Cagliari. Cala il sipario sulla quarta edizione del Festival Internazionale “Arpe del Mondo” – realizzata con il patrocinio del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.
“Arpe del Mondo” “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”: la manifestazione inserisce l’Isola nel circuito internazionale dei festivals dedicati all’antico strumento nelle sue diverse declinazioni – fra tradizione e innovazione.
Viaggio in Medio Oriente e in Nord Africa sul filo delle note DOMANI (domenica 7 ottobre) dalle 21 nella Sala Aresu dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari con il concerto del Manal Mohei Eldin Group dedicato alla musica araba e la performance evocativa dell’ensemble Arpanatolia tra suoni e visioni della storica regione dell’Asia Minore per l’ultimo duplice appuntamento con il IV Festival Internazionale “Arpe del Mondo” ideato e diretto dal musicista Raoul Moretti e prodotto e organizzato dall’Ente Concerti Città di Iglesias in collaborazione con il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna– che è entrato nel vivo (dopo l’anteprima estiva) con quattro intense giornate tra concerti e workshop dal 4 al 7 ottobre fra Cagliari, Macomer, Carloforte e Sassari.
A dare il la alla serata conclusiva della kermesse il quintetto capeggiato dalla celebre arpista Manal Mohei Eldin, con Alaa Abdallah al violoncello elettrico, Hany Elbadry al nay, Hisham Kamal alle percussioni e Shady Abdel Salam al violino – alias il Manal Mohei Eldin Group: il nuovo tour della formazione egiziana con un repertorio incentrato sulla cultura e sulla musica tradizionale del mondo arabo, comincia proprio dalla Sardegna per proseguire tra Medio Oriente e Nord Africa.
Infine riflettori puntati su Arpanatolia, l’interessante progetto multimediale di Çağatay Akyol, Ferhat Erdem e Cemal Ozkiziltaş che racconta attraverso musica ed immagini la tradizione millenaria dell’Anatolia. L’ensemble turco – dopo un’intensa tournée tra Nord America e Asia – approda sull’Isola con il suo originale sound che mescola l’arpa e le percussioni, gli strumenti tradizionali a fiato come kaval, ney e sipsi e lo strumento a corde, la cura.
Focus sull’antico strumento a corde già noto ai Sumeri e in Egitto nel terzo millennio a. C. e ora diffuso su tutti i continenti, nelle sue varie e moderne declinazioni che spaziano dalla musica classica al jazz, dalle melodie e ritmi della musica popolare alle sonorità contemporanee con la quarta edizione del Festival Internazionale “Arpe del Mondo” che STASERA (sabato 6 ottobre) a partire dalle 20.30 si fa in due con il concerto del duo A Contratiempo, protagonista tra echi del Venezuela e sound contemporaneo a Il Vecchio Mulino di Sassari (che DOMANI– domenica 7 ottobre – ospiterà anche il workshop tenuto dai due musicisti di Caracas) e il doppio appuntamento con il Manal Mohei Eldin Group (Egitto) e l’ensemble Arpanatolia (Turchia) sempre STASERA (sabato 6 ottobre) dalle 20.30 al Teatro Mutua di Carloforte – grazie alla sinergia con la ProLoco ed Up Eventi.
Dopo l’inaugurazione del Festival giovedì 4 ottobre alle 21.30 al Bflat di Cagliari con il trio formato da Tajana Vukelic all’arpa, Kosjenka Turkulin al pianoforte e Srdjan Peic al corno tra musiche della tradizione croata, rivisitate in chiave classica, poi l’assolo dell’arpista ucraino-polacca Alina Bzhezhinska Lazorkina, con un personalissimo omaggio ad Alice Coltrane, un fuori programma con il cantautore del Gambia M Jali Suso e infine il travolgente duo venezuelano A Contratiempo, il suono delle “Arpe del Mondo” è arrivato anche nel Marghine – IERI (venerdì 5 ottobre) alle 21 al Centro Servizi Culturali di via Gramsci a Macomer per un evento che ha unito idealmente la cultura della Mitteleuropa alla musica tradizionale dell’America Latina: in scena il trio croato Vukelic-Peic-Kosjenka ed il duo venezuelano A Contratiempo.
Fin dal titolo “Arpe del Mondo” mette al centro la musica come linguaggio universale capace di superare i confini e far dialogare genti e culture nel segno della bellezza: il festival ideato e diretto da Raoul Moretti punta a (ri)scoprire il fascino dell’arpa – in tutte le sue sfaccettature – coinvolgendo gli spettatori: una sfida apparentemente ardua, ma già pienamente riuscita, con più di mille persone riunite in una piazza e intente ad ascoltare una performance inusuale e sorprendente tra melodie e ritmi sudamericani e suggestioni latin jazz.
L’immagine dello strumento aulico inserito nella tradizione classica – dall’“Orfeo” di Claudio Monteverdi alle “Danses sacrée et profane” di Claude Debussy – con excursus nel jazz e nell’elettronica nel ventesimo secolo, lascia il posto alla “trasgressione” con concerti e flash mob fuori dai teatri, vere e proprie “incursioni sonore” nei luoghi più diversi, dalle strade e piazze del centro storico ai ristoranti e i clubs fra sperimentazione e tradizione.
“Arpe del Mondo” evoca un’immagine suggestiva, tradotta in forma stilizzata sulla locandina, che ben rappresenta lo spirito del festival secondo Raoul Moretti: «Il mondo che vibra come un’arpa, le corde che diventano un filo che unisce i popoli sulle rotte della tradizione e dell’innovazione, al di là di una visione stereotipata dello strumento, avvicinandolo ad un pubblico più ampio e trasversale».
Il Festival recupera la dimensione originaria di “festa popolare” come momento fondamentale nella vita di una comunità, riducendo le distanze tra l’ideale palco e la platea, sollecitando l’interesse e la curiosità di spettatori appassionati e casuali e suggerendo come al di là degli schemi e delle convenzioni l’arpa possa attraversare le diverse epoche e spaziare tra generi e stili, dalla classica al rock, dal jazz all’elettronica al pop senza rinunciare alle sue peculiarità né alla sua cifra espressiva.
«Il festival crea il luogo ideale, attraverso l’accoglienza e la condivisione, per un vero scambio culturale tra gli artisti provenienti da vari Paesi e tra gli artisti stessi e il pubblico, tramite concerti nei luoghi più vari (teatri, balconi, giardini, clubs, strade), incontri con gli studenti, seminari» spiega il direttore artistico «e ha trovato la sua naturale sede negli splendidi scenari della Sardegna, a conferma della tradizionale ospitalità dell’Isola» sottolinea Raoul Moretti.
Forte del successo delle tre precedenti edizioni, con un eccellente riscontro e “numeri in crescendo” il Festival Internazionale “Arpe del Mondo” giunge ora alla quarta edizione – realizzata in collaborazione con il CeDAC Sardegna, che ancora una volta si fa promotore della diffusione dell’arte e della cultura nell’Isola attraverso eventi e manifestazioni pensati per favorire lo sviluppo armonico della società – tra radici e futuro.
Tra le novità di quest’anno, la prima tranche estiva, preludio all’atteso appuntamento autunnale: «dopo la prima parte, con un taglio più pop(olare), legato alla stagione turistica ed al territorio, che ha riscosso un notevole successo di pubblico» ha ricordato Raoul Moretti, «ha preso il via la seconda parte di “Arpe del Mondo” 2018 che ha visto e vedrà esibirsi dal 4 al 7 ottobre tra Cagliari, Macomer, Carloforte e Sassari straordinari artisti ed ensembles da Croazia, Egitto, Turchia, Ucraina e Venezuela».
Il IV Festival Internazionale “Arpe del Mondo”, prodotto dall’Ente Concerti Città di Iglesias con la direzione artistica di Raoul Moretti, è realizzato in collaborazione con il CeDAC Sardegna, sotto l’egida del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 – “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”, grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e di una rete di partners a livello internazionale e locale.
La kermessse di respiro internazionale – che unisce idealmente i vari continenti attraverso il linguaggio universale della musica, fra tradizione e innovazione – oltre al patrocinio e sostegno di istituzioni quali i Ministeri della Cultura della Croazia e dell’Egitto, è reso possibile dalle preziose sinergie con il Consorzio Cagliari Centro Storico, il Centro Servizi Culturali di Macomer, la ProLoco di Carloforte e Up Eventi, Il Vecchio Mulino di Sassari e il Bflat di Cagliari.
CALENDARIO
04 ottobre, 21.30: Cagliari, Bflat (Via del Pozzetto 9)
Vukelic-Peic-Kosjenka Trio- Croazia (arpa, pianoforte e corno)
Alina Bzhezhinska Lazorkina – Ucraina/Polonia (arpa jazz)
A Contratiempo – Venezuela (arpa llanera, cuatro)
05 ottobre, 21.00: Macomer, Centro Servizi Culturali (Viale Gramsci)
Vukelic-Peic-Kosjenka Trio- Croazia (arpa, pianoforte e corno)
A Contratiempo – Venezuela (arpa llanera, cuatro)
06 ottobre, 20.30: Carloforte, Teatro Mutua,
Manal Mohei Eldin Group – Egitto (arpa, cello, violino, nay e percussioni)
Arpanatolia – Turchia ( arpa, strumenti tradizionali a fiato e percussioni)
06 ottobre, 20.30: Sassari, Il vecchio Mulino (Via Frigaglia 5)
A Contratiempo Trio – Venezuela (arpa llanera, cuatro)
07 ottobre, 21.00: Cagliari, Sala Aresu- Hotel Regina Margherita (Viale Regina Margherita)
Manal Mohei Eldin Group – Egitto (arpa, cello, violino, nay e percussioni)
Arpanatolia – Turchia ( arpa, strumenti tradizionali a fiato e percussioni)
doppio appuntamento
STASERA sabato 6 ottobre – ore 20.30 al Teatro Mutua di Carloforte – in concerto
Manal Mohei Eldin Group – Egitto (arpa, cello, violino, nay e percussioni)
Arpanatolia – Turchia ( arpa, strumenti tradizionali a fiato e percussioni)
e sempre STASERA (sabato 6 ottobre) – ore 20.30 a Il Vecchio Mulino di Sassari
il concerto dell’ensemble A Contratiempo – Venezuela (arpa llanera, cuatro) –
e infine:
DOMANI domenica 7 ottobre alle 21 nella Sala Aresu dell’ Hotel Regina Margherita
spazio al Manal Mohei Eldin Group (Egitto) e al progetto Arpanatolia (Turchia)