Il X Festival Percorsi Teatrali “Come un unicorno…” organizzato dal Teatro del Segno
Dopo la prima tranche a Santu Lussurgiu, con cinque intense giornate tra laboratori e spettacoli dal 1 al 5 agosto e l’incursione nelle Baronie per il “MattalacanArt” a Siniscola il 2 e 3 settembre, il Festival Percorsi Teatrali, approderà al TsE di via Quintino Sella nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari per un duplice appuntamento DOMANI (giovedì 13 settembre) alle 21 con gli “Amori da Palcoscenico” di e con Stefano Ledda in scena con Marta Proietti Orzella e venerdì 14 settembre alle 21 con “Estate n° 10 – o della distruzione dei casotti”, atto unico scritto (insieme con Vito Biolchini ) e interpretato da un istrionico Elio Turno Arthemalle – in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Eusebio.
La kermesse nata per il “paese nel vulcano” nel Montiferru (che fa parte non a caso della rete dei dei Borghi Autentici d’Italia, con le sue case di basalto e l’acciottolato delle vie del centro storico) giunta ormai alla sua decima edizione con tema e titolo “Come un unicorno…” – dal fantastico animale simbolo di saggezza e forza, coraggio e purezza, con il potere di neutralizzare i veleni – si apre a nuove sinergie e nuovi intrecci con altre manifestazioni ed eventi e con associazioni e istituzioni: «l’unicorno mette le ali» per dirla con l’ideatore e direttore artistico, l’attore e regista Stefano Ledda, «per incontrare altre realtà».
Nel capoluogo i “Percorsi Teatrali” 2018 si inseriscono nel progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Sardegna – e si intrecciano alle iniziative promosse dalla Parrocchia di Sant’Eusebio in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono – «per rafforzare il percorso che vuole portare il TsE, fulcro del progetto con le sue varie attività artistiche e laboratoriali, a far sempre più parte integrante della vita culturale e sociale della comunità e del rione» come ricorda Ledda.
GLI SPETTACOLI
Sotto i riflettori – per la due giorni di “Percorsi Teatrali” firmati Teatro del Segno in collaborazione con il Teatro Impossibile – artisti noti e apprezzati della scena isolana e non solo, come l’attore, autore e regista Elio Turno Arthemalle e l’attrice Marta Proietti Orzella, oltre allo stesso Stefano Ledda, per un dittico che accosta grandi classici della storia del teatro e un “amarcord” tutto cagliaritano, tra un viaggio nell’intricato gioco delle passioni e un vivido affresco di varia umanità.
Il sipario del TsE di Is Mirrionis si (ri)aprirà domani (giovedì 13 settembre) alle 21 su “Amori da Palcoscenico”, un’antologia di scene emblematiche “rubate” ai capolavori di grandi autori, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, anche protagonista della pièce insieme con Marta Proietti Orzella: una sorta di “educazione sentimentale” attraverso un ideale viaggio tra le “variazioni sul tema” proposte – come recita il sottotitolo – “da Shakespeare, Goldoni, Rostand…”.
Temi fondamentali e universali come il desiderio e la passione, la tenerezza, la gelosia, declinati da artisti come William Shakespeare – dal celebre dialogo al balcone di “Romeo e Giulietta” alla follia di “Otello” che trova fin troppi tragici riscontri nell’attualità: le insinuazioni di Jago su un ipotetico tradimento di Desdemona diventano l’assurda giustificazione di un delitto, secondo il diffuso equivoco di chi scambia l’amore per il possesso, riscontrabile ancora oggi in uno stillicidio che riempie le cronache tanto da definire una tipologia di reato – il “femminicidio”.
Le infuocate parole di “Cyrano de Bergerac” per la bella Rossana nell’opera di Edmond Rostand– con la famosa frase «Un bacio, insomma, che cos’è mai un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole “t’amo”» con cui l’innamorato per interposta persona sollecita dall’amata un così lieve eppure inequivocabile segno d’affetto – e la malizia della “Locandiera” di Carlo Goldoni, rivivono sulla scena, insieme ad altri testi conosciuti, e perfino inediti, e pure a frammenti senza parole, in una versione “metateatrale” in cui i passaggi e le trasformazioni sono “a vista” – per il divertimento, e con il coinvolgimento, del pubblico.
“Amori da Palcoscenico” è infatti una pièce in cui spesso s’infrange o addirittura si annulla la “quarta parete”, pensata per un pubblico di diverse età, dall’adolescenza alla maturità, amante del teatro ma anche del tutto ignaro di quest’arte, ma comunque capace di cogliere i meccanismi di una rappresentazione della realtà attraverso una finzione, e dunque una convenzione, in cui ciò che è falso appare più vero del vero.
S’intitola “Estate n° 10 – o della distruzione dei casotti” l’atto unico scritto dal giornalista Vito Biochini insieme con l’attore e regista Elio Turno Athemalle, che ne è anche l’interprete, in cartellone venerdì 14 settembre alle 21 al TsE di Is Mirrionis: un testo ispirato alle caratteristiche costruzioni sorte tra le dune del Poetto, a imitazione forse delle costose cabine degli stabilimenti balneari, nei tratti di “spiaggia libera” e poi drasticamente demolite a metà degli Anni Ottanta.
L’epopea dei “casotti” – residenze estive dei cagliaritani, teatro di giochi e avventure – si trasforma in racconto corale, con le molte “voci” dei personaggi, ignari dell’imminente catastrofe, che “abitano” l’attore offrendo le loro testimonianze involontarie su un microcosmo specchio della vicina città, o meglio di una sua parte “significativa”, con alcuni rioni e ceti sociali, o meglio gruppi familiari, che trascorrevano la stagione più calda tra le moderne palafitte in riva al mare.
La visione della sabbia bianchissima e finissima – ormai sostituita per effetto di un “brutto” ripascimento da una grigiastra e a grana più grossa – riaffiora nei ricordi insieme alle storie di donne e uomini, bambini e ragazzi che grazie a quelle spartane dimore godevano delle meraviglie di una villeggiatura.
Viaggi rocamboleschi, quasi autentiche migrazioni nell’era dei tram e delle rare automobili, per raggiungere lo propria porzione di spiaggia, affollatissima e rumorosa, a pochi chilometri dalla città, ma pur sempre in una dimensione altra, in cui resistevano i legami di sangue e l’autorità delle madri o degli avi, epperò era pur sempre possibile ritagliarsi spazi di assoluta, selvaggia e fantastica libertà.
“Estate n° 10” è un tributo ad un mondo perduto, un luogo della memoria, che sottende ad una riflessione profonda ancorché (auto)ironica sul mestiere dell’attore e sul senso del “fare teatro” nella contemporaneità: il diario di “una giornata al mare”, da un mezzogiorno all’altro, senza nostalgia o rimpianto perché nessuno dei personaggi sa e neppure intuisce l’avvicinarsi della fine di un’epoca, inconsapevolmente felice, per “un’istantanea prima dell’apocalisse”.
Il paesaggio si trasforma, la città abbraccia la modernità, o almeno una qualche idea di progresso, mentre la demolizione dei casotti lascia un “vuoto” pieno di ricordi, di echi e anticipa ulteriori mutamenti urbanistici, sociali e culturali. Dopo, nulla potrà più essere come prima.
Il X Festival Percorsi Teatrali “Come un unicorno…” a Santu Lussurgiu (OR) e al TsE di Is Mirrionis a Cagliari è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Santu Lussurgiu e del Comune di Cagliari – e del Comune di Siniscola per la parentesi, o meglio l’incontro” con il “MattalacanArt”.
La kermesse è resa possibile dalle preziose sinergie e collaborazioni con il Teatro Tages, Le Compagnie del Cocomero, InversaMente, e la Spinal Cord Company, il Teatro Impossibile e dall’apporto e la partecipazione di tutti gli artisti ospiti.
Percorsi Teatrali “Come un unicorno…” sbarca a Cagliari nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna e l’apporto prezioso di alcuni sponsor privati tra i quali TECNOCASA di Roberto Cabras e Officine Argiolas.
Il progetto “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, l’AIDI/ Associazione Italiana di Illuminazione – Sardegna, il Teatro Tages, Luna Scarlatta, Doc Servizi e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
INGRESSO LIBERO
Per saperne di più: www.percorsiteatrali.it – www.teatrodelsegno.com