Dalla periferia di Dakar alla passerella. Una vera e propria sfilata di moda per presentare i capi realizzati dalle dodici ragazze della GIS GIS, la cooperativa femminile senegalese protagonista del progetto “Lab Dakar”.
L’evento, che si terrà domani sabato 6 ottobre alle 18 all’Hostel Marina (Scalette San Sepolcro) a Cagliari, è il momento culmine dell’iniziativa di cooperazione e promozione dell’imprenditoria femminile in Senegal finanziata dalla Regione Sardegna (fondi Legge regionale 19/1996) e portata avanti da IPSIA Sardegna, capofila, assieme al Comune di Ussaramanna, alla Cooperativa Gis Gis e all’Associazione Sunugal Senegal e a IPSIA Nazionale,
La mattina, a partire dalle 10.30 nei locali della biblioteca Casa Zedda in via Dante a Ussaramanna, si terrà un incontro di presentazione del progetto con la partecipazione di Benedetta Iannelli, presidente di IPSIA Sardegna, Giulio Vismara e Sara Meucci, promotori del progetto Lab Dakar, Luca Piazzi, referente di IPSIA Nazionale per i progetti in Africa, Awa Fofana, socia della Gis Gis e Marco Sideri, Sindaco di Ussaramanna. Al convegno parteciperanno anche gli studenti della scuola media inferiore Pietro Cavaro.
In rappresentanza della Gis Gis, sarà presente una delle socie, che durante questa settimana, avrà modo di relazionarsi con alcune realtà formative, quale l’Istituto Europeo di Design (IED), alcune realtà locali di imprenditoria femminile del settore moda, le referenti della bottega di commercio equo e solidale Sucania, l’Associazione locale Sunugaal che raccoglie la comunità senegalese.
“L’obiettivo dichiarato del progetto era, da un lato, rafforzare l’esperienza imprenditoriale di Gis Gis, quale best practice di impresa femminile nel contesto locale, e favorire l’occupazione delle donne della periferia di Dakar nel settore sartoriale attraverso una formazione tecnica di qualità – spiega la presidente di IPSIA Sardegna e coordinatrice del progetto Benedetta Iannelli – e, dall’altro, ampliare il catalogo di prodotti e rafforzare i legami commerciali in Senegal e in Italia. Allo stesso tempo, qui in Sardegna, abbiamo cercato di trasmettere un messaggio forte alle nuove generazioni: la formazione è un aspetto fondamentale per potersi creare delle opportunità e il fare impresa può essere una via per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile”.
Altro punto fondamentale di Lab Dakar è stato quello di stimolare l’interscambio culturale tra la Sardegna e il paese africano, ma non solo: “Volevamo raccontare un’altra faccia del tema delle migrazioni – prosegue la Iannelli – esistono persone che, lasciano la propria terra, ma la maggior parte delle persone decide di restare nel proprio Paese e contribuire così alla crescita economica e sociale”.
Grazie all’impegno dell’associazionismo e al finanziamento della Regione Sardegna, si è portato avanti un esperimento riuscito non soltanto di cooperazione economica e istituzionale, ma anche di confronto culturale e sociale: attraverso il coinvolgimento della comunità immigrata e delle scuole si lavora sulla cultura dell’accettazione, dell’accoglienza e dell’integrazione. Aspetti fondamentali in un momento storico caratterizzato dallo sviluppo di meccanismi di odio, razzismo e intolleranza verso i migranti.