”. Cinque musicisti sul palco del KME: Enzo Moretto (voce, chitarre, piano, synth), Ilaria D’Angelis (voce, synth, piano, chitarra, basso), Raffaele Benevento (basso, chitarre), Julian Barrett (piano, synth, chitarre, basso) e Luca Rizzo (batteria).
Mowman è invece il duo elettroacustico sardo sull’Officine Stage un’ora dopo (alle 22.50): in bilico tra rock ed elettronica, il sodalizio artistico di Manuel Attanasio (voce ed elettronica) e Roberto “Mow” Schirru (batteria ed elettronica) è nato a metà del 2013 dopo che i due hanno deciso di proseguire la collaborazione che li univa già in un altro progetto.
Chiude la seconda serata (oe 23.10) uno dei più interessanti artisti della nuova scena cantautorale italiana, Diodato, apprezzato dalla critica per la qualità dei suoi testi e dal pubblico per la profondità delle sue interpretazioni. Lo scorso febbraio, con il brano “Adesso”, interpretato insieme all’amico e collega Roy Paci, ha partecipato all’ultimo festival di Sanremo nella categoria campioni, tornando così sul palco della kermesse canora ligure dove quattro anni prima si era classificato al secondo posto tra le “Nuove proposte”.
sabato 6 ottobre
Ultima giornata densa di eventi alla Manifattura Tabacchi sabato 6 ottobre: il pomeriggio si apre alle 17, nella sala delle Officine, dove si terrà la conferenza “Sa Canna de su sobi – dai miti locali da una nuova storia della terra dei nuraghi”, condotta da Agostino Piano: studioso di tradizioni, operatore culturale, da oltre dieci anni si occupa di “astronomia culturale” ricercando nei siti archeologici i riferimenti astronomici a cui si ispirerebbero i racconti tradizionali locali, cercando di determinare un nuovo metodo di studio basato sull’arco temporale del sole, sulla base di spunti culturali, antropologici e astrologici.
Si rimane nella Sala Officine anche per l’ultima serie di KME Movie, in programma dalle 19.30, che vedrà protagonisti Mario Piredda, vincitore del premio David di Donatello 2017, e il regista svedese Goblin Mikkanen.
Dalle 21 torna la musica sul Main Stage, dove inaugura la serata di concerti il dj e producer Lamusa II, nome d’arte dell’italiano (ma di base a Parigi) Giampaolo Scapigliati, con la sua miscela di ritmiche di drum machine, percussioni e sintetizzatori che ricordano le atmosfere oscure di fine anni ’80. Dopo gli studi alla Red Bull Music Academy di Montréal conduce per la radio francese un programma in cui esplora musica sperimentale, da colonna sonora, krautrock, new wave e tanto altro della scena contemporanea. Tra le sue esibizioni, quella al Pitchfork di Parigi nel 2016 e al Sonar di Barcellona nel 2017; è dello stesso anno anche il suo Ep di debutto, ‘Club Mondo 2000’ Vinyl 12″ uscito per l’etichetta Gravity Graffiti.
Enrico Cipollini, chitarra e voce, sarà poi protagonista (alle 21.40), nella più raccolta atmosfera della Sala Officine; il cantautore ferrarese, che trae ispirazione dalle sonorità folk blues e country, già ospite del KME nel 2015, giunge questa volta con il nutrito bagaglio di “Stubborn Will”, suo primo album, uscito nel 2016.
Alle 22, i riflettori del Main Stage si accendono per accogliere uno degli artisti più attesi di questa edizione del Karel Music Expo: Midge Ure, storica voce e chitarra degli Ultravox, una delle band più influenti della scena musicale electro-pop e new romantic britannica degli anni Ottanta, con cui ha composto brani leggendari come “Reap the Wild Wind”, “‘Dancing With Tears in My Eyes”, “Love’s Great Adventure” e “Vienna”. Il cantante e chitarrista scozzese, con all’attivo numerosissimi album, premi e riconoscimenti, è stato anche attivo in campo filantropico, organizzando insieme a Bob Geldof il famoso Band Aid del 1984. Alla sua carriera con gli Ultravox si aggiunge quella da solista, nella quale brilla l’album “Breathe” (1994) il cui singolo omonimo ha scalato le classifiche e venduto milioni di copie nella sola Europa. Sul palco del KME sarà accompagnato da Russell Field alla batteria, David Williamson al basso e cori, e Charlie Round Turner alle tastiere.
Calato il sipario sul main stage, la musica continua alle Officine per l’Aftershow “Son of a beat”, una novità di questa edizione che vedrà in scena i ritmi afrobeat e electro-funk dei Mop Mop, creatura dal respiro internazionale del vulcanico Andrea Benini, batterista, compositore, produttore, dj e sperimentatore, affiancato da Pasquale Mirra al vibrafono, Wayne Snow (Kesena) alla voce e da Luca Spinogatti al campionatore, giradischi e effetti. Tra le loro influenze si percepisce la forte impronta di Fela Kuti e Sun Ra, e impreziosisce il loro sound la frequente collaborazione con artisti del calibro di Anthony Joseph e Fred Wesley, vera e propria leggenda del funk.
Subito dopo, la musica continua fino a notte fonda con il Dj set di Foxi & Herny a base di jazz, funk e soul.
Film, mostre, laboratori e incontri
Come di consueto, il KME non è solo musica, ma declina il tema di questa edizione, “In nome del figlio”, anche attraverso altri codici e forme espressive.
La fusione di diversi linguaggi artistici è la principale caratteristica della collaborazione tra la Fondazione Sardegna Film Commission, Skepto International Film Festival e il Karel Music Expo, che quest’anno si ripete nell’incontro di diverse sensibilità, come sempre animate dallo spirito di ricerca: gli spazi della sala Officine ospiteranno KME Movie, una sezione di cinema d’autore promossa e diretta dallo staff dello Skepto IFF, in cui, per la prima volta, si terranno incontri e dibattiti con i registi stessi che introdurranno le loro opere, analizzandone i diversi aspetti e i legami e le intersezioni con il tema del festival, creando un dialogo col pubblico presente. Oltre a opere di autori nazionali e esteri saranno presenti anche film scritti, diretti e realizzati in Sardegna, a testimonianza dell’esistenza di una scena che sta lentamente acquistando una dignità di livello mondiale, senza dimenticare le suggestioni offerte dai diversi siti e territori, intesi anche in senso antropologico, che compongono l’identità culturale dell’isola. Giovedì 4 saranno protagonisti il regista Matteo Incollu e il produttore Nicola Contini, mentre venerdì 5 sarà il turno dei filmaker Joe Bastardi e Corrado Perria. Sabato 6 la serata cinematografica prenderà il via con il vincitore del premio David di Donatello 2017 Mario Piredda, seguito dal carismatico regista svedese Goblin Mikkanen.
Sarà la fotografia a raccontare il rapporto tra madri e figli e altre suggestioni legate all’ambito familiare, nella mostra “(Ri)Nascere Madre – Mescolanze fotografiche”, di Gisella Congia, psicologa e fotografa psicosociale cagliaritana, che da anni si dedica ai risvolti dell’esperienza materna, tra tabù, silenzi e luoghi comuni duri da scardinare. In esposizione estratti di alcune sue mostre degli scorsi anni, tra cui “Chiaroscuri maternità”, “Famiglia Mulinostanco”, “Me, the imperfect mother”, “Sguardi familiari”.
Il nucleo familiare, come luogo dell’anima che accoglie, protegge, e allo stesso tempo “imprigiona”, è al centro dell’installazione “Casa Dolce Casa”, di Daniela e Francesca Manca e Sabrina Oppo, che sarà realizzata nella sala delle Officine e visitabile durante il festival. Un’installazione che tende a far ragionare sui legami, sul loro ruolo, sulla diversa capacità di ciascuno di gestirli.
In un festival che riflette sull’essere figli, non poteva mancare uno spazio dedicato ai bambini, quelli al seguito dei genitori che faranno parte del pubblico del KME. Due diversi laboratori, a cura del Teatro del Sale, si svolgeranno durante i concerti: per i più piccoli (dai 24 mesi) “S(u)ono anch’io! Fiabe sonore per tutte le età”, in cui i bimbi proveranno a creare un racconto sonoro, mentre accoglierà bambini dai 4 anni in su il laboratorio basato sulla fiaba “I musicanti di Brema”. Per partecipare, è necessario prenotare scrivendo via mail a [email protected] o telefonando al numero 070/840345.
Il tema del festival “In nome del figlio”, troverà il suo completamento domenica 14 ottobre, al Teatro degli Intrepidi Monelli (in viale Sant’Avendrace, 100), con “Genitori equilibristi tra agili acrobazie e cadute senza rete”, una giornata che il KME dedica alle tematiche genitoriali, proposta in collaborazione con l’Associazione L’Eptacordio, il Club dei Genitori e la Compagnia degli Intrepidi Monelli. Dalle 10.30 alle 20.30, questo delicato tema sarà affrontato nel corso della giornata sotto diversi punti di vista, con una tavola rotonda con psicologi, pedagogisti, registi, ricercatori e con uno spettacolo finale, “ArennerA”, firmato Intrepidi Monelli, le cui offerte saranno devolute per sostenere la realizzazione del progetto d’arte sociale “In Viaggio con Madri sul filo della vita”.