I cittadini potranno partecipare alla cura del bene comune anche presentando proposte
La gestione e la riqualificazione di spazi, la cura di un bene immobile, la promozione di iniziative a carattere solidaristico e sociale. Sono alcune delle proposte che i cittadini potranno presentare direttamente all’Amministrazione grazie al regolamento del programma di “Amministrazione condivisa”, approvato ieri dal Consiglio comunale.
«Siamo il primo Comune in Sardegna ad approvarlo. Si tratta di un progetto che trova fondamento nel principio di sussidiarietà enunciato nell’articolo 118 della nostra Costituzione – afferma l’Assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli – e che è stato ratificato in più di centocinquanta comuni italiani.
Ringrazio il Presidente della Commissione, Giuliano Velluto, i commissari e il Consiglio comunale per aver lavorato insieme alla struttura e per avere accolto l’iniziativa. Con questo strumento i cittadini che manifesteranno la volontà di voler collaborare con l’Amministrazione per la tutela del bene comune avranno finalmente la possibilità di farlo».
«Si tratta di una rivoluzione culturale, una forma di condivisione e collaborazione tra l’ente e i cittadini. È un modello di compartecipazione solidale che si sta diffondendo in tante comunità e può diventare uno strumento per realizzare progetti in modo tempestivo», aggiunge il Sindaco Sean Wheeler.
Il patto di collaborazione può prevedere la realizzazione di eventi e iniziative, la rigenerazione di beni immobili, l’individuazione di spazi per veicolare la creatività artistica giovanile. Verranno disciplinate le eventuali coperture assicurative e le responsabilità civili verso terzi.
Il Comune renderà, inoltre, disponibili i beni strumentali e i materiali di consumo e si occuperà di eventuali ulteriori oneri indispensabili per la finalizzazione dei progetti. «Sarà una forma di collaborazione responsabile tra l’ente e i cittadini, in diversi settori, come la cultura, l’ambiente, il sociale e lo sport – prosegue l’Assessora Nuvoli – e i cittadini potranno farsi direttamente promotori di proposte o essere messi nelle condizioni di rispondere a un nostro input. Le varie fasi della collaborazione saranno documentate anche in un’apposita sezione sul sito web istituzionale.
Il Comune potrà individuare aree o beni che possono prestarsi a interventi di cura, gestione condivisa e rigenerazione. Auspichiamo che si crei un circolo virtuoso – conclude Rosella Nuvoli – così come accade in tante altre realtà del nostro Paese, dove i patti di collaborazione hanno dato origine a progetti che uniscono la cura del bene a messaggi sociali o a tutela dell’ambiente».