Dopo cinque anni di silenzio, I Shardana, la grande opera lirica del compositore cagliaritano Ennio Porrino (1910-1959), ritorna in Sardegna, nell’incantevole scenario di Tharros, nell’anfiteatro all’aperto allestito nei pressi del sito archeologico sulla penisola del Sinis, nel territorio del Comune di Cabras (OR).
Il dramma musicale in tre atti verrà proposto domani sera – venerdì 7 settembre – in forma semiscenica nella versione per canto e pianoforte interpretata da Alessandro Frabotta (basso), Martina Serra (mezzosoprano), Giampaolo Ledda (tenore), Rossana Cardia (soprano), Gionata Gilio (baritono) e Moreno Patteri, con Stefano Cocco al pianoforte e la voce recitante di Fulvio Venturi, che firma la direzione artistica insieme a Giovanni Masala Dessì.L’evento, con inizio alle 21, è organizzato e finanziato da Pietro Casula e dalla casa editrice Giovanni Masala Verlag (www.sardinnia.it), in collaborazione con l’associazione culturale Dromos di Oristano. I biglietti d’ingresso, a 15 euro (più diritti di prevendita), si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070657428). Domani sera (venerdì 7) botteghino aperto all’Anfiteatro a partire dalle 19,30.
I Shardana è una delle opere liriche più affascinanti del Novecento. Rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 21 marzo del 1959, sotto la direzione dello stesso Ennio Porrino, e al Teatro Massimo di Cagliari il 18 marzo 1960, venne accolta trionfalmente e, tuttavia, subito dimenticata, sebbene il musicologo tedesco Felix Karlinger, nell’enciclopedia tedesca Musik in Geschichte und Gegenwart, l’abbia definita nel 1962 “la più importante opera lirica italiana di questo dopoguerra”. Dopo essere stata tenuta nel “cassetto” per cinquant’anni, fu riproposta a Cagliari nel febbraio del 2010, in forma di concerto, e nel settembre del 2013 al Teatro Lirico del capoluogo sardo in forma scenica.
I Shardana è opera musicalmente eclettica con i suoi rimandi a Respighi, a Puccini, a Carl Orff e a Stravinskij – riletti con un linguaggio omogeneo e personale tipico di Porrino – e ripercorre altresì in alcuni passaggi i modi propri del canto tradizionale sardo. La storia è ambientata in una Sardegna immaginaria di età nuragica e narra della lotta, cupa e tragica, tra i Sardi e gli invasori d’oltremare, con accenti quasi barbarici.
Ennio Porrino nasce a Cagliari il 20 gennaio 1910. Nel 1951 diventerà professore ordinario della cattedra di composizione del Conservatorio Santa Cecilia di Roma e, dal 1956, direttore del Conservatorio di Cagliari e direttore artistico dell’Ente Lirico e dell’Istituzione dei Concerti. “L’opera di Porrino, eccellente quant’altra mai nell’ambito della produzione musicale italiana d’oggi, costituisce come un ponte ideale tra la musica popolare della sua terra e le tendenze e le esigenze dell’arte musicale moderna. E anche se primo comandamento di un musicologo è quello di evitare i superlativi, è ben vero che dopo Puccini nessun musicista ha dato alla musica italiana tanto quanto Porrino” (Felix Karlinger, 1962).
Il grande musicologo tedesco, che nel 1959 si recò al Teatro San Carlo di Napoli per assistere all’opera e per conoscere personalmente Porrino, al suo rientro in Germania scrisse inoltre che “Se Monaco avesse la fortuna di venir cantata da un’opera come questa, sono certo che nei festival operistici della mia città le sarebbe riservato ogni anno il posto d’onore (Felix Karlinger, Monaco di Baviera 1960)”. Karlinger, professore di musicologia a Monaco di Baviera e in seguito ordinario di filologia romanza all’università tenne annualmente, fino alla sua morte (2000), un corso monografico dedicato alla figura del grande compositore sardo e fece trasmettere in diverse emittenti radio tedesche e austriache le musiche del Maestro sardo.
Porrino compose diverse sinfonie eseguite in tutto il mondo e dirette anche dal maestro Leopold Stokowski (Sardegna, Nuraghi, Sonar per musici e Concerto dell’Argentarola), quattro opere liriche (I Shardana, Gli Orazi, L’organo di bambù ed Esculapio al neon), quattro balletti (Mondo tondo, Altair, Prosèrpina e La bambola malata), un celebre oratorio (Il processo di Cristo) e decine di brani di musica da camera di cui i più famosi e maggiormente eseguiti in Italia e all’estero sono I Canti della schiavitù, I Canti dell’esilio, Sonata drammatica, Ostinato, Traccas, La processione di Sant’Efisio, Disispirata di Aggius, Canzone a ballo ecc.
I SHARDANA, Dramma musicale in tre atti, testo e musica di Ennio Porrino (1910-1959)
Direttore artistico: Fulvio Venturi / Giovanni Masala Dessì
Per canto e pianoforte, in forma semiscenica
GONNARIO di Montalba, capo del popolo sardo (basso: Alessandro Frabotta)
NIBATTA, moglie di Gonnario (mezzosoprano: Martina Serra)
TORBENO di Montalba, suo figlio minore (tenore: Giampaolo Ledda)
BÈRBERA JONIA, giovine straniera (soprano: Rossana Cardia)
NORACE di Nora, condottiero dei marinai sardi (baritono: Gionata Gilio)
PERDU, il guerriero cantore (tenore: Moreno Patteri)
Al pianoforte: Stefano Cocco
Voce recitante: Fulvio Venturi