di Giulio Losi – Riccardo Alemanno, tributarista e revisore legale, Presidente dell’Associazione INT (Istituto Nazionale Tributaristi) e Vicepresidente vicario di Confassociazioni ha una lunga esperienza costruita “sul campo”.
di Giulio Losi – Riccardo Alemanno, tributarista e revisore legale, Presidente dell’Associazione INT (Istituto Nazionale Tributaristi) e Vicepresidente vicario di Confassociazioni ha una lunga esperienza costruita “sul campo”. Attento osservatore delle dinamiche che riguardano l’impresa e i professionisti è un esperto di partite iva. Abbiamo chiesto a lui di chiarire quanto finora si sa della Manovra di Governo. Di cosa tenere conto quando se ne parla in attesa del testo dfinitivo
In questi giorni si accumulano annunci e commenti su una manovra che ancora non si vede. Via via che si chiariranno i termini cosa dobbiamo verificare per valutare l’effettiva portata delle misure?
R.Alemanno – Innanzi tutto direi che bisogna attendere il testo definitivo che sarà presentato alle Camere. Troppo spesso ci si arrovella su indiscrezioni o ipotesi anche se, nel caso della prossima Legge di Bilancio, paiono certi nell’intenzione del Governo capisaldi come flat tax, reddito di cittadinanza e “pace fiscale”.
Tutti temi di grande interesse e presenti nella campagna elettorale…
R.Alemanno – Tutti temi di grande interesse, ma che credo seguiranno un percorso a tappe.
Cioè?
R.Alemanno – Per flat tax e reddito di cittadinanza si inizierà con determinati soggetti e condizioni, poiché le coperture dovranno essere certe, per la c.d. pace fiscale dovremo attendere i settori coinvolti e i limiti alle liti sanabili.
D’accordo ma abbiamo le risorse? La domanda è d’obbligo
R.Alemanno – Sulla manovra pesa il nostro deficit di bilancio, poiché se da un lato la manovra si dice che sarà coraggiosa, dall’altro dovrà tener dei conti pubblici e delle esigenze di gettito. Tutto ciò per evitare che il coraggio si tramuti in avventatezza. Sono però molte le aspettative, ad esempio mi auguro che ci sia un intervento sull’entrata a regime dell’obbligo della fattura elettronica B2b e B2c con una gradualità che parta dai soggetti IVA più strutturati e che meglio potranno affrontare già dal 1° gennaio 2019 questa rivoluzione contabile e comportamentale.
Per quanto riguarda le partite iva la flat tax al 15% fino a 65 mila euro che effetto avrà?
R.Alemanno – Si tratta di fatto, per quanto sia dato sapere, dell’ampliamento delle soglie di ricavi dell’attuale regime forfettario, un’opportunità che però va valutata soggettivamente, caso per caso. Sono interessati i soggetti individuali imprese o professionisti che siano. Il lato positivo è l’esclusione da tutta una serie di adempimenti, sul risparmio in termini di imposte ribadisco che si tratta di valutazioni soggettive.
Cosa significa nello specifico?
R.Alemanno – Sicuramente piccoli professionisti e micro attività di servizi potranno avere maggiori vantaggi, molto differente il settore del commercio, sia per la forfettizzazione dei costi, sia per l’impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti.
Un limite è l’esclusione di società ed associazioni professionali, si può, si deve fare di più, ma comprendo che la necessità politica di mantenere la promessa fatta imponga di poter dire che si è iniziato, peraltro la partenza soft dell’applicazione della flat tax è subordinata anche al rispetto dei conti pubblici e del deficit. L’effetto “coperta corta” dovrebbe essere compensato da un cambio di paradigma dei comportamenti dei singoli, pensare all’interesse generale e meno a quello personale.
Flat tax e detrazioni. Come si preannuncia il saldo?
R.Alemanno – Nel caso dell’applicazione sino a 65 mila euro di ricavi, come per la convenienza applicativa che va valutata caso per caso, anche l’ incidenza dell’impossibilità di utilizzare le detrazioni di imposta è soggettiva. Diverso se si parla di una flat tax generalizzata,. E’ evidente che senza dei correttivi e con l’eliminazione delle detrazioni, i redditi più bassi non ne avrebbero vantaggi, ma tutto è ancora troppo ancorato ai se ed ai ma, pertanto si possono fare solo ipotesi e valutazioni di tipo scolastico.
In materia di previdenza non ci sono novità per la gestione separata?
R.Alemanno – Al momento nessuna novità. Di questi tempi mi verrebbe da citare il detto “ nessuna nuova, buona nuova”, al di là delle battute, ritengo che in un sistema previdenziale contributivo non si possano fare grandi interventi in ambito di aliquote, bisogna principalmente salvaguardare la rivalutazione dei contributi versati. Inoltre la creazione ex novo di casse previdenziali private non vedo come possa essere una strada facilmente percorribile, se si tiene conto della realtà e se non si vogliono creare false aspettative.
Su cosa come tributaristi avete puntato l’attenzione nella manovra e sull’azione di governo?
R.Alemanno – Abbiamo avuto vari incontri e ne avremo altri a livello parlamentare e governativo per dare indicazioni e soluzioni in tema di semplificazione. Puntiamo soprattutto su quegli adempimenti che se da un lato contribuiscono alla giusta lotta all’evasione,
dall’altro possono creare problematiche soprattutto ai contribuenti corretti. Per quanto riguarda i contenuti della manovra presteremo massima attenzione agli interventi in tema di fisco, ma non ci distrarremo neppure su quelli in tema di previdenza ed in ambito macro economico.
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