Non era mai successo, finora, nella storia dell’Unione, che venisse bocciata in maniera completa una manovra di bilancio. L’Ue: “Tre settimane per cambiarla”
Poco prima però, dagli schermi di Bloomberg il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha ufficializzato la posizione dell’Italia. “Il deficit al 2,4% del Pil”, ha indicato Conte, “sarà il nostro tetto: lo rispetteremo, ma non c’è alcun piano B”.
Ad ogni modo, ha chiarito il premier, “non siamo giocatori d’azzardo che stanno scommettendo il futuro dei propri figli alla roulette“. Quanto al confronto con Bruxelles, Conte ha affermato di “non veder l’ora di incontrare i commissari europei, di sedermi a un tavolo per spiegare nei dettagli” la Legge di bilancio ma “non posso accettare” richieste di cambiamenti sostanziali, è il concetto espresso dal capo del Governo.
Violare le regole su deficit e debito “a prima vista può apparire una tentazione” e “può fornire l’illusione di affrancarsi”, ma “a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui il debito è troppo pensante e si finisce senza libertà”, ha motivato ancora il vice di Jean Claude Juncker la decisione comunitaria di rigettare la manovra del governo.
L’Italia ha “il secondo livello di debito pubblico più alto nell’Ue“, “nel 2017 rappresentava un peso medio di 37.000 euro per abitante, il 131,2% del Pil, uno dei più alti al mondo”, “il costo totale è il più alto in Europa“, ha ricordato Dombrovksis, secondo cui l”esperienza ha dimostrato diverse volte che deficit e debito più alti non portano crescita durevole. E l’eccessivo debito rende le economie più vulnerabili alle future crisi“.
Secondo il vicepresidente della Commissione, “se una politica di bilancio espansiva ha un impatto sulla fiducia, in realtà può avere l’effetto opposto alla crescita“. Mantenere i conti pubblici in ordine e la fiducia dei mercati è “cruciale” per l’Italia. “La questione è anche di equita’ generazionale: che messaggio inviamo alle giovani generazioni, lasciando un debito così elevato?“, ha detto il vice presidente della Commissione Ue.
Il parere adottato oggi sulla manovra economica italiana non è una sorpresa per nessuno: era chiaro che si era davanti a una situazione inedita, ha spiegato invece Moscovici. “Il parere adottato oggi, a cui tutti abbiamo contribuito, non e’ una sorpresa per nessuno: era chiaro che ci si trovava davanti a una situazione inedita.
La Commissione non ha potuto ritenere il bilancio conforme alle regole e ci troviamo davanti ad un caso limite, siamo davanti a una deviazione chiara e netta e rivendicata da parte di alcuni in Italia“, ha spiegato il commissario francese. La Commissione non intende “sostituirsi alle autorità italiane nel determinare le politiche italiane di lotta alla povertà che hanno tutta la loro legittimità”, ha continuato Moscovici, ma “ci preoccupa l’impatto di bilancio di questa politica sui cittadini: l’Italia deve ridurre il debito pubblico che e’ nemico dei popoli europei” e che arriva a “37mila euro per ogni cittadino italiano“, ha ribadito Moscovici.
Secondo il commissario Ue, il debito “è un fardello che soffoca l’economia italiana, ridurlo deve essere una strategica priorità perchè un paese che non vede calare il suo debito non può portare avanti le sue politiche”.
Moscovici ha sottolineato che l’Italia ha sempre beneficiato del sostegno della Commissione. “Trenta miliardi di flessibilità sono stati concessi all’Italia tra il 2015 e il 2018: la Commissione non è un ostacolo, ma un volano e un alleato della crescita dell’Italia”. Ora, il governo ha tre settimane per presentare un progetto di piano di bilancio rivisto. “Noi sollecitiamo a inviarlo il prima possibile, lo esamineremo e invieremo un nuovo parere”. Quella di oggi “è una tappa” e “il dialogo continua”.
Moscovici ha specificato che “la porta è sempre aperta, soprattutto a Tria che e’ il nostro naturale interlocutore. La parola d’ordine resta quella che ho portato a Roma: dialogo costruttivo”. Il commissario ha anche espresso apprezzamento per le parole del minsitro all’Economia, che nella lettera ha scritto che l’Italia ha il suo posto in Europa e nella zona euro. “Sono d’accordo con Tria e nella mia visita a Roma tutte le autorità incontrate mi hanno confermato che il posto dell’Italia è in Europa e nella zona euro e quindi il bilancio deve essere discusso nel contesto europeo. Quello di oggi è un momento di gravita’, non si era mai verificato prima, ma non e’ la fine del dialogo“, ha concluso Moscovici.
Fonte:www.affaritaliani.it