La vittima, Sandra Manuela Da Costa Macedo di nazionalità portoghese, si era seduta sulla ringhiera del balcone per farsi un selfie con lo smartphone quando, forse a causa di un colpo di vento, ha perso l’equilibrio ed è caduta nel vuoto.
L’incidente è avvenuto nel quartiere residenziale panamense del Cangrejo. Sui social circola un video della donna che precipita, ripreso dai palazzi vicini. Dopo la tragedia, i Vigili del Fuoco di Panama, hanno pubblicato un richiamo sul loro sito Twitter che diceva: “Non rischiare la vita per un selfie. È più importante perdere un minuto nella vita della tua vita in un minuto.” La vicenda qui raccontata sembra incredibile, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“. Nel senso che mai e poi mai vorremmo credere che qualcuno sia morto per scattarsi il selfie “perfetto”. Eppure è accaduto.
Perché se in fondo può essere una bella sensazione guardare il proprio selfie e accorgersi di aver dato vita a un’opera fantastica, può essere altrettanto sciocco perdere la vita per scattare un selfie che non vedremo mai. Un selfie non dovrebbe mai costare la vita a nessuno. Uno studio choc pubblicato lo scorso mese rivela che fra il 2011 e il 2017, sono morte accidentalmente 259 persone durante lo scatto di selfie.