Il documentario “The Upside Down / Il Sottosopra” scritto da di Giuseppe Casu e Gianluca Stazi e prodotto da Rai Radio3 con la collaborazione di Tratti Documentari, ha vinto il prestigioso Prix Europa assegnato a Berlino.
Fondato nel 1987, il Prix Europa è il principale festival europeo per la televisione, il web e la radio e nei suoi 31 anni di storia per la prima volta è stato aggiudicato ad un programma di Radio Rai.“Il sottosopra” si è aggiudicato a Capri il 28 settembre scorso anche il Prix Italia – importante riconoscimento del concorso internazionale, organizzato dalla RAI, per programmi di qualità, Radio, TV e Web, giunto quest’anno alla 70a edizione – che non veniva assegnato in questa sezione ad autori italiani dal 1958, quando a vincere fu Sergio Zavoli con il documentario radiofonico “Clausura”.
“Il Sottosopra”, realizzato con la collaborazione dei minatori del Sulcis-Iglesiente, è un viaggio sonoro nelle miniere della Sardegna, accompagnato da chi ha vissuto quei luoghi. Nelle 5 puntate, andate in onda durante il programma “Tre Soldi”, sono protagonisti i suoni, i sentimenti, le parole di chi ha vissuto e vive ancora la miniera. Se è scomparsa la presenza umana, la memoria è ancora viva. E scendere di nuovo nei luoghi della miniera, come hanno fatto gli autori del documentario con un lavoro attento, rispettoso e innovativo, significa ritrovare le tracce, rinnovare l’ascolto e le emozioni.
Plauso dalla Rai che vede nel progetto di Giuseppe Casu e Gianluca Stazi non soltanto la conferma del ruolo del Servizio Pubblico e della sua capacità di innovarsi ed essere all’altezza delle sfide dei tempi, ma anche la straordinaria possibilità di condurre gli ascoltatori in un viaggio verso aree meno esplorate del nostro Paese, favorendo la diffusione della conoscenza.
«Il Sottosopra” è parte del progetto “Tratti in miniera”, il racconto di un viaggio nel territorio della memoria dei minatori – ricorda il regista Giuseppe Casu – Nel 2010 abbiamo iniziato ad andare in cerca di una risposta alla domanda “ma che cos’è la miniera?”. É stato presto chiaro che quella domanda era solo uno spunto, la vera domanda aveva bisogno di tempo per essere elaborata, formulata correttamente per poter seguire un percorso: bisognava stare lì, ascoltare ed esplorare ogni sentiero che si apriva, ogni via secondaria che a sua volta ne apriva altre… La sintesi sarebbe arrivata molto più avanti, con gli audio documentari “Abruxia”, “Antonina”, “In gabbia”, col film “L’amore e la follia”, in concorso al Torino Film Festival 2012.
Questi premi li dedichiamo ai minatori, con un pensiero speciale a Manlio Massole, che ci ha lasciato 10 giorni fa a 88 anni. Il Prix Italia e il Prix Europa costituiscono un grande riconoscimento al nostro modo di raccontare: cercare per ascoltare, rallentare per sentire, interiorizzare e poi restituire. A modo nostro, senza aver paura del vuoto».