L’iniziativa delle “Case a un euro” promossa dal Comune di Ollolai si è evoluta in progetto di sviluppo locale.
Dopo la prime due case ristrutturate e l’assegnazione alle cinque coppie olandesi e la collaborazione con la compagnia televisiva olandese Rtl che ha portato il turismo straniero, oggi sono state consegnate due case ad altrettante coppie ucraine, le quali oltrechè il progetto di ristrutturazione delle abitazioni da adibire come seconda casa turistica e da punto di riferimento per le loro famiglie, hanno avanzato al Comune di Ollolai una serie di progetti imprenditoriali di sicuro interesse.
Gli assegnatari sono infatti i punti di riferimento di una importante multinazionale ucraina, con diramazioni in diverse parti del mondo.
La storia delle case ad un euro di Ollolai è nota. Ad aprile 2015 come Consigliere regionale primo firmatario, ho presentato ed ottenuto l’approvazione di un emendamento alla legge sul piano casa regionale dove si prevede proprio l’attivazione della possibilità di acquisizione da parte dei Comuni della Sardegna, di immobili del centro storico fuori da ogni possibilità di mercato. Dei ruderi insomma, con il fine di poterli inserire in un elenco a disposizione di possibili acquirenti che ne acquisiscono la proprietà con l’intenzione di recuperarli entro un tempo definito.
Il Comune di Ollolai a giugno dello stesso anno ha avviato un censimento del vasto patrimonio immobiliare in abbandono del proprio centro storico. Inizia quindi ad acquisire i primi ruderi, ceduti a prezzo simbolico dai proprietari, e vende il primo immobile a un euro al Signor Vito Casula, impresario in pensione di Calasetta. Il rudere in via Eleonora d’Arborea viene quindi fatto oggetto di recupero con l’impiego di tecnici e maestranza locale. Lo stesso avviene per il secondo immobile acquisito e ristrutturato dai fratelli Cottu di Ollolai ma residenti a Milano.
A giugno 2016 la giornalista della tv olandese Eveline Rethmaier, realizza un documentario in Sardegna e presenta al pubblico olandese il paese di Ollolai, il suo ambiente, le sue case, la gente e i ruderi a un euro. Dal giorno che il servizio è stato trasmesso, il paese è continuamente visitata da coppie o famiglie di olandesi interessati a conoscere il progetto. Da lì si sviluppa in maniera sempre più articolato un dialogo con la compagnia televisiva olandese che inizia ad accennare la possibilità di realizzare una trasmissione televisiva in Sardegna. Cosa avvenuta dal mese di aprile a tutt’ora: con un media di ascolti superiore al milione di contatti in Olanda. Questo porta lo sviluppo del fenomeno del turismo straniero ad Ollolai, con quotidiane frotte di olandesi che anche nel mese di settembre frequentano il paese, riempendo le attività della ristorazione ed il negozio turistico con i prodotti locali (nato sull’onda di case a un euro). Di fatto si tratta del primo esperimento riuscito di quel turismo esperienziale e residenziale in Sardegna, che punta sul clima e sull’identità, per fare della nostra Regione un luogo dove attrarre persone con redditi medio-alti dai paesi del nord Europa e quindi capitali ed iniziative commerciali utili per la promozione turistica e per la vendita dei nostri prodotti. In sintesi dimostriamo che ci sono tante occasioni di lavoro anche nei nostri paesi rurali e che bisogna credere alla propria comunità.
I numeri del progetto case ad un euro Ollolai sono: due case ristrutturate, di cui una è diventata anche un B&B che promuove il paese ed offre assieme alle altre strutture ricettive un servizio fondamentale per un paese che sta pianificando azioni volte a implementare l’economia turistica; cinque in ristrutturazione con concessione edilizia concessa; due case consegnate oggi agli ucraini ed un’altra domani ad una signora catanese. Abbiamo altre venti case a disposizione e cinquecento domande istruite di persone e famiglie pronte a venire a ristrutturare ed abitare ad Ollolai. Senza contare lo sviluppo del mercato immobiliare extra un euro. Con diverse famiglie di seconda generazione di emigrati ollolaesi che hanno comprando casa ed hanno iniziato le ristrutturazioni. Un ritorno in termini di attaccamento al paese ed un sostegno ai residenti.