Nel 1990 fu il motto che ispirò due irripetibili appuntamenti organistici voluti dalla Parrocchia e dal Comune di Gonnesa per riascoltare, dopo quarantun anni di silenzio, il limpido e vibrante suono dell’organo “Gaet. Cavalli” che, collocato in cantoria sul portale d’ingresso, si presenta maestoso e imponente, racchiuso in una bella cassa lignea.
Nel 1990 fu il motto che ispirò due irripetibili appuntamenti organistici voluti dalla Parrocchia e dal Comune di Gonnesa per riascoltare, dopo quarantun anni di silenzio, il limpido e vibrante suono dell’organo “Gaet. Cavalli” che, collocato in cantoria sul portale d’ingresso, si presenta maestoso e imponente, racchiuso in una bella cassa lignea.
La fonica dello strumento è molto buona, grazie alla sua bella intonazione originaria e al diligente restauro effettuato dalla casa organaria “Giorgio Carli” di Pescantina.
Il magistero interpretativo del celebre organista tedesco Wilhelm Krumbach mise in risalto l’equilibrio fonico di questo eccellente strumento di fine-Ottocento e il soave suono di alcuni singoli registri come il Flauto 4’, l’Unda maris e la Tromba armonica che rivelano una bella personalità nell’aula della Chiesa parrocchiale di Gonnesa.
La partecipazione della popolazione fu imponente e grande l’entusiasmo del pubblico, come testimonia la foto qui di seguito.
Oggi quest’organo ha assoluto bisogno di un nuovo restauro, pena un nuovo lungo silenzio e dunque dover constatare nuovamente che i sacrifici del passato lentamente, giorno dopo giorno, vengono vanificati.
La precarietà in cui versa l’organo “Gaet. Cavalli” della chiesa parrocchiale di Gonnesa pone i responsabili della Parrocchia e del Comune di fronte a una scelta precisa: restaurarlo o perderlo.
L’Archivio musicale dell’Angelo di Milano ha provveduto, grazie al ritrovamento della registrazione integrale dal vivo del concerto del 3 novembre 1990, a fissare in un CD, curato dall’ingegnere del suono Sandro Borsa, quel momento così importante nella vita della comunità di Gonnesa; una comunità che nel suono dell’organo della chiesa di Sant’Andrea apostolo trova l’humus della sua più autentica devozione religiosa.