Sulle strade sarde quasi 2mila veicoli ad alimentazione “green” o mista. Fabio Mereu (VicePresidente Confartigianato Sardegna): “Mercato in crescita e prospettive anche per le imprese dell’indotto e assistenza: formazione fondamentale”. In Sardegna in arrivo l’appalto per la realizzazione e gestione di 600 colonnine di ricarica.
Sono ben 723 gli automobilisti sardi che, nel 2017, hanno acquistato un veicolo elettrico o ibrido, portando così a 1.905 vetture il totale del parco auto ad alimentazione totalmente pulita o mista sulle strade della Sardegna. Di queste ultime, 111 sono totalmente elettriche mentre le restanti 1.794 risultano avere il motore ibrido a benzina o gasolio.
A certificare gli exploit dei motori alternativi e l’interesse degli automobilisti isolani per la mobilità sostenibile è il dossier sul trend delle “Auto ibride/elettriche in Sardegna”, realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte ACI nel 2018.
“Il settore dell’ibrido ed elettrico nelle autovetture dell’Isola – commenta Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è una goccia nel mare, rispetto ai più comuni sistemi di propulsione. Però, questi dati registrano una crescita sostenuta passando, infatti, dalle 1.182 autovetture del 2016 alle 1.905 dello scorso anno”.
In Italia, infatti, il 2017 è stato un anno record per le auto elettriche: ne sono state immatricolate 1.898, il 38% in più rispetto al 2016. E per le vetture ibride benzina-elettrico la crescita ha toccato addirittura il 62,6%, con 61.252 nuove immatricolazioni. A livello nazionale, il boom d’immatricolazioni ibride ed elettriche è stato registrato in Lombardia con 16.961 autovetture vendute, seguita dal Lazio (10.339) ed Emilia Romagna (7.136). I motori elettrici, infatti, rappresentano anche la nuova frontiera sulla quale si misura l’innovazione tecnologica anche delle officine 4.0. Il mercato è in piena espansione con ampie prospettive e ciò viene confermato dal fatto che dal 2015 al 2016 le immatricolazioni dei veicoli elettrici sono cresciute del 60% anche se attualmente si lavora per eliminare gli elementi che impediscono un maggiore sviluppo dei veicoli elettrici ovvero l’elevato costo delle batterie e il numero di chilometri da percorrere in base alla sua durata.
“La diffusione dell’auto elettrica – continua Mereu – oltre alla vendita della stessa vettura, potrà avere un impatto positivo anche per le imprese dell’indotto. Parliamo, quindi, dell’assistenza diretta, dell’autoriparazione, dell’elettromeccanica e della metalmeccanica, della componentistica, dei trasporti, della programmazione dei software, dello sviluppo del know how e dell’innovazione tecnologica”. “Ma parliamo anche della riqualificazione delle auto usate – sottolinea il VicePresidente di Confartigianato Sardegna – in Veneto, grazie al progetto “Reborn”, quotidianamente le comuni auto vengono trasformate da autovetture con combustione interna ad auto con un motore elettrico. Tutto ciò comporta una nuova specializzazione per le autofficine”.
Secondo una rilevazione nazionale di Confartigianato, sulle strade italiane circolano 185.052 vetture ibride ed elettriche, di cui 7.560 elettriche.
In testa nella classifica regionale per la maggiore diffusione di questi veicoli c’è sempre la Lombardia (53.924 ibride ed elettriche di cui 1.542 elettriche), seguita ancora dal Lazio (25.418 ibride ed elettriche di cui 1.079 elettriche) e ancora dall’Emilia-Romagna (21.438 ibride ed elettriche di cui 596 elettriche).
“Un forte sostegno alla diffusione delle auto elettriche – sottolinea Mereu – potrà avvenire anche grazie alla formazione e diffusione delle imprese dell’autoriparazione e all’incremento delle colonnine di ricarica”.
In Sardegna, purtroppo, sono ancora poche le autofficine specializzate nella manutenzione di questo tipo di auto e una parte fondamentale, per lo sviluppo del comparto, potranno svolgerla gli specifici percorsi formativi dedicati agli addetti alla riparazione, assistenza e soccorso stradale di veicoli elettrici e ibridi. “Questo permetterà – riprende Mereu – di adeguare i tempi di assistenza delle auto a propulsione pulita (adesso occorrono anche 2 mesi in caso di “panne” di una vettura) a quelli di una comune auto a carburante”.
L’altra parte importante la svolgerà la diffusione delle colonnine. In Italia, attualmente, i punti di ricarica per le e-cars sono 1.199 e il loro numero è cresciuto del 23,5% in un anno. La recente crescita delle immatricolazioni delle auto elettriche s’inserisce in un contesto che vede comunque il nostro Paese in ritardo nell’UE: l’ultimo confronto vede, infatti, primeggiare la Francia e l’Italia è al terzultimo posto superando solo Croazia e Cipro.
In Sardegna, sulla alimentazione delle auto elettriche, per i prossimi mesi si prevedono importanti novità.
“L’Assessorato all’Industria – puntualizza il VicePresidente di Confartigianato Sardegna – ha infatti, appena pubblicato l’avviso di consultazione preliminare in vista della gara d’appalto vera e propria, che sarà bandita nei prossimi mesi, per l’affidamento del contratto di fornitura e installazione di circa seicento infrastrutture di ricarica, nonché dell’eventuale connessione con la rete delle colonnine già esistenti”.
Queste saranno distribuite nel territorio regionale su cinque aree geografiche di intervento: l’area metropolitana di Cagliari, dove saranno impiantante il 50% delle colonnine, la rete metropolitana del Nord Sardegna, cui ne spetteranno più o meno il 20% e le aree di Oristano, Nuoro e Olbia, che ne avranno all’incirca il 10% a testa”.
“L’appalto – conclude Mereu – ha un valore complessivo di 5milioni di euro: 3milioni per le forniture, 1milione e 200mila euro o più per i lavori di installazione, con progettazione esecutiva a carico dell’aggiudicatario, e oltre 600mila euro per i servizi di gestione”.
Le installazioni dovranno essere complessivamente eseguite entro 20/24 mesi dalla firma dei contratti. La gestione del servizio durerà tre anni. I requisiti specifici della gara d’appalto saranno definiti alla luce di quanto emergerà dalla consultazione di mercato, così da garantire la massima concorrenza e partecipazione degli operatori.
A livello nazionale la propensione all’uso di auto ibride ed elettriche più elevata si osserva in Trentino-Alto Adige con 1.001 auto ogni 100 mila circolanti, seguito da Lombardia con 886 auto ogni 100 mila circolanti, Emilia-Romagna con 753 auto ogni 100 mila circolanti, Lazio con 676 auto ogni 100 mila circolanti e Veneto con 648 auto ogni 100 mila circolanti.
Nel Mezzogiorno le regioni con la propensione più bassa e nel dettaglio in Molise (116 auto ogni 100 mila circolanti), Calabria (115 auto ogni 100 mila circolanti), Basilicata (95 auto ogni 100 mila circolanti) e Campania (94 auto ogni 100 mila circolanti).
Per quanto riguarda le sole auto elettriche se ne contano 19,6 ogni 100 mila circolanti, presenza ancora limitata rispetto agli altri maggiori Paesi europei: in media Francia, Regno Unito, Germania e Spagna contano 105,5 auto elettriche ogni 100 mila auto circolanti. In chiave territoriale la maggiore diffusione si osserva in Trentino-Alto Adige con 130,1 auto elettriche ogni 100 mila circolanti, seguito a distanza da Toscana con 28,9 auto ogni 100 mila circolanti, Lazio con 28,7 auto ogni 100 mila circolanti, Lombardia con 25,3 auto ogni 100 mila circolanti e Valle d’Aosta con 21,5 auto ogni 100 mila circolanti.
L’analisi per territorio indica che le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche sono più che raddoppiate in Piemonte (+142,2%), Marche (134,7%), Liguria (105,8%) e Sicilia (103,7%); in controtendenza (-23,9%), il Trentino Alto Adige – la regione con maggiore presenza di auto elettriche – dopo la forte crescita delle immatricolazioni (+100,3%) registrata nel 2016.
Per quanto riguarda le sole auto elettriche, tra le principali regioni con almeno 100 immatricolazioni la Toscana è prossima al triplicare le immatricolazioni (+184,2%) e per l’Emilia-Romagna si rileva un aumento superiore alla media (+41,4%).
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