Dopo le prime affollatissime tappe a Olbia, Sassari e Valledoria prosegue il tour letterario di Michela Murgia, di nuovo in Sardegna per il festival letterario Éntula, con il suo ultimo L’inferno è una buona memoria (Marsilio, 2018).
Non romanzo, non saggio, forse mémoire, una scrittura ibrida che è una storia di formazione dove un libro fa da bussola alla crescita di un autore, quasi la orienta, la accelera e racconta. In costante dialogo con i personaggi de Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley Michela Murgia racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.
L’occasione è propizia per raccontare anche l’esperienza dell’audiolibro Canne al vento (Emons), in cui Murgia legge il capolavoro di Grazia Deledda. Domani, giovedì 11 ottobre, a Oristano la scrittrice incontra gli allievi del Liceo De Castro alle 10.30 con Sabrina Sanna. In serata l’incontro con i lettori a Baressa – organizzato in collaborazione con l’Unione Comuni Alta Marmilla – è alla Biblioteca Comunale alle 18. Venerdì 12 ottobre il tour letterario fa tappa al Teatro comunale di Serrenti alle 18. Sabato 13 ottobre doppio appuntamento a Cagliari. La mattinata è dedicata agli studenti: nell’Aula Magna del Liceo Linguistico Eleonora d’Arborea, dalle 11.30, anche gli allievi del Dettori. Il pomeriggio il tour si chiude alle 18 allo Spazio Search.
L’inferno è una buona memoria. Visioni da “Le nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley, (Marsilio Editore, 2018) Quanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico legato a Re Artù? Come Morgana, Igraine e Viviana, le “Signore del Lago”, hanno il potere di sollevare le nebbie con le loro parole, influenzare e curare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, così Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che stanno alla base dei suoi romanzi e dei suoi saggi: la versione delle donne, la versione degli uomini, la versione di Dio.
In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, Michela Murgia, una delle maggiori scrittrici italiane, racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.
Canne al vento letto da Michela Murgia. Audiolibro (Emons). “Canne al vento è un libro potentemente sovversivo, perché mette in scena due rovesciamenti: il servo uccide il padrone, la figlia si ribella al padre,” scrive Michela Murgia, e Grazia Deledda è prima di tutto una rivoluzionaria, perché fu “una straniera che lottò per guadagnarsi una lingua che le permettesse di raccontare il suo mondo, e riuscì a gettare un ponte tra due culture, quella italiana e quella sarda, un ponte sul quale io oggi cammino.”
Michela Murgia ha esordito nel 2006 per ISBN con Il mondo deve sapere, diario tragicomico di una telefonista precaria. Paolo Virzì ne ha tratto spunto per girare il film Tutta la vita davanti e David Emmer e Teresa Saponangelo ne hanno portato un omonimo adattamento a teatro. Nel 2008 è uscita per i tipi di Einaudi la guida narrativa Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede, che offre suggestioni su un’isola sconosciuta alle guide per turisti.
Nel 2009 ancora per Einaudi pubblica il romanzo Accabadora, la storia della vecchia Bonaria, della piccola Maria e del loro legame speciale in una Sardegna dove la vita e la morte non sono mai dimensioni individuali. Con questo romanzo vince il premio Dessì, il Super Mondello, il premio Viadana, il premio Alassio, il premio Città di Cuneo e il Super Campiello. Nel 2011 esce il saggio teologico Ave Mary e nel 2012 il racconto L’incontro e il diario Presente, scritto a otto mani con Giorgio Vasta, Andrea Bajani e Paolo Nori. È del 2013 L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!, scritto con Loredana Lipperini, del 2015 Chirú (Einaudi) e del 2016 Futuro interiore. Conduttrice di programmi televisivi e radiofonici, intellettuale militante, collabora con L’Espresso. Dal 2011 è socia onoraria del Coordinamento Teologhe Italiane e collabora per molti periodici e quotidiani. I suoi libri sono tradotti in più di venti lingue.