L’opinione, netta e pungente di Claudia Zuncheddu a nome della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, di cui è portavoce, sui tagli alla sanità isolana. “Alla sanità sarda non c’è più niente da tagliare”
“La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica esprime la propria indignazione e sconcerto per il parere espresso dal Ministero della Salute, secondo il quale i tagli effettuati dalla Giunta Regionale, con il Piano di riordino degli ospedali sardi, non sarebbero addirittura sufficienti rispetto al DM 70 della precedente ministra Lorenzin, quindi alle aspettative dei governi italiani di questi ultimi anni.
La Ministra Grillo del M5S non ha capito che alla sanità sarda non c’è più niente da tagliare e che per la crisi sociale ed economica in corso, solo un’ èlite ristretta di sardi potrà pagare le assicurazioni per garantire alle proprie famiglie un’assistenza privata.
Con i tagli effettuati ai nostri ospedali dai territori più disagiati e poveri, ai più grandi ospedali di Cagliari, l’aspettativa di vita dei sardi si è notevolmente ridotta rispetto ad altre regioni d’Italia. Il 14,6% dei sardi già rinuncia all’assistenza sanitaria contro il 5% dei toscani.
Siamo sconcertati che la Ministra della Sanità, come chi l’ha preceduta, non risponda alle sollecitazioni dei nostri territori attraverso la Rete Sarda. Siamo ancor più sconcertati che diversi parlamentari del suo movimento, alla vigilia delle elezioni regionali, siano impegnati in dichiarazioni pubbliche e visite agli ospedali in sofferenza dove ostentano con facilità promesse da non mantenere e già smentite dai fatti.
Assistiamo al balletto del gioco delle parti tra centro destra e centro sinistra, come se le politiche di Arru e Moirano non fossero la continuità delle scelte del precedente governatore Cappellacci.
Siamo indignati per l’uso elettoralistico del dramma della Sanità da parte di vecchi e nuovi politici.
La salute e la vita delle nostre collettività non possono essere il teatro dove far sfilare i nostri carnefici vestiti da paladini della causa. Tutti sono fedeli esecutori di ordini che provengono da Roma e da Bruxelles.
Il “Governo del cambiamento” non può appellarsi a decreti di vecchi governi. Il DM 70 del governo Renzi per la sua concezione centralista e neoliberista della Sanità va contro le esigenze e le potenzialità finanziarie dei sardi.
E’ proprio vero che viviamo nell’epoca del paradosso.
In questo mondo rovesciato l’unica garanzia per difendere i diritti ad una sanità pubblica e gratuita per tutti è la mobilitazione e la partecipazione di ognuno di noi a questo movimento di difesa dei diritti dei sardi che imponga il blocco dello smantellamento della Sanità pubblica sino ad oggi auspicato, voluto e perpetuato da chi ci governa.”
Queste le parole di Claudia Zuncheddu, portavoce Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica.