Segni d’arte per una cultura della legalità: “GAP/ Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco”, lo spettacolo del Teatro del Segno ideato, scritto, diretto e interpretato dall’attore e regista Stefano Ledda mette in scena venerdì 26 ottobre alle 19.45 al Palazzo di Giustizia di Nuoro la vita “esplosa” di un giocatore di videopoker.
Una storia emblematica su una delle nuove forme di “dipendenza”, una vera e propria patologia ossessivo-compulsiva – o meglio un disturbo del controllo degli impulsi riconosciuto e descritto nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – che trasforma il sottile brivido del rischio in una droga.
“GAP” evoca fin dal titolo (acronimo di “gioco d’azzardo patologico) il dramma personale delle vittime del demone del gioco, imprigionate nel terribile meccanismo che le induce a tentare più e più volte la fortuna, con il desiderio spasmodico di vincere, ma in fondo quasi con la segreta speranza di “perdere” per avere la giustificazione del doversi “rifare” e duque giocare, e giocare ancora. La pièce che offre un’intensa e amara testimonianza su come un innocuo passatempo possa distruggere un’esistenza, insinuandosi a poco a poco nei pensieri fino a diventare un’idea fissa, che cancella tutto il resto è incastonata nel programma del Festival “Cultura e Legalità” promosso dalla Scuola Forense di Nuoro con la direzione artistica di Giovanni Carroni e con il patrocinio del Senato della Repubblica.
Il protagonista – un giovane uomo felicemente fidanzato e in procinto di sposarsi – vede infrangersi a poco a poco i suoi sogni, divorati dalla passione irresistibile per le combinazioni di segni e numeri che sanciscono la buona, o cattiva fortuna: inseguendo una vittoria irraggiungibile, finisce con il perdere amicizie e affetti, e la stima di sé. Focus sul rischio della dipendenza da gioco d’azzardo – e sulle ricadute sociali del diffondersi dell’abitudine e attitudine a cercare in un “Gratta e Vinci” o nel poker online la soluzione ai problemi del quotidiano, o anche semplicemente il sottile brivido di una sfida alla (buona) sorte.
Le azioni e le scelte dei singoli infatti si riverberano sulla comunità: se il protagonista di “GAP” inizia il suo viaggio agli inferi in solitudine, dapprima minimizzando e celando la sua particolare predisposizione all’azzardo, poi contraendo dei debiti per mascherare le perdite, il suo comportamento inciderà non solo nei rapporti con familiari e amici – e con il datore di lavoro e i colleghi. Spesso per far fronte agli impegni i giocatori finiscono nelle mani degli usurai o addirittura giungono a commettere atti criminali – ad esempio indebite sottrazioni di denaro – con l’unico fine di continuare a giocare, rilanciando con un posta sempre più alta che dovrebbe coprire ammanchi e perdite, di fatto aggravando sempre più la propria posizione.
IL FESTIVAL
Il Festival “Cultura e Legalità” si aprirà venerdì 26 ottobre alle 15.45 al Palazzo di Giustizia di Nuoro con una performance a cura di SpazioDanza, poi i saluti e la presentazione dei progetti mirati per le scuole: “Pinocchio ed il pignoramento contro il gatto e la volpe” e “Operazione lago di Como: Maxi processo nei Promessi Sposi”.
A seguire – dalle 16.45 il convegno/laboratorio su “Ludopatia: la febbre del gioco, conseguenze scientifiche e giuridiche” con gli interventi di Gianluigi Gessa (psichiatra e farmacologo), su “Il cervello tossicodipendente da droghe, gioco d’azzardo e internet”, Gianluigi Mastio (avvocato penalista del foro di Nuoro) su “Capacità, imputabilità e responsabilità nella ludopatia”, Giovanna Angela Patteri (avvocata del foro di Nuoro e componente dell’AIAF prov.le di Nuoro) sulle “Conseguenze civilistiche a causa e per l’effetto del gioco d’azzardo”. E ancora le “Testimonianze sul territorio” a cura di ARCAT Sardegna. Coordinerà Vincenzo Amato – presidente del Tribunale di Nuoro.
Riflettori puntati – venerdì 26 ottobre alle 19.45 su “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” del Teatro del Segno e infine – a partire dalle 21 spaszio alla musica con il Fabrizio Fogagnolo acustic 4et che schiera Maria Lapi (voce), Battista Giordano (chitarra), Fabrizio Fogagnolo (contrabbasso) e Luca Deriu (batteria).
La seconda giornata del Festival “Cultura e Legalità”: sabato 27 ottobre dalle 9 all’Ospedale Cesare Zonchello si svolgerà il convegno su “Il pensiero lungo di Franco Basaglia, costituzionalista inconsapevole” con lo psichiatra Peppe Dell’Acqua (in videoconferenza da Trieste), Daniele Pulino (ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche di Sassari), Adriana Carta (Magistrato di Sorveglianza di Nuoro), Pino Roveredo (Garante Regionale FVG per i diritti delle persone ristrette) e Gianfranco Lai (Medico Dipartimento igiene mentale per la Provincia di Nuoro). Coordinerà i lavori Riccardo De Vito (Magistrato di Sorveglianza di Sassari e Tempio e Presidente M.D.). A mezzogiorno l’inaugurazione della statua di Pietro Costa e la presentazione del progetto “Il Cavallo dei desideri” in collaborazione con la LA.RI.SO – con Laura Sanna (avvocata del foro di Nuoro e Gianfranco Oppo Vicepresidente della LA.RI.SO. Poi il recital “La perfetta imperfezione” di Pino Roveredo con la Compagnia Instabile di Trieste.
Il pomeriggio nel Centro Polifunzionale di via Roma a Nuoro alle 15.15 “Prima della fucilazione di Antonio Pintore” di Salvatore Mannironi, a cura del Bocheteatro, con adattamento drammaturgico e regia Giovanni Carron, protagonista sulla scena con Gianfranco Lau. Partenza per Prato Sardo – alle 16.30 dalla Stazione dei Treni di via La Marmora con evocazione del tragitto del condannato e della fucilazione e il monologo finale a cura di Giovanni Carroni (Ritorno a Nuoro ore 18.20).
Infine – al Teatro Eliseo dalle 20 il convegno “La Criminalità in Sardegna. Memorie e riflessioni su banditismo, pena di morte e ruolo dell’avvocatura” con gli avvocati Gianfranco Cualbu e Angelo Merlini (foro di Nuoro) e vari interventi delle istituzioni e della magistratira tra cui quello di Maria Brucale (avvocata del foro di Roma e responsabile della Commissione Carceri Camera Penale Roma) Coordineranno Monica Murru (Direttrice Scuola di Formazione Forense Nuoro) e Angelo Mocci (Presidente COA Nuoro e giornalista).