Suggellerà la III edizione del Festival “Fantasie Sonore” a Santa Teresa Gallura – DOMANI (sabato 8 settembre) alle 21.30 – il Concerto Lirico che vedrà protagonisti il soprano Ilaria Vanacore e il mezzosoprano Martina Serra, il tenore Marco Puggioni e il basso Francesco Leone, accompagnati al pianoforte da Andrea Cossu, per un’antologia di arie e duetti dai capolavori della storia del melodramma.
Riflettori puntati sui giovani talenti della lirica e del belcanto – già applauditi sui più importanti palcoscenici dell’Isola e della Penisola – alle prese con un repertorio che sposa virtuosismo ed espressione: dal “Don Giovanni” e “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart, a “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi alla “Carmen” di Georges Bizet, da “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, a “The Tales of Hoffmann” messi in musica da Jacques Offenbach e infine un omaggio a Leonard Bernstein – nel centenario della nascita – sulle note di “West Side Story”.
Dialoghi in musica per il III Festival “Fantasie Sonore” – STASERA (venerdì 7 settembre) alle 21.30 – con il Dimitri Mattu – Angela Oliviero Duo – affiatato e apprezzato ensemble cameristico che sposa la viola virtuosa di Dimitri Mattu, allievo di Piero Farulli, al talento per il pianoforte di Angela Oliviero, formatasi alla prestigiosa scuola di Vincenzo Vitale e di Aldo Ciccolini. In programma la famosissima Sonata in do minore di Felix Mendelssohn-Bartholdy, poi il suggestivo Intermezzo di Nino Rota e infine la Sonata op.11 No.4 di Paul Hindemith.
Viaggio nella temperie culturale del Romanticismo con la Sonata in do minore di Felix Mendelssohn-Bartholdy, opera giovanile del compositore tedesco ed espressione di un precoce talento, già notato dalla sua insegnante di pianoforte Marie Bigot de Marognes, apprezzata interprete mozartiana e dal poeta Johann Wolfgang von Goethe: una partitura intrigante che si apre con l’Adagio – Allegro, seguito da un Menuetto – Allegro molto e infine dall’Andante con variazioni – di grande intensità tra accenti ricchi di pathos e delicata poesia.
La firma di uno dei maestri del Novecento, Nino Rota, tra i più celebri autori di musica per il cinema, per l’Intermezzo dal carattere quasi pittorico, che racchiude nei tre movimenti (Largo, ma senza lentezza – Allegro energico ed impetuoso – Largo) un senso quasi narrativo e descrittivo, in un susseguirsi di situazioni e “colori” differenti che sembrano riflettere il mutamenti del paesaggio – quasi l’eco di mutevoli stati d’animo in un mondo interiore.
Chiude il concerto la Sonata op.11 No.4 – opera giovanile di Paul Hindemith (datata 1919) in cui l’artista si confronta con una forma “classica” reinterpretandone la struttura in modo originale, attraverso i tre movimenti Fantasia, Tema con variazioni e Finale (con variazioni) che si succedono senza apparente soluzione di continuità: un’introduzione lirica, un tema di carattere popolare e poi il gioco delle variazioni, tra l’affiorare di due distinte idee melodiche e perfino un tempo fugato.