LEAL in Parlamento propone una integrazione ad un articolo della costituzione: il maltrattamento animale deve avere pene certe e severe. Ritrovo con la stampa ore 11.45 Roma, Palazzo di Giustizia Piazza Cavour.
La proposta – spiega l’avvocato David Zanforlini legale di LEAL – verrà avanzata ai sensi dell’art. 71, II° c., Cost. e della L. 25\05\1975 n. 352 e succ. modifiche; e nello specifico all’art. 117, II° c., lett. S della Cost. dopo “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali” andrà aggiunta la frase “e del benessere animale”. Questo perché manca completamente nella nostra Costituzione un preciso diritto a tutela del benessere animale (peraltro già previsto dal Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea). Questo vuoto normativo impedisce in concreto quella riforma delle norme penali ed amministrative vigenti che sempre più cittadini richiedono a gran voce, riforma che resta bloccata dalle norme ora in vigore che considerano gli animali semplici cose. È sotto gli occhi di tutti che ormai gli italiani ritengono che gli animali non siano oggetti e che la loro tutela non possa essere solo quella a difesa della proprietà o del “sentimento” umano per gli animali, ma che si debba tutelare il loro diritto a non essere uccisi crudelmente o maltrattati.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, sottolinea: “Le pene per chi maltratta e uccide gli animali sono inadeguate alla gravità del reato e la questione è molto sentita da chi ha a cuore la giustizia oltre che il destino degli animali, considerati da sempre più persone esseri senzienti e soggetti aventi propri precisi diritti al benessere ed alla vita. Una integrazione che ci auguriamo venga accolta in quanto non stravolgendo il nostro attuale ordinamento potrà consentire al Parlamento di applicare pene più severe nei casi di maltrattamento animale appellandosi al nuovo diritto che la Costituzione riconoscerebbe in capo a loro”.
LEAL si dedica da sempre alla questione dei diritti degli animali e patrocina il “Rapporto sul maltrattamento animale in Italia 2017” (http://www.leal.it/RAPPORTO-MALTRATTAMENTO-ANIMALE-2017-new.pdf) che raccoglie in più di mille pagine i reati emersi perpetrati nei confronti di ogni specie animale suddivisi per tipo di reato e regione, precisando se il colpevole è stato denunciato e se c’è stata una condanna. Il rapporto è stato pensato e redatto per divulgare l’entità dei casi di reato verso gli animali affinché tutti ci si possa impegnare ad ottenere le necessarie modifiche di legge, per contrastarli e punire chi li commette.
Contestualmente, a sostegno di questo importante progetto, LEAL ha lanciato sui social la campagna di sensibilizzazione “Maltrattare un animale è un reato: denuncia la violenza!” (http://www.leal.it/campagna-di-sensibilizzazione-leal-maltrattare-un-animale-e-un-reato-denuncia-la-violenza/)