Tore Piana, Centro Studi Agricoli: «La notizia di oggi che la UE ha dato il via libera per il riconoscimento dell’oilos (organismo interprofessionale latte ovino sardo) da parte del ministero delle politiche agricole, ci riempie di felicità e ci lascia ben sperare sul futuro della filiera ovi-caprina. Ora pero’ serve un impegno determinante della regione sull’intera filiera.»
«Si avvi uno stanziamento da 20 milioni per permettere un bando straordinario di ritiro pecorino romano dop da dare agli infdigenti e si riveda il piano produttivo del consorzio pecorino romano dop inoltre si valorizzi il pecorino sardo dop oggi valorizzato molto sotto le aspettative.»
Queste le parole di Tore Piana del C.S.A., che continua: «Con la notizia di Oggi che conferma il Via libera da parte della UE al riconoscimento dell’Organismo Sardo OILOS, si inizia finalmente a intravedere un po di luce nel lungo tunnel della filiera del comparto Ovi-Caprino, come si ricorda fu proprio il Centro Studi Agricoli a dare mesi fa la notizia che il Ministero non rilasciava il riconoscimento all’OILOS, interpretando in modo molto restrittivo la norma e il regolamento UE. Questo dimostra che il più delle volte, la burocrazia e le norme restrittive sono invenzioni di “casa nostra” sia esso proveniente da uffici Ministeriali sia proveniente da uffici Regionali.
Oggi è stato fatto un passo avanti ed è un momento di gioia, per il lavoro che fu fatto dagli uffici dell’Assessorato ma in particolare da alcuni uffici dell’Ente regionale AGRIS, che scrisse l’atto preparatorio iniziale. Ma le gioie di oggi non sono sufficienti a risolvere le problematiche contingenti, serve immediatamente da parte della Regione uno stanziamento urgente da non meno di 20 milioni da destinare a un bando AGEA per il ritiro dal mercato di Pecorino Romano DOP e da destinare agli indigenti, altrettanto stanziamento dovrebbe finanziare il Ministero per le stesse ragioni. Inoltre si prefigura urgente la modifica del piano produttivo del Consorzio Pecorino Romano Dop , aumentando la quanto contributiva aggiuntiva, che oggi è solamente in 0,16 centesimi a Kg, portandola ad almeno 1,5 euro al Kg per chi sfora il quantitativo assegnato.»