“Si è svolto ieri pomeriggio alle 14, nelle aule del tribunale di Pistoia, la prima udienza che vede imputato Gaetano Foco, accusato di aver barbaramente seviziato e ucciso una povera cagnolina, tipo pincher, nel maggio del 2015.
Il processo contro l’assassino di Pilù, non è di fatto neanche iniziato per vizi di forma: gli atti sono stati restituiti al Pubblico Ministero che dovrà decidere la nuova data di inizio del processo”. Lo rende noto Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus.“Il Foco, reo confesso, forse verrà semplicemente messo alla prova – spiega – Non farà un giorno di galera. Chiediamo a questo Governo di inasprire le pene per chi maltratta o uccide gli animali. I legislatori devono togliere la messa alla prova per chi sevizia, squarta un animale. Saremo presenti alla prossima udienza per porre fine a queste violenze”.
Conclude Caporale: “Il rinvio del processo è sintomatico di come nella giustizia italiana sia difficile trovare tutela per i più deboli. Il cagnolino è stato sodomizzato, torturato e ucciso in modo barbaro e atroce”.
“Dal 2015 aspettiamo giustizia. Riteniamo assai grave che le pene per chi compie atti atroci ed esecrabili contro gli animali, che rappresentano una categoria debole ed indifesa, siano così lievi come i nostri codici normativi prevedono”.
“Per questo motivo ho incontrato esponenti della maggioranza di Governo così da sottoporre alla loro attenzione tale problematica. Ci è stata promessa massima possibilità, adesso aspettiamo un segnale concreto anche da parte loro”.