Cosa è cambiato?
Mah… di certo il rimedio che si cerca di mettere in campo con una nuova mozione di sfiducia evidenzia ancor più nitidamente che se solo 24 ore fa si fosse ragionato sul senso dell’ordine del giorno, senza far prevalere la voglia di oscurare una battaglia che era ed è di tutti, avremmo dato tutti impulso e slancio decisivi all’avvio di quella Rete Ospedaliera da noi votata un anno fa e ancora al palo.
Che poi il nuovo atto di sfiducia sia annunciato come “una prova chiesta al Partito dei Sardi” fa calare un’ombra ancor più preoccupante della inedita trasversalità mostrata in aula tra centrodestra e centrosinistra.
La toppa peggio del buco, insomma. Il problema non è svegliarsi presto o tardi, ma azzeccare l’ora. Nessuna menzogna può nascondere il lavoro intenso e solitario di serena contestazione della politica sanitaria svolta dal Partito dei Sardi. Tanto meno può farlo chi attacca tutto e tutti per creare quella divisione sociale tanto cara a Goebbels. Chi divide la Sardegna con i veti del settarismo ci trova contrapposti: noi giochiamo un’altra partita.
Il Partito dei Sardi non ha nei suoi scopi quello di sottoporsi alle prove del centrodestra. Le figuracce si rimediano in proprio, non chiedendo dialogo dopo aver proclamato chiusure. Quando il centrodestra vorrà parlare di sanità seriamente, saprà trovare modi più educati e argomenti più seri.
Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca, Alessandro Unali.