In occasione della preparazione della monografia Marianne Sin-Pfältzer. Sardegna Paesaggi Umani (Ilisso 2012), la fotografa rivelò le motivazioni di quel suo ritornare ripetutamente sull’Isola. La sua era un’attrazione dovuta a quella “armonia delle cose e soprattutto della natura” non riscontrata altrove, un “patire insieme” con le persone conosciute fin dal suo arrivo, ricambiata da un forte senso di ammirazione verso quella “straniera” che, non ancora trentenne, si era avventurata in un’Isola immersa in una dimensione fortemente arcaica.
Come testimonia l’ampia selezione pubblicata nel volume, disponibile anche in tedesco, quello di Marianne è un rilevante repertorio di immagini – sia in bianconero che a colori – sulla Sardegna del secondo Dopoguerra. Un inestimabile patrimonio visivo di carattere documentario, imprescindibile per unicità e completezza, nato dalla sua curiosità e intelligenza fotografica, che spinsero la fotografa a indagare aspetti poco o affatto esplorati in quegli anni.
Marianne focalizzò la propria attenzione su alcuni luoghi che ne stimolarono particolarmente la sensibilità, tra questi Golfo Aranci e la sua comunità di pescatori, che conobbe negli anni ’50 rimanendone conquistata. Attraverso i suoi scatti ha reso immortali sia le famiglie originarie che la comunità ivi emigrata da Ponza, Ventotene, Pozzuoli, scolpendo sulla pellicola gli scorci del borgo e i paesaggi non ancora trasformati dall’industria ferroviaria e dallo sviluppo turistico.
La mostra, nata da un’idea di Ilisso Edizioni insieme a Paola Masala, è realizzata grazie al contributo del Comune di Golfo Aranci guidato dal Sindaco Giuseppe Fasolino: «Sono rimasto molto colpito dagli straordinari scatti fotografici dell’artista tedesca – ha dichiarato – una donna e professionista di grande sensibilità. Le sue immagini riportano alla memoria scene tipiche della storia del nostro paese, pescatori che riparano reti e prede catturate, ma anche anziani, giovani e bambini che vivevano la realtà della comunità di Golfo Aranci degli anni Cinquanta, dove con facilità riconosciamo nella quotidianità le nostre origini e gli sguardi dei nostri parenti ed avi».
Da una selezione di oltre cento foto realizzate a Golfo Aranci tra gli anni ’50 e ’60 – un patrimonio rarissimo e in gran parte inedito – più di trenta danno vita a una narrazione espositiva permanente che si snoda lungo l’asse del centro storico (via dei Caduti, fra piazza dei Pescatori e via Oristano), incluso lo spazio comunale di Domo Mea. Una sequenza di gigantografie che scivolano sotto gli occhi dei visitatori come il frame di un film e che rimarranno ancorate permanentemente alle pareti delle case, innestandosi nello spazio urbano e architettonico di Golfo Aranci. Un’iniziativa che vuole anche dare voce ai protagonisti di quegli scatti, uomini e donne che con le loro testimonianze hanno ricucito il racconto professionale e umano di Marianne. All’Interno di Domo Mea sarà fruibile il video documentario firmato da Enrico Pinna che ricostruisce la vita di Marianne con le interviste ai testimoni dell’epoca raggiunti cinquanta anni dopo.
L’inaugurazione, fissata per il 30 settembre, alle ore 18.30, nella Piazza dei Pescatori di Golfo Aranci, vedrà la presentazione della mostra urbana da parte dell’Amministrazione Comunale, cui seguirà il concerto “Musica per Immagini” di Gavino Murgia, poli strumentista, etnomusicologo e stella del jazz internazionale autore delle musiche del video documentario dedicato a Marianne. In occasione del concerto, saranno proiettate gran parte delle foto inedite reperite durante la ricerca e che successivamente verranno raccolte in un volume fotografico. A seguire è previsto un aperitivo “finger-food” con il pescato del golfo offerto dalla Pescheria & Friggitoria Del Golfo, Pescheria La Perla, Pescheria Cecilia, Pescheria Fasolino. Cucina, somministrazione e servizio sono a cura dello chef Marco Mainardi che per l’occasione presenterà l’inedita Cucina Mobile by Fino Beach.