In occasione dell’apertura di stagione con un nutrito programma di iniziative, il Fai (Fondo Ambiente Italiano) ha iniziato ieri con i primi due appuntamenti che danno il via alle Giornate Fai d’Autunno.
A questo proposito, abbiamo intervistato la Dott.ssa Monica Angela Grazia Scanu, Presidente Fai Sardegna, capofila di una schiera di attivisti, gruppi e volontari che dedicano quotidianamente tempo ed energie nella salvaguardia dell’ambiente.
Ad aprirci i cancelli del Complesso dell’Ammiragliato di Cagliari, sede momentanea di Fai Sardegna, davanti ad un meraviglioso scenario portuario, Francesca Balia, Referente Regionale Fai ci ricorda che lo stesso edificio rientra fra i più importanti siti storici e pertanto sarà accessibile per le Giornate d’Autunno, iniziativa che ha previsto i primi due appuntamenti ieri ed oggi.
Ieri ed oggi due importanti appuntamenti: 660 luoghi di cultura in tutta Italia apriranno le porte al pubblico. Ci può illustrare nel dettaglio l’iniziativa?
“Come tutti sanno ormai il FAI (Fondo Ambiente Italiano) è un fondo che si propone di affiancare lo Stato nella tutela e nella valorizzazione dell’ambiente, antropizzato e naturale. Abbiamo due eventi molto importanti durante l’anno, le Giornate Fai di Primavera e le Giornate Fai d’Autunno. Oggi stiamo inaugurando nella splendida sede dell’Ammiragliato di Cagliari in occasione dell’inizio delle Giornate Fai d’Autunno, una possibilità per le persone che desiderano iscriversi al Fai o che vogliano sostenerlo economicamente di visitare dei luoghi altrimenti inaccessibili.
Non solo, quindi, sarà possibile accedere a luoghi dove normalmente non è possibile, ma si verrà guidati da persone competenti e preparate, al fine di conoscerne la storia, l’architettura, le vicende che ne hanno accompagnato l’esistenza, sia per la parte interna che per quella esterna, con la possibilità di ascoltare i ricordi e l’esperienza di chi ha vissuto e lavorato in questi luoghi.
Oggi abbiamo ascoltato il discorso del Comandante Angeloni dell’ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) che ha raccontato la provenienza degli stessi cimeli presenti nel giardino della base. Momenti speciali di arricchimento che vorremmo condividere con tutti gli interessati. Abbiamo previsto per questo programma autunnale un tour panoramico presso il monte Ortobene, organizzato dalla delegazione di Nuoro. Il tema cardine di queste giornate d’autunno è l’acqua, quale elemento prezioso del nostro pianeta che propone un interconnessione tra il bene archittetonico e quello paesaggistico”.
La rete territoriale rappresenta un punto di riferimento per tutti gli iscritti. 19 Direzioni Regionali, 120 Delegazioni, 90 gruppi Fai e 85 gruppi Fai Giovani. Quante e quali attività vengono messe in campo?
“La domanda è molto interessante, in quanto durante il mio mandato mi sono ripromessa di rafforzare moltissimo la rete territoriale in Sardegna, ed approfitto per lanciare un appello a tutte le persone che vogliano partecipare alle nostre delegazioni, ai nostri gruppi, con particolare riferimento ai giovani, veicolo di energie e propositività in tutte le attività che compiono. In Sardegna abbiamo 3 Delegazioni attive: Cagliari, Nuoro e Sassari, ed abbiamo in cantiere la nascita di alcuni gruppi in alcune zone altrimenti scoperte come la Gallura e il Sulcis-Iglesiente.
Ci occupiamo quindi di organizzare queste due giornate per l’evento nazionale più importante, affianco a queste abbiamo organizzato, in collaborazione con il Comune di Cagliari, un tour a San Sperate nella casa di Pinuccio Sciola adesso allestita a casa-museo, alla presenza della figlia che ne ha raccontato la vita e le opere. Gli appuntamenti sono appositamente studiati sia per gli attuali iscritti, sia per quelli in entrata. Probabilmente faremo una cena pre natalizia di raccolta fondi per le nostre delegazioni e vorremmo destinare una parte di questi alle vittime dell’alluvione che ha colpito il Cagliaritano. Abbiamo, inoltre, una parte organizzativa che prevede riunioni e confronti sui temi d’interesse collettivo. In questo caso abbiamo collaborato con la Marina Militare e desidereremmo rinforzare i rapporti con il Comune, con la Regione, al fine di radicare ulteriormente la nostra rete territoriale. Quest’oggi, ospite dell’incontro, l’Assessore Paolo Frau (Assessore alla Cultura e Verde Pubblico) con cui già collaboriamo ma con cui siamo intenzionati a stringere ancora di più i rapporti”.
Il supporto di Fai International permette la divulgazione a livello internazionale della consapevolezza dello straordinario patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano, attraverso attività di promozione in collaborazione con INTO, UNESCO ed Unione Europea. Quali sono le sue impressioni sull’interesse dimostrato dagli stranieri nei confronti dei nostri beni culturali?
“Un dibattito interessante. Il FAI è ispirato al National Trust (National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty), organizzazione che lavora per conservare e proteggere l’eredità storica e naturale di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord con la quale abbiamo un gemellaggio atto a permettere agli iscritti agevolazioni sulle visite. E’ dotata di una parte dedita al volotariato ed una parte strutturata. Il Fai nasce nel 1975 da un idea della fondatrice Giulia Maria Crespi, originaria di una famiglia proprietaria di aziende di tessitura che diventerà capo di un gruppo editoriale comprato dalla sua famiglia. Gli stranieri di tutto il mondo guardano ed invidiano il nostro patrimonio. Moltissime persone vengono in Italia, in Sardegna molto informata riguardo il nostro patrimonio. Un popolo che nutre grande stima e ammirazione per la Sardegna sono i tedeschi. Ritengo che abbiamo una grande fortuna ed è nostro dovere valorizzare sempre più ciò che abbiamo. In Sardegna vi sono siti minerari dismessi, abbandonati che devono essere valorizzati. Luoghi unici nella nostra realtà ed inseriti in uno specifico contesto naturale. La mia impressione è che ci sia un grande interesse da parte di tutto il mondo, soprattutto da parte di quelle persone che abitano zone in cui non esiste niente di simile a quel che noi possediamo. Provvediamo, inoltre, alla manutenzione del patrimonio storico-artistico e ambientale perchè pensiamo sia importante al fine di evitare i costosi interventi di recupero”.
Oltre 95 milioni di euro raccolti e investiti in restauri al servizio della collettività. Quanto è importante la valorizzazione del patrimonio storico-artistico?
“Ho una formazione di architetto, il mio punto di vista in merito è particolare. Ritengo che la valorizzazione sia importantissima. Se possiedo un bene recuperato ma non lo rendo visitabile, non lo organizzo ne lo gestisco, ho fatto un cattivo investimento. La logica del Fai è individuare un bene, sistemarlo e renderlo accessibile al pubblico”.
Quanto interesse ha riscontrato da parte dei giovani e cosa auspica per il futuro?
“In Sardegna abbiamo ancora dei gruppi di giovani poco numerosi. Sono favorevole soprattutto all’apertura di queste realtà in particolare per i giovani, fruitori di nuove energie ed entusiasmo. Il Fai, come struttura di volontariato, soprattutto ai livelli più alti, è composta persone con più di 60 anni d’età che si occupano della parte organizzativa più strutturata. Nel resto d’Italia abbiamo una struttura di Fai Giovani capillare che svolge un buon lavoro. Ho partecipato ad un convegno dei presidenti a Palermo, dove ci hanno raccontato delle bellissime esperienze fatte dal Fai Giovani di Napoli che hanno organizzato dei percorsi molto interessanti nei quartieri degradati della città, raccontandone la storia e rendendo visitabili le gallerie”.
Quasi 2 milioni di studenti coinvolti, più di 400.000 studenti iscritti al Fai con la loro classe. Quali sono i progetti futuri nelle scuole?
“Noi proponiamo le visite ai luoghi con l’ausilio di una guida. Spesso sono proprio i ragazzi ad assumere il ruolo di guida. Un progetto molto interessate, ad esempio, è “Apprendisti Ciceroni”, un progetto in virtù del quale un giovane delle scuole viene invitato ad accompagnare le persone raccontando loro la storia, l’architettura e la tradizione dei luoghi. Ci concentriamo con aperture molto speciali e poco numerose, con esperienze molto particolari e facendo affidamento su guide giovani ma molto preparate. Questo è un fattore aggiunto della nostra organizzazione”.
Le Giornate Fai di Primavera hanno raggiunto la 25° Edizione; 10.000.000 di visitatori complessivi e 123.000 volontari partecipanti. Quali sono le sue impressioni su quest’ultima edizione?
“Credo sia stata un grande successo in tutta Italia. Dietro tutti i luoghi che è possibile visitare e all’organizzazione stessa, ci sono dei problemi infiniti. I colleghi della Liguria, ad esempio, avrebbero voluto aprire un isoletta a qualche chilometro dalla costa, ma si sono verificati dei problemi e le date erano già state prestabilite. Ci sono fattori atmosferici, climatici, organizzativi. Problemi, quindi, riguardanti sia i contenuti, sia le praticità da risolvere”.
500 aziende sostenitrici, 300 aziende iscritte al programma Corporate Golden Donor. Può dirci di cosa si tratta?
“Per poter tenere in piedi il Fondo sono necessarie moltissime risorse. Abbiamo la rete di volontariato che si pone come obiettivo la raccolta fondi, ed è particolarmente presente nelle Giornate Fai d’Autunno, proponendo uno scambio con gli stessi visitatori che vengono guidati alla scoperta del patrimonio e si iscrivono alla Fondazione. Tuttavia questo non riesce a risolvere tutti i problemi che quotidianamente ci ritroviamo ad affrontare, per cui una rete di aziende sponsor ci sostengono e si occupano degli aspetti più ostici da soddisfare ricevendo visibilità. Abbiamo poi i Donors che, generalmente negli Stati Uniti, sono dei soci speciali, donatori in termini di economia o di proprietà (beni che gli appartengono) per contribuire alla causa”.
In che modo una persona interessata alla tutela dell’ambiente può dare il proprio contributo? E come è possibile diventare volontario Fai?
“La prima cosa è iscriversi al Fai. Al costo di 29 euro si procederà alla registrazione per avere accesso a tutti i beni sul territorio regionale e nazionale, oltre che a delle facilitazioni. Ritengo, però, abbastanza riduttiva la sola iscrizione ed incito tutti gli interessati a prendere parte al Fondo in qualità di volontari, partecipando assieme a noi nella realizzazione degli eventi. Abbiamo ricevuto quest’oggi il liceo artistico-musicale Foiso Fois di Cagliari che ha proposto un piccolo concerto al quale prenderanno parte gli studenti stessi. Siamo molto contenti di questo. Tutti gli interessati potranno rivolgersi alla Delegazione di Cagliari continuamente attiva sul territorio. Accoglieremo a braccia aperte tutti i futuri volontari e soprattutto i giovani, con cui contiamo di costruire nuove iniziative più vicine al loro target d’età. Il nostro obiettivo è infatti quello di poter annoverare tra i nostri un maggior numero di volontari, soprattutto giovani”.
Daniele Fronteddu