Magie di note fra classica e jazz per la quarta edizione del Festival Internazionale “Arpe del Mondo” ideato e diretto dal musicista Raoul Moretti e prodotto e organizzato dall’Ente Concerti Città di Iglesias in collaborazione con il CeDAC / Circuito Multidisciplinaredello Spettacolo in Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna– che entra nel vivo, dopo l’affascinante preludio d’estate e l’anteprima dello scorso venerdì 21 settembre con l’assolo del britannico Oliver Wass al Chiostro di San Domenico a Cagliari – con quattro intense giornate tra concerti e workshop dal 4 al 7 ottobre fra Cagliari, Macomer, Carloforte e Sassari.
Un intrigante viaggio sul filo delle note per la kermesse che inserisce la Sardegna nel circuito dei festivals internazionali dedicati all’antichissimo strumento, già conosciuto all’epoca dei Sumeri, con un cartellone che intreccia tradizione e innovazione: dopo il successo della prima parte tra eventi en plein air in luoghi inusuali come l’Orto Botanico, giardini, ristoranti e chioschi e l’atteso concerto al Teatro Mutua, prende il via la seconda tranche di “Arpe del Mondo” 2018. Sotto i riflettori artisti ed ensembles di assoluto rilievo, raffinati e versatili interpreti dello strumento a corde nelle sue differenti declinazioni, capaci di spaziare dalla musica colta e popolare alle sonorità contemporanee.
«Si parte giovedì 4 ottobre alle 21.30 al Bflat di Cagliari con uno straordinario concerto diviso in tre parti» svela Raoul Moretti: a dare il la alla sezione autunnale del Festival, sarà la performance del trio formato da Tajana Vukelic all’arpa, Kosjenka Turkulin al pianoforte e Srdjan Peic al corno, con un programma incentrato su brani di autori croati, in una rilettura di musiche popolari in chiave classica.
Spazio poi all’assolo dell’arpista ucraino-polacca Alina Bzhezhinska Lazorkina – che sbarca nell’Isola nell’ambito di una tournée internazionale oltre ai numerosi impegni in Gran Bretagna, sua patria d’elezione, con un personalissimo omaggio ad Alice Coltrane, impreziosito dalle composizioni originali del nuovo album “Inspiration” che riflette l’eclettico talento dell’artista e la sua passione per il jazz. Infine chiuderà la serata inaugurale del Festival il terzo set – affidato al travolgente trio venezuelano A Contratiempo, che schiera i fratelli Angel Tolosa all’arpa llanera e Luis Tolosa al cuatro e maracas accanto ad Ali Bello al violino, con un repertorio che attinge alle radici ispaniche ed africane, per intrecciare il tradizionale joropo alle atmosfere del terzo millennio.
Il suono delle “Arpe del Mondo” arriva nel Marghine – venerdì 5 ottobre alle 21 al Centro Servizi Culturali di via Gramsci a Macomer per un evento che unisce idealmente la cultura della Mitteleuropa alla musica tradizionale dell’America Latina: in scena il trio croato Vukelic-Peic-Kosjenka ed il trio venezuelano A Contratiempo.
Il Festival raddoppiasabato 6 ottobre a partire dalle 20.30 con il concerto del trio A Contratiempo, protagonista tra echi del Venezuela e sound contemporaneo a Il Vecchio Mulino di Sassari (che l’indomani ospiterà anche il workshop di Angel e Luis Tolosa e Ali Bello) e le performances delManal Mohei Eldin Group (Egitto) e dell’ensemble Arpanatolia (Turchia) sempre dalle 20.30 al Teatro Mutua di Carloforte – grazie alla sinergia con la ProLoco ed Up Eventi.
Suggellerà la quarta edizione del Festival Internazionale “Arpe del Mondo” – domenica 7 ottobre dalle 21 nella Sala Aresu del Hotel Regina Margherita di Cagliari il duplice appuntamento con il Manal Mohei Eldin Group e Arpanatolia. Sul palco Manal Mohei Eldin all’arpa, Alaa Abdallah al violoncello elettrico, Hany Elbadry al nay, Hisham Kamal alle percussioni e Shady Abdel Salam al violino – alias il Manal Mohei Eldin Group, formazione egiziana con un repertorio ispirato alla musica araba – nella prima data del tour che proseguirà tra Medio Oriente e Nord Africa. Infine riflettori puntati su Arpanatolia, l’interessante progetto multimediale di Çağatay Akyol, Ferhat Erdem e Cemal Ozkiziltaş che racconta attraverso musica ed immagini la tradizione millenaria dell’Anatolia. L’ensemble turco – dopo un’intensa tournée tra Nord America e Asia – approda sull’Isola con il suo originale sound che mescola l’arpa e le percussioni, gli strumenti tradizionali a fiato come kaval, ney e sipsi e lo strumento a corde, la cura.
Fin dal titolo “Arpe del Mondo” mette al centro la musica come linguaggio universale capace di superare i confini e far dialogare genti e culture nel segno della bellezza: il festival ideato e diretto da Raoul Moretti punta a (ri)scoprire il fascino dell’arpa – in tutte le sue sfaccettature – coinvolgendo gli spettatori: una sfida apparentemente ardua, ma già pienamente riuscita, con più di mille persone riunite in una piazza e intente ad ascoltare una performance inusuale e sorprendente tra melodie e ritmi sudamericani e suggestioni latin jazz.
L’immagine dello strumento aulico inserito nella tradizione classica – dall’“Orfeo” di Claudio Monteverdi alle “Danses sacrée et profane” di Claude Debussy – con excursus nel jazz e nell’elettronica nel ventesimo secolo, lascia il posto alla “trasgressione” con concerti e flash mob fuori dai teatri, vere e proprie “incursioni sonore” nei luoghi più diversi, dalle strade e piazze del centro storico ai ristoranti e i clubs fra sperimentazione e tradizione.
“Arpe del Mondo” evoca un’immagine suggestiva, tradotta in forma stilizzata sulla locandina, che ben rappresenta lo spirito del festival secondo Raoul Moretti: «Il mondo che vibra come un’arpa, le corde che diventano un filo che unisce i popoli sulle rotte della tradizione e dell’innovazione, al di là di una visione stereotipata dello strumento, avvicinandolo ad un pubblico più ampio e trasversale».
Il Festival recupera la dimensione originaria di “festa popolare” come momento fondamentale nella vita di una comunità, riducendo le distanze tra l’ideale palco e la platea, sollecitando l’interesse e la curiosità di spettatori appassionati e casuali e suggerendo come al di là degli schemi e delle convenzioni l’arpa possa attraversare le diverse epoche e spaziare tra generi e stili, dalla classica al rock, dal jazz all’elettronica al pop senza rinunciare alle sue peculiarità né alla sua cifra espressiva.
«Il festival crea il luogo ideale, attraverso l’accoglienza e la condivisione, per un vero scambio culturale tra gli artisti provenienti da vari Paesi e tra gli artisti stessi e il pubblico, tramite concerti nei luoghi più vari (teatri, balconi, giardini, clubs, strade), incontri con gli studenti, seminari» spiega il direttore artistico «e ha trovato la sua naturale sede negli splendidi scenari della Sardegna, a conferma della tradizionale ospitalità dell’Isola» sottolinea Raoul Moretti.
Forte del successo delle tre precedenti edizioni, con un eccellente riscontro e “numeri in crescendo” il Festival Internazionale “Arpe del Mondo” giunge ora alla quarta edizione – realizzata in collaborazione con il CeDAC Sardegna, che ancora una volta si fa promotore della diffusione dell’arte e della cultura nell’Isola attraverso eventi e manifestazioni pensati per favorire lo sviluppo armonico della società – tra radici e futuro.
Tra le novità di quest’anno, la prima tranche estiva, preludio all’atteso appuntamento autunnale: «dopo la prima parte, con un taglio più pop(olare), legato alla stagione turistica ed al territorio, che ha riscosso un notevole successo di pubblico» ricorda Raoul Moretti, «prende ora il viala seconda parte di “Arpe del Mondo” 2018 che vedrà esibirsi dal 4 al 7 ottobre tra Cagliari, Macomer, Carloforte e Sassari straordinari artisti ed ensembles da Croazia, Egitto, Turchia, Ucraina e Venezuela».
Il IV Festival Internazionale “Arpe del Mondo”, prodotto dall’Ente Concerti Città di Iglesias con la direzione artistica di Raoul Moretti, è realizzato in collaborazione con il CeDAC Sardegna, sotto l’egida del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale2018 – “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”, grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e di una rete di partners a livello internazionale e locale. La kermessse di respiro internazionale – che unisce idealmente i vari continenti attraverso il linguaggio universale della musica, fra tradizione e innovazione – oltre al patrocinio e sostegno di istituzioni quali i Ministeri della Cultura della Croazia e dell’Egitto, è reso possibile dalle preziose sinergie con il Consorzio Cagliari Centro Storico, il Centro Servizi Culturali di Macomer, la ProLoco di Carloforte e Up Eventi, Il Vecchio Mulino di Sassari e il Bflat di Cagliari.