Situazione sfuggita di mano. Gravi responsabilità nella gestione della vertenza da parte dell’assessorato regionale dell’agricoltura.
La vertenza ARA Sardegna parte da lontano, oltre un anno, coinvolge ben 296 Operatori, fra Agronomi, Veterinari e Amministrativi. Il lavoro svolto dall’ARA Sardegna per conto della Regione Sardegna, riguarda una serie di servizi fondamentali per l’allevamento Isolano ed in particolar modo sull’assistenza fornita sulle analisi del latte, sia Bovino che di Pecora e i servizi per la Misura 14 del PSR sul Benessere Animale, obbligatori per incassare il contributo a fondo perduto Europeo.
La situazione, secondo il CSA, inizia a complicarsi con L’errore fondamentale attuato dalla Regione Sardegna ( qui non si capisce se da parte dell’Assessore all’Agricoltura Caria o da parte dell’Assessore alla programmazione, sarebbe bene fare chiarezza e trasparenza pubblicamente su questo punto) nell’omologare con il proprio assenso, le modifiche allo Statuto dell’ARA Sardegna avvenuto in data 2 Febbraio 2018, specificamente quello che riguardava l’Art.9 dello Statuto pre-modifica, che prevedeva la verifica della regolare posizione contributiva nei confronti di ARAS delle APA per poter esercitare il diritto di voto e quindi procedere alle modifiche Statutarie, che essendo, pare le APA non in regola, non si poteva procedere alla modifica, per mancanza di numero legale.
Ecco che con l’approvazione di questa modifica Statutaria si è svuotata la funzione dell’ARAS con il contestuale trasferimento di tutte le funzioni amministrativo-contabili verso una società consortile con sede fuori dalla Sardegna, senza che la regione ponesse delle osservazioni.
Da qui la gestione politica della Vertenza ARA, inizia a complicarsi senza che la Regione ponesse una strategia chiara su come risolvere la complicata situazione, che contestualmente coinvolge il sistema quasi parallelo delle APA, con i loro 96 dipendenti.
In alcuni casi le due vertenze separate, sono state il più delle volte confuse dalla stessa politica regionale. Inizialmente con una risoluzione della commissione Attività produttive del Consiglio Regionale si è tentato di chiedere all’allora Ministro MADIA, una deroga per poter assumere ( senza concorso) il personale ARA dentro l’Agenzia LAORE, una soluzione molto appetibile, ma che non trova aderenze nella legislazione attuale e che ha e sta illudendo il personale ARA.
Nel frattempo c’è stata anche una risoluzione da parte del Consiglio Regionale del 13 Marzo, che incaricava l’Assessore entro 45 giorni per trovare la soluzione definitiva, applicando quanto disposto dalla LR 3/2009 comma 40, che dispone: L’Agenzia LAORE Sardegna è autorizzata a inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell’Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006, che abbia
prestato la propria attività lavorativa nei servizi di assistenza tecnica a favore degli alleva
tori della Sardegna, ivi compresa l’attività di laboratorio e di amministrazione, finanziati con risorse regionali o statali, per almeno tre anni, riconoscendo nel passaggio l’anzianità di servizio e, a tal fine, la Giunta regionale, in federalismi.it n. 17/2009
attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (Riforma degli enti agricoli e riordino delle
funzioni in agricoltura. Istituzione delle Agenzie AGRIS Sardegna, LAORE Sardegna e
ARGEA Sardegna), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia. Alla relativa spesa si fa fronte con le risorse previste nell’UPB S06.04.009. Di giorni ne son passati 170 circa ed a oggi, ARA è stata messa in liquidazione e la soluzione non è stata ancora trovata.
Mentre la situazione si aggrava sempre di più, ora a essere coinvolti sono le migliaia di allevatori Sardi, che presentano domande annuali sulla misura 14 relativa al benessere animale che vale circa 36.850.000 euro per anno. Oggi , a causa delle mancate retribuzioni dei dipendenti di ARAS che non percepiscono stipendi dal mese di Maggio e dei mancati rimborsi (utilizzano le loro auto ) agli stessi, questi pare abbiano da tempo bloccato l’attività dei servizi d’ assistenza tecnica alle aziende agricole e da oggi inizieranno una fase complicata di sciopero, con conseguente blocco totale dell’erogazione dei servizi, con conseguente rischio altissimo di far perdere i 36.850.000 della misura 14 (benessere animale) agli allevatori Sardi..
Vediamo ora perché, se entro il mese di Settembre non venisse risolta la vertenza, gli allevatori Sardi perderanno irreversibilmente i 36.850.000 euro. Il regolamento comunitario, essendo i fondi del Benessere Animale della misura 14, finanziamenti inseriti nei fondi Europei del PSR 2014/2020, prevede che tutti gli allevatori che volessero usufruire di tale contributo Europeo, partecipino a 15 ore annuali di corso formativo, per specie animale allevata . Per intenderci se un allevatore alleva, ovini, bovini e suini deve partecipare a 45 ore ( 15+15+15) di corso formativo. I corsi vengono eseguiti presso le aziende agricole, secondo un dettagliato calendario e cronoprogramma impartito dall’Agenzia Regionale LAORE, dai Tecnici ARA, che per l’annualità 2019, sono iniziati (?) il 14 Maggio 2018 e termineranno il 13 Maggio 2019, con il rilascio di una certificazione, da parte del tecnico ARA, occorrente per ottenere il premio del Benessere Animale Misura 14.
Ora son passati 4 mesi, dal 14 Maggio ed nella maggior parte, parrebbe che i corsi non siano stati eseguiti se non in parte. Parrebbe inoltre, che se i tecnici ARA saltassero il mese di Settembre senza lavorare, perché in sciopero, possa essere materialmente impossibile, concludere l’assistenza per tutti gli allevatori, con la conseguente perdita certa dei fondi stessi. Ma ARAS, significa anche esami sulla qualità del latte, occorrente per monitorare le produzioni dei formaggi. Oggi tutto viene messo in discussione, non vorremmo assistere, come avvenuto in Sicilia dove l’ARAS è fallita, lasciando tutti senza pagare, tutti licenziati, con i finanziamenti perduti e il mondo delle campagne Sarde in forte subbuglio e a rischio tenuta sociale, osserva Tore Piana Presidente CSA, che esprime una forte, reale e straordinaria preoccupazione per come si sta gestendo la vertenza.
Noi chiediamo, come Centro Studi Agricoli alla Regione, di applicare immediatamente quanto disposto dalla LR 3/2009 comma 40 o in alternativa creare urgentemente una società in House Sarda, a controllo regionale, adottando la stessa metodologia, che fu intrapresa a suo tempo, con la società SAR, Servizio Agro meteorologico Sardo posta sotto l’ala di controllo dell’ARPA Sardegna, in questo caso sotto l’ente regionale LAORE, salvaguardando così sia tutti i dipendenti, sia i servizi da questi sino a oggi svolti, sia i contributi della misura 14 (benessere animale) del PSR , destinato agli allevatori Sardi, conclude Tore Piana