Magie barocche e sonorità contemporanee con il concerto del Karalis Brass Quintet in programma domani alle 21.30 in piazza Santa Croce sotto le insegne del Festival In-Itinere 2018 – organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro con la direzione artistica del pianista e direttore d’orchestra Fabrizio Ruggero.
L’evento è incastonato nel ricco cartellone dell’estate nella città gallurese (all’interno della Stagione Concertistica della Scuola Civica di Musica di Olbia) per un trittico sonoro realizzato con il patrocinio e sostegno del Comune di Olbia e grazie all’interesse e alla sensibilità dell’assessora alla cultura Sabrina Serra.
Un intrigante viaggio in musica con lo strepitoso Quintetto di Ottoni formato da Lorenzo Panebianco (corno), Matteo Cogoni e Gigi Corrias (trombe) con Luca Mangini (trombone) e Claudio Lotti (basso tuba) tra immortali capolavori e inedite trascrizioni di brani pop, standards jazzistici e antichi ritmi di danza – reinterpretati in chiave contemporanea – tra virtuosismo e libertà d’espressione.
Nello spazio en plein air nel centro storico della città risuoneranno melodie indimenticabili, in un’affascinante antologia di canzoni – da “Stardust” di Hoagy Carmichael e Mitchell Parish a “Yesterday” dei Beatles a “Misty” di Erroll Garner alla splendida “Round Midnight” di Thelonious Monk e Cootie Williams – con cui si son cimentati moltissimi artisti, come Miles Davis che la eseguì al concerto di Newport, inn occasione del suo ritorno sulla scena, e la inserì nel successivo album, intitolato proprio “Round About Midnight”.
Le atmosfere dell’età elisabettiana rivivono nelle Danze Inglesi del XVI Secolo nella versione di Elgar Howarth mentre rende omaggio alle figure dei cantastorie la Sonata de Die Bänkelsängerlieder di anonimo autore della fine del Seicento; l’eclettico programma comprende anche la celebre Fuga in sol minore BWV 578 – o “Piccola Fuga” – di Johann Sebastian Bach in cui l’eleganza del contrappunto si sposa alla felicità d’invenzione.
Il trombettista David Short firma “Tango!” e “Polka miseria” – ma anche gli arrangiamenti per ottoni di “Latin” e pure di “Ciao Albertone” di Piero Piccioni, ispirato alle colonne sonore dei films del Alberto Sordi e un’eco “cinematografica” riaffiora con “The Pink Panter” di Henry Mancini – tema musicale dell’omonimo film di Blake Edwards.