I caduti portotorresi al Palazzo del Marchese. Fino al 4 novembre la mostra “I caduti e i dispersi di Porto Torres nelle due guerre mondiali”
La mostra dedicata ai Caduti portotorresi nelle due guerre è stata organizzata dall’appassionato di storia militare, Moreno Nocco, assieme all’Amministrazione comunale, in occasione dei cento anni dalla fine della Grande Guerra e della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.
L’inaugurazione questa mattina, alla presenza del Sindaco Sean Wheeler, dell’Assessora alla Cultura, Mara Rassu, e di alcuni parenti dei militari turritani caduti e dispersi.
«Moreno Nocco ha messo un grande impegno in questa ricerca che si è concretizzata prima con un interessante libro e poi con la mostra che abbiamo voluto ospitare all’interno del Palazzo del Marchese. È un nuovo tassello che si aggiunge alla ricostruzione della storia di Porto Torres e che ci consente di rendere omaggio a tanti concittadini che hanno sacrificato la propria vita», ha sottolineato il Sindaco.
«Questo palazzo – ha aggiunto l’Assessora Rassu – ha il compito di ospitare iniziative simili improntate alla conservazione della cultura, del sapere e della nostra identità. Moreno Nocco sta contribuendo a mantenere vivo il ricordo di chi ha dato la vita per la Patria e a far conoscere una pagina di storia della città di Porto Torres. Con l’esposizione onoriamo nel modo più opportuno i nostri concittadini nella settimana che porterà alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale».
La mostra, ospitata al piano terra del Palazzo del Marchese, si suddivide in due sezioni: una dedicata a caduti e dispersi della Grande Guerra, l’altra a quelli della Seconda guerra mondiale. Articoli di giornale, medaglie al valore, fotografie e lettere compongono la serie di cimeli, in un percorso che ricostruisce il tributo pagato da tanti portotorresi. «Ottantasei persone hanno perso la vita durante la Prima guerra mondiale – ha ricordato Moreno Nocco – e circa quaranta nella seconda.
La città ha dato tanto alla propria Patria e attraverso questi documenti possiamo rendere loro il doveroso omaggio». Sui tavoli le foto di tanti militari deceduti o che non hanno fatto più ritorno a casa, come Salvatore Angelo Scanu, Giovanni Solinas, Costantino Nocco, Pietro Candidda e Paolino Idini, quest’ultimo sepolto in Francia, nel cimitero di Bligny.
Tanti i documenti originali, tra i quali una richiesta di notizie su dispersi e prigionieri di guerra inviata il 22 giugno 1945 alla Direzione di Radio Sardegna per conto dei parenti dei militari. La mostra resterà aperta sino al 4 novembre, dalle 10 alle 12:30.