Il centro storico di Sassari un tempo salotto della città, tra negozi, cinema, attività, teatro è solo, purtroppo, un lontano ricordo. Oggi viene definito una giungla, un luogo fuori dal mondo dove i pochi residenti rimasti, vivono nella paura.
Paura di uscire di casa, di camminare in alcune strade, di vedere per errore qualcosa che non dovrebbero e finire nei guai, di passare negli orari sbagliati, perché oramai il centro storico è diventato preda di prostitute, trans, spaccio di droga e come l’altra sera, di risse tra delinquenti nostrani e importati. Ci sono voluti carabinieri, polizia e vigili urbani per sedare un regolamento di conti tra nigeriani e sassaresi avvenuto a suon di sprangate.La gente si sente sola, lasciata in balia degli eventi. Come si è potuti arrivare a questo punto? La colpa è da ricercarsi nella politica dell’accoglienza a tutti i costi, nella depenalizzazione di molti reati e nella giustizia lenta e troppo spesso “libertina” grazie alla quale chi sbaglia non finisce in galera ma viene subito scarcerato. A chi dobbiamo e soprattutto devono dire grazie i cittadini onesti di ogni nazionalità, residenti al centro storico, a Sassari?
A chi ha permesso tutto questo! Alla politica scellerata e disastrosa portata avanti in questi anni a livello nazionale e comunale dal PD, sempre più lontano dai bisogni della gente e avulso dalla realtà. Ha dedicato poca attenzione, nel complesso, alla città e ai cittadini.
La LEGA città di Sassari e il coordinatore provinciale Giovanni Nurra, sono indignati per come sia stata ridotta questa parte della città, sono solidali con i cittadini onesti che con coraggio continuano a vivere li e sperano che con l’avvento del decreto sicurezza e immigrazione varato dal Ministro degli interni Matteo Salvini, le cose possano finalmente cambiare anche qui. Ormai è il degrado a farla da padrone, determinando una situazione non più sostenibile