Illustrissimi, la Segreteria Regionale Conapo Vi esprime il benvenuto in terra sarda.
Tuttavia, la scrivente, non può esimersi dall’ evidenziare alcune criticità che attanagliano la Regione Sardegna, criticità in passato già poste alla Vostra attenzione; riguardanti i tagli sul territorio avuti a seguito del progetto del piano di riordino del Corpo Nazionale VVF conclusosi nel 2015 (non firmato dal CONAPO) , le risorse logistiche e strumentali attualmente presenti in Sardegna; aggravate dal fattore insulare nel quale, si è sempre in emergenza, d’estate per la piaga degli incendi e nel periodo invernale per il rischio idrogeologico, alle quali come è facilmente comprensibile senza uomini e mezzi risulta difficile e alcune volte impossibile rispondere in maniera efficace al compito istituzionale del soccorso in tempi brevi.
Nello specifico a seguito del piano di riordino citato in precedenza, evidenziamo che attualmente in Sardegna non è possibile rispondere tempestivamente ed efficacemente in alcune zone dell’isola, le quali prevedono sedi istituzionali permanenti VVF, che prima del riordino avevano del personale assegnato in organico, ma successivamente, sono state classificate come SDR, dove, le stesse non hanno più il personale assegnato.
Le sedi a cui ci riferiamo sono:
Cuglieri, sita nella provincia di Oristano per la quale sopperisce la sede di Ghilarza (ora Abbasanta) con tempi di percorrenza di circa un ora
Bono, sita nella provincia di Sassari per la quale sopperisce la sede di Ozieri che impiega circa un’ora per raggiungere la zona.
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Si evidenzia che tali tempistiche tendono ad aumentare qualora la sede di “copertura” sia impiegata in altra attività di soccorso.
Com’è facilmente intuibile, un’ora è un eternità per chi è coinvolto in un incidente stradale, così come il tempo dato per l’evoluzione di un incendio senza una pronta risposta all’estinzione.
Tra queste sedi classificate SDR vi era anche il distaccamento di Mandas che, a seguito dell’instancabili rappresentazioni da parte della classe politica locale e l’appoggio dato a tutti i livelli dal Conapo, ne ha rivisto finalmente prevista una dotazione organica classificandola da SDR( senza personale assegnato) a SD2 ( con organico previsto di 2 CR 8 CS e 20 VP) ma allo stato attuale, la stessa non risulta completa di operatori, e il personale viene attinto dalla sede centrale sacrificando però altri settori o servizi, di fatto, la solita coperta corta.
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A tali carenze si aggiunge il distaccamento cittadino “Porto” di Cagliari che risulta classificato DTC e che non ha personale assegnato, per il quale si sopperisce sempre con personale della sede centrale, sacrificando ( come per Mandas) altri settori.
Il fattore insulare, risulta essere la “primaria” caratteristica negativa per la quale, anche un ausilio dalle altre Regioni di uomini o attrezzature a seguito di emergenze, possa arrivare NON prima di 24/36 ore, come avvenuto negli anni passati per le alluvioni o il ciclone Cleopatra che ha investito l’intera Regione e ha portato via 16 vite, o come accaduto di recente per la ricerca di un corallaro dove si è reso necessario l’arrivo dal territorio nazionale di un ROV in quanto l’unico presente nel ‘isola ha avuto una avaria, a tal riguardo, attualmente la Sardegna non può contare su specifica apparecchiatura nonostante le ridondanze presenti sul territorio nazionale, questi sono dei “piccoli esempi” che puntualmente la Regione Sardegna si trova a dover fronteggiare quando è chiamata a rispondere sul territorio alle varie necessità.
Ogni volta che si viene investiti da fenomeni atmosferici di una certa entità ( sempre piu’ frequenti), oltre alla conta dei danni, si assiste alle varie considerazioni e promesse della politica del “momento”, sia rivolta ai cittadini, sia alle istituzioni locali che puntualmente a distanza di anni rimangono in attesa di risposte concrete.
La piaga degli incendi, che vede con la riforma Madia, i Vigili del fuoco investiti della competenza dell’estinzione degli incendi boschivi, non ha previsto una significativa assegnazione di uomini e mezzi sia in campo nazionale , e tantomeno in Sardegna, nonostante da fine maggio i VVF devono fare i conti con i primi focolai importanti, ai quali cercano di sopperire con dei mezzi inadeguati ( le APS) ,che hanno un età media di circa 20 anni e che in alcuni casi sono stai impiegati mezzi di 28 anni, alcuni si sono fermati per strada senza raggiungere la zona operazioni, i quali non garantiscono standard adeguati di sicurezza già su strada e che risultano totalmente inadatti al fuoristrada.
I VVF infatti, sono ancora in attesa dell’assegnazione di mezzi antincendio fuoristrada con un adeguata capienza idrica per poter fronteggiare e rispondere adeguatamente ed in sicurezza a tali tipologie di incendio.
Criticità del soccorso subacqueo e portuale
Nel dettaglio, per la Sardegna nonostante il suo sviluppo costiero (1880 km) ne faccia da questo punto di vista la Regione più grande, il piano di riordino del 2015 ha previsto il dimezzamento dell’organico del NSSA (nucleo soccorso subacqueo e acquatico) di Sassari ed il relativo passaggio ad orario solo diurno dove, in caso di intervento notturno nel nord dell’isola si fa’ intervenire l’NSSA di Cagliari, che ha la totale copertura notturna dell’ intera isola.
Questa organizzazione di fatto ( come già accaduto) sguarnisce l’impianto di soccorso nel sud dell’isola, oltre che dare una inadeguata risposta alla richiesta di intervento nel nord Sardegna per la tempistica (dopo circa 4 ore), data la distanza, l’orografia del territorio e la scarsa rete viaria di collegamento, oltretutto, per la sua marcata insularità come già detto la Sardegna non può contare nell’immediato, su interventi di tipo interregionale contrariamente a tutte le altre realtà nazionali.
La mappatura del rischio acquatico-portuale-marittimo evidenzia nel territorio del Nord Sardegna la presenza di 2 due aeroporti a ridosso del mare, con aumento notevole dei fattori di rischio e non a caso la componente sommozzatori è parte integrante dei piani di emergenza per il soccorso ad aeromobile in mare.
Due porti: Olbia, tra i più importanti scali passeggeri del mediterraneo, il più importante della Sardegna per traffico passeggeri è priva di un presidio navale VVF dove a seguito di incidenti come ad esempio l’incendio a bordo di una nave cargo con 113 passeggeri a bordo e l’urto in banchina di una nave con 800 passeggeri a bordo Il deputato On. Gian Piero Scanu su richieste di questa O.S. riconoscendone la bontà, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni Marco Minniti e al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio per l’istituzione di un presidio nautico notturno fisso dei vigili del fuoco nel porto di Olbia.
Si è in attesa delle risorse strumentali per la colonna mobile Regionale, promesse dal suo predecessore ma per la quale si è ancora in attesa di concretizzazione, tra l’altro evidenziamo anche la necessità dettata dall’insularità di poter prevedere per la Regione Sardegna una sezione operativa USAR MEDIUM per la quale si ha già del personale formato e parte delle attrezzature dedicate. Si richiama l’attenzione al fine del completamento delle professionalità NBCR/LPG, assolutamente necessarie dato lo sviluppo dei rigassificatori previsti in Regione e la relativa rete di distribuzione.
Evidenziamo la criticità che sta’ attraversando il Comando di Sassari data la classificazione e il numero dei distaccamenti e nuclei specialistici, della carenza di circa il 70% del personale amministrativo e informatico, sul quale grava un incessante carico di lavoro e che non permette di evadere nei tempi e nelle modalità previste le pratiche gestionali ordinarie.
In ultimo, come noto il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco continua ad essere discriminato rispetto agli altri corpi dello stato riguardo alle retribuzioni e trattamenti pensionistici, e per la quale l’attuale ministro dell’interno ha più di una volta promesso impegno alla risoluzione di questa problematica, Le chiediamo Signor Sottosegretario che solleciti l’attuale squadra di governo tutta, affinché destinino adeguate risorse finanziarie nella legge di bilancio per parificare le retribuzioni e le pensioni dei vigili del fuoco a quelle dei pari grado appartenenti agli altri corpi dello stato (tra cui la polizia di stato, stesso ministero), in coerenza con gli impegni di cui al contrato del governo del cambiamento
Certi di una Vostra attenta valutazione al problema di organico e mezzi di soccorso, aggravato allo status insulare della nostra Regione, confidiamo in un attivo interessamento e porgiamo i più cordiali saluti augurandovi una buona permanenza in terra sarda.