Commissione Speciale Artigianato, tante le proposte tra incentivi alle imprese e lotta all’abusivismo anche sui social, passando per il sostegno ai giovani.
Incentivi alle imprese, un piano di sviluppo pluriennale, sostegno economico ai giovani e lotta all’abusivismo anche sui social: ecco le richieste di Confartigianato Sardegna alla Commissione Speciale del Consiglio Regionale. Matzutzi e Mameli: “L’impegno e la condivisione ci sono stati, ora sono necessari fatti tangibili e fondi a disposizione”.
Rifinanziare la storica Legge 51 per l’artigianato, programmare lo sviluppo triennale del settore, favorire il passaggio generazionale aziendale tra genitori e figli, sostenere i giovani imprenditori nell’acquisto di locali in centro storico da adibire a bottega artigiana, supportare la creazione di reti di impresa artigiane ma anche incentivare la lotta all’abusivismo con controlli più serrati anche sulle attività pubblicizzate sui social network, sviluppare maggiormente l’artigianato tipico, tradizionale e alimentare e concedere contributi agli Enti Locali per eventi di valorizzazione delle imprese artigiane regolari.
Sono questi alcuni dei contributi che Confartigianato Imprese Sardegna ha presentato alla “Commissione speciale sulla grave situazione delle imprese dell’artigianato e del commercio”, per supportare le oltre 35mila imprese dell’Artigianato, settore che da anni è colpito da una durissima crisi.
“Con il lavoro fatto per contribuire a “disegnare” questa legge – affermano Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – abbiamo voluto ribadire i punti cardine dell’attività che da sempre ci contraddistingue ovvero il sostegno economico alle imprese, la pianificazione pluriennale per la crescita del comparto, il contrasto al lavoro nero e all’abusivismo, la promozione delle giovani imprese e lo sviluppo dell’alimentare, senza dimenticare di affrontare tutte le altre problematiche che attanagliano e bloccano il nostro “mondo”.
Il settore è ancora profondamente colpito da una crisi cominciata dal 2008. Nei primi 6 mesi del 2018, hanno iniziato l’attività solo 1.626 imprese contro le 2.410 che hanno cessato, con una perdita netta di 784 realtà produttive. Nel 2016 la diminuzione fu di 541 unità mentre dal 2008 a oggi ne sono scomparse definitivamente 7.456.
“Crediamo sia giunto il momento anche di ridare vita e ossigeno alla storica, apprezzata e indimenticata, Legge Regionale 51 del 1993 – continuano Matzutzi e Mameli – che per 20 anni ha consentito alle aziende di svilupparsi, potenziarsi, adeguarsi dimensionalmente e unirsi per crescere nelle produzioni e nella commercializzazione di prodotti e servizi”. “I nostri auspici – sottolineano Presidente e Segretario di Confartigianato Sardegna – sono che la Proposta, oltre ai concetti contenuti al suo interno, possa avere anche una adeguata attenzione dal punto di vista delle risorse, che l’iter arrivi presto a conclusione e che la Commissione possa licenziare celermente e definitivamente la Proposta di Legge per poi affrontare il passaggio in Aula”. “L’impegno e la condivisione ci sono stati – concludono Matzutzi e Mameli – ora sono necessari fatti tangibili e fondi a disposizione”.