I dipendenti dell’Associazione allevatori della Sardegna (Aras) hanno perso la pazienza per le mancate risposte della Regione alle loro richieste.
Che fare, dunque, di fronte ad un silenzio inspiegabile da parte delle autorità regionali? E’ presto detto e fatto: hanno sistemato quattro tende sotto i portici del palazzo del Consiglio Reginale, in Via Roma a Cagliari, con la speranza che questa forma di protesta porti ad una soluzione della vertenza.Sono in sciopero da lunedì 20 agosto per rivendicare i quattro stipendi arretrati con relativi rimborsi chilometri. Ma quello che chiedono, in particolare, è il passaggio nell’agenzia Laore. Non si tratta di una richiesta esagerata e tanto meno fuori luogo, bensì il rispetto della legge 3 del 2009.
E stavolta i lavoratori sono decisi ad andare fino in fondo per smuovere le acque di un’amministrazione regionale che non decide: “Faremo i turni e resteremo qui a dormire fin quando non avremo le dovute risposte, ha spiegato il segretario regionale di Confederdia, Osvaldo Ibba”.
Inoltre, la portavoce del gruppo sit-in, Paola Naitana, ha affermato: “se si vuole che la misura del benessere animale sia chiusa, allora è indispensabile assumere misure urgenti”.
Intanto, alla vertenza Aras la commissione Agricoltura presieduta da Luigi Lotto (Pd) dedicherà due sedute. Alle 16.30 saranno ascoltati i sindacati Cgil, Cisl e Uil e gli autonomi di Confederdia; mentre domani alle 10.30 sarà la volta degli assessori competenti: Pier Luigi Caria dell’Agricoltura e Filippo Spanu del Personale.