«Sulla rete ospedaliera la Giunta non scappi dalle sue scelte».
«Sulla chiusura dei piccoli ospedali sardi qualcuno ha provato a giocare a scaricabarile sul Governo. Ma il piano non ha funzionato. Ieri il ministro Grillo lo ha scritto chiaro: il Ministero della Salute non ha mai chiesto la chiusura di ospedali in Sardegna, né tantomeno ha chiesto di tagliare servizi». Lo ricorda il senatore Ettore Licheri (M5s), presidente a Palazzo Madama della Commissione per le Politiche dell’Unione Europea.
Era stato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ad affermare che da Roma era arrivata di fatto una bocciatura del riordino della rete ospedaliera sarda e in particolare la richiesta di chiudere i piccoli ospedali e di tagliare servizi. «Invece, così non è», taglia corto Licheri. «Agli uffici regionali è stata inviata una istanza di rimodulazione tecnica di alcune specialità e prendo atto che ieri sera l’assessore Arru ha riconosciuto l’assenza di toni tassativi e di richieste di chiusure da parte del ministro Grillo».«L’elemento più rilevante di tutta questa vicenda è che quando furono stabiliti i parametri per il riordino, tramite il tavolo previsto dal decreto ministeriale 70 del 2015, al Governo stavano Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin, anche se la catena delle responsabilità è molto più lunga», prosegue il senatore, che così conclude: «Sono convinto che ci vorranno anni per rimediare ai disastri che sono stati realizzati nella sanità sarda. Sprechi, clientelismi ed incapacità gestionali hanno unito la destra e la sinistra in una comune opera di demolizione dei nostri ospedali. Tuttavia, per quanto visto nell’ultima legislatura mi auguro che questa Giunta conservi il valore della coerenza e si assuma fino alla fine le responsabilità del suo operato».