Nato agli inizi del secolo scorso come piccola sala parrocchiale Il Cestello viene devastato durante l’alluvione del 1966 e rimarrà chiuso per quasi 20 anni. Nel 1985 per volontà di Vittorio Nardini riapre sotto la direzione di Valentino Signori. Da allora il teatro è diventato un punto di riferimento per la città di Firenze.
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La storia racconta le vicende di Elwood P. Dowd, un affascinante gentiluomo di mezza età che abita con la sorella Veta e la figlia di lei, Myrtle. La vita di Helwood viene però sconvolta quando incontra per la prima volta Harvey che diventerà suo migliore amico. Il Signor Dowd è sempre in sua compagnia e lo presenta a tutti i passanti e i conoscenti che incontra. Inoltre, Veta e sua figlia Myrtle devono mettere ogni giorno un posto a tavola in più per Harvey e se stanno sul divano devono spostarsi per fargli posto.
Ma chi è Harvey?
Harvey è un enorme coniglio bianco, un pooka, spirito burlone sotto sembianze animali ed è il vero protagonista dell’irresistibile commedia di Mary Chase della prima metà del ‘900.
L’atteggiamento di Elwood inizia a creare problemi alla sua famiglia proprio perché continua a parlare e vivere con Harvey, che però – attenzione – vede solo lui. La sorella Veta, sempre più imbarazzata dalle reazioni delle persone e stremata dalla situazione, decide di farlo ricoverare in una clinica psichiatrica soprattutto per evitare che sua figlia Myrtle resti “zitella” per colpa dello strampalato zio.
Dal momento in cui Veta si reca alla clinica, si creano una sequela di malintesi: prima di tutto sarà lei ad essere presa per matta e trattenuta dal Dottor. Sanderson, ma quando la verità verrà fuori tutti inizieranno nuovamente a cercare Elwood e il suo invisibile compagno.
Tra colpi di scena, risate e un tocco di dolce drammaticità, la storia si svolge avvolta da un’atmosfera sospesa tra onirico e reale, speciale a tal punto da dover essere vissuta per poter essere compresa. Non siete curiosi di sapere come andrà a finire?