Sabato 29 settembre 2018 alle ore 18.00 e alle ore 21.00 andrà in scena al Teatro Alkestis di Cagliari (via Loru 31) lo spettacolo “Per favore, mi disegni un cavallo?” con Sabrina Mascia e
Andrea Meloni, regia di Andrea Meloni e con la partecipazione dello psichiatra Alessandro Montisci.
La nuova co-produzione del Teatro Laboratorio Alkestis e della compagnia d’arte Circo Calumet fa parte dell’ampio progetto “Teatri dal Margine” ed è ispirato alla battaglia del cavallo che nel 1972, con una lettera indirizzata al Presidente della Provincia di Trieste, liberò i malati di mente dell’ospedale psichiatrico del comune friulano.
Il Piccolo Principe incontrando per la prima volta l’aviatore esordisce subito con una domanda: «Per favore, mi disegni una pecora?». Questa domanda scavalca tutti i convenevoli, ponendoci immediatamente dinanzi ad una misteriosa necessità, ma anche ad una richiesta di aiuto, ad un’assunzione di responsabilità. Quando ci viene posta una domanda che nasce da una necessità, quella domanda ci riguarda sempre.
Come titolo del loro contributo artistico le due compagnie hanno adottato la domanda del Piccolo Principe alla quale è stata semplicemente sostituita la parola “pecora” con la parola “cavallo”, animale simbolo di quella “liberazione” attuata grazie alla legge del 13 maggio 1978, la cosiddetta riforma Basaglia, che ha trasformato e migliorato la condizione degli istituti psichiatrici italiani e la condizione dei suoi degenti.
L’idea centrale dell’azione di teatro e di comunità delle due compagnie sarde è quella di sfruttare la “risonanza” del quarantesimo anniversario non per offrire un contributo meramente celebrativo di una legge ispiratrice di processi di cambiamento e di esperienze atte a tutelare le persone con
disturbi psichici, ma con l’intenzione e la volontà di fare un bilancio della situazione, per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta contro lo stigma del malato di mente.
Un’azione che si fa esperienza attualizzante, provocatrice di riflessione e partecipazione attiva della coscienza civile.
Disegnare il cavallo oggi significa assumersi la responsabilità di una domanda che, dopo quarant’anni dalla 180, ci riguarda ancora.
Andrea Meloni, regia di Andrea Meloni e con la partecipazione dello psichiatra Alessandro Montisci.
La nuova co-produzione del Teatro Laboratorio Alkestis e della compagnia d’arte Circo Calumet fa parte dell’ampio progetto “Teatri dal Margine” ed è ispirato alla battaglia del cavallo che nel 1972, con una lettera indirizzata al Presidente della Provincia di Trieste, liberò i malati di mente dell’ospedale psichiatrico del comune friulano.
Il Piccolo Principe incontrando per la prima volta l’aviatore esordisce subito con una domanda: «Per favore, mi disegni una pecora?». Questa domanda scavalca tutti i convenevoli, ponendoci immediatamente dinanzi ad una misteriosa necessità, ma anche ad una richiesta di aiuto, ad un’assunzione di responsabilità. Quando ci viene posta una domanda che nasce da una necessità, quella domanda ci riguarda sempre.
Come titolo del loro contributo artistico le due compagnie hanno adottato la domanda del Piccolo Principe alla quale è stata semplicemente sostituita la parola “pecora” con la parola “cavallo”, animale simbolo di quella “liberazione” attuata grazie alla legge del 13 maggio 1978, la cosiddetta riforma Basaglia, che ha trasformato e migliorato la condizione degli istituti psichiatrici italiani e la condizione dei suoi degenti.
L’idea centrale dell’azione di teatro e di comunità delle due compagnie sarde è quella di sfruttare la “risonanza” del quarantesimo anniversario non per offrire un contributo meramente celebrativo di una legge ispiratrice di processi di cambiamento e di esperienze atte a tutelare le persone con
disturbi psichici, ma con l’intenzione e la volontà di fare un bilancio della situazione, per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta contro lo stigma del malato di mente.
Un’azione che si fa esperienza attualizzante, provocatrice di riflessione e partecipazione attiva della coscienza civile.
Disegnare il cavallo oggi significa assumersi la responsabilità di una domanda che, dopo quarant’anni dalla 180, ci riguarda ancora.