L’operazione è stata portata avanti dai Carabinieri delle 79 Stazioni del Comando Provinciale di Nuoro.
Si ripete anche quest’anno la lotta all’abusivismo ricettivo nella provincia di Nuoro. Sprovvisti di licenza, mancanti di autorizzazioni eppure presenti su internet, pronti ad accogliere prenotazioni on line da tutto il mondo: un fenomeno diffuso in tutta Italia e che ancora persiste nel nuorese, nonostante analoghi controlli siano stati effettuati anche nel 2017, nel corso del quale erano state 30 le strutture abusive stanate e sanzionate.
Negli ultimi anni il territorio di questa provincia è stato interessato da un notevole sviluppo nel comparto turistico-ricettivo, caratterizzato dal proliferare di attività classificabili come extra-alberghiere (bed & breakfast, domo, residence, ecc…). Proprio in tale ramo, studi di settore hanno evidenziato un preoccupante fenomeno di abusivismo, che a prescindere dalle evidenti ricadute negative sull’immagine del territorio, a causa dell’erogazione di servizi scadenti, nonché dei conseguenti rilevanti danni alle imprese regolari, che sono costrette a subire forme di concorrenza sleale, ha comportato l’incremento di una situazione di illegalità diffusa, con ripercussioni in vari ambiti (mancata applicazione delle norme a tutela dei lavoratori, in materia sanitaria, fiscale, di pubblica sicurezza, ecc…).
Nel corso dell’appena conclusa stagione estiva, contro il fenomeno delle “case vacanze” affittate in nero e dei “Bed and Breakfast” abusivi si è mosso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Nuoro, in un’operazione di controllo a tappeto sul territorio di tutta la provincia, nel corso della quale sono state ispezionate 250 attività ricettive extra-alberghiere, di cui 17 con esito irregolare (del tutto abusive), contestando in tutto sanzioni amministrative fino a complessivi € 212.000.
Ben 9 gestori sono stati altresì denunciati alle Procure della Repubblica competenti per non aver comunicato le generalità degli ospiti alle autorità di Pubblica Sicurezza, impedendo, in un periodo di massima allerta per l’ordine pubblico, il monitoraggio delle persone soggiornanti nella provincia, e 2 sanzionati amministrativamente per irregolarità varie di settore (mancata stipula di polizza assicurativa e mancata esposizione delle tariffe).
L’attività di analisi si è svolta incrociando i dati presenti sulle varie banche dati in uso all’Arma e i dati forniti dai Comuni, con le strutture ricettive presenti sui siti internet, nonché sui social network, ove spesso si annidano offerte di ricezione turistica.
È stata quindi scandagliata la rete, acquisite le informazioni sul numero di stanze, i prezzi praticati, le recensioni e i feedback ricevuti dai clienti quali prova diretta dell’attività turistica abusiva. Sono stati acquisiti moltissimi dati utili all’attività di monitoraggio del settore, che sono stati integrati dai militari attraverso una capillare azione di osservazione, controllo e sopralluoghi occulti nelle adiacenze delle strutture reclamizzate.
Le posizioni interamente irregolari – 17 in tutto – sono state segnalate ai Comuni, competenti ad irrogare le sanzioni amministrative, che nel caso di “esercizio abusivo di attività ricettive” (cioè in totale assenza della «segnalazione certificata di inizio attività», obbligatoria per l’avvio di strutture nello specifico settore), ai sensi dell’art. 26 della Legge Regionale 16/2017, vanno da un minimo di 2.000 ad un massimo di 12.000 euro.
Le aree a maggior abusivismo sono state individuate in Barbagia (in particolare nei comuni di Oliena, Orgosolo e Mamoiada, con ben 9 strutture abusive in totale), a seguire dalla costa orientale tra la Baronia e l’Ogliastra (7 strutture abusive tra i comuni di San Teodoro, Galtellì, Baunei e Lotzorai). Un’altra struttura è stata invece individuata a Ussassai.
Un dato appare di notevole interesse: i controlli di quest’anno, condotti con lo stesso impegno in termini di impiego di uomini e mezzi rispetto a quelli del 2017, hanno portato a risultati operativi di fatto quasi dimezzati (17 strutture sanzionate nel 2018, contro le 30 del 2017). Questa circostanza si spiega con l’avvenuta tendenza alla regolarizzazione di molte strutture, a seguito dell’analoga attività di controllo svolta proprio nel 2017: la “paura” di incorrere in pesanti sanzioni (è bene ricordare, fino a 12.000 euro…), come peraltro testimoniato informalmente da alcuni gestori all’atto delle verifiche, ha indotto tantissimi abusivi a sanare la propria posizione, se non addirittura a desistere e a cessare definitivamente le attività, prima di essere scoperti.
L’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Nuoro, i cui controlli proseguiranno serrati nel corso dei prossimi mesi, ha consentito quindi di centrare appieno gli obiettivi prefissati, ovvero di stimolare il rispetto della legalità, oltre che di reprimere i comportamenti scorretti, in un settore importantissimo e delicato anche per la sicurezza dei cittadini.
Chi affitta il proprio appartamento “in nero” ai turisti, infatti, non solo evade le tasse e le imposte e arreca indirettamente un danno economico alle strutture regolari, ma al contempo non permette agli organi di polizia di identificare le persone che vengono ospitate in città, come invece fanno tutte le strutture regolari.