Sentenza del Tar ingiusta, inadempienze e troppa improvvisazione da parte della Regione per il mancato o imparziale censimento.
Che fine fanno gli introiti della tassa regionale da 25 euro? Calcolati 3,6 milioni di euro i danni provocati dal mancato giro d’affari dei 35.987 cacciatori sardi?Per il secondo anno consecutivo, una sentenza del TAR Sardegna sospende la caccia alle pernici e alla lepre in Sardegna. Oggi apprendiamo che per la stagione 2018/2019 il Tar Sardegna sospende le giornate alla lepre e alla pernice, previste nei giorni 30 settembre e 7 Ottobre, un fatto che riteniamo un errore.
Infatti, la sentenza arriva quando quasi tutti i cacciatori hanno eseguito i versamenti obbligatori per poter esercitare l’esercizio della caccia, che per la sola tassa regionale riguarda un versamento di 25 euro a cacciatore, con un introito globale da parte della Regione di euro 899.675, necessario a eseguire ripopolamenti, indennizzi per danni dalla fauna e per eseguire i censimenti di lepri e pernici, cosi come previsti dalla LR. 23 del 1998 sulla caccia.
Perché, si chiede Tore Piana a nome del Centro Studi Agricoli, la Regione non ha provveduto ad eseguire i censimenti? Sull’argomento si palesano gravi inadempienze e troppa improvvisazione da parte della Regione Sardegna stessa.
Il danno economico per il mancato giro d’affari è calcolato in 3,6 milioni di euro, considerando una spesa media di 100 euro a cacciatore moltiplicata per i 35.987 cacciatori censiti. Passi lo scorso anno, ma quest’anno non doveva assolutamente ripetersi tale errore, conclude Tore Piana.