Il film “Ercole Contu and the Discovery of the Tomb of the Tetrapod Vases” all’Arkhaios Film Festival di Columbia, South Carolina, Stati Uniti.
Il documentario “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei Vasi Tetrapodi”, realizzato con la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro dall’associazione Archeofoto Sardegna, è stato selezionato come unico film italiano in concorso nella selezione ufficiale di 22 titoli dell’Arkaios Cultural Heritage and Archaeology Film Festival, una delle più importanti rassegne cinematografiche a tema archeologico degli Stati Uniti, attualmente in corso nelle città di Columbia (South Carolina) e Pittsburgh (Pennsylvania).Dopo il premio come miglior film di Archeologia Preistorica all’Archeofilm Festival di Firenze nel marzo scorso, il documentario diretto dal regista Andrea Fenu, partecipa, oltreche negli Stati Uniti, il 9 ottobre a Catania alla presentazione del programma dell’VIII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea e il 19 ottobre alla rassegna ArcheocineMANN al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il racconto avventuroso, ma al tempo stesso ironico, espresso dalle parole e dalle espressioni vivaci e colorite dell’archeologo Ercole Contu incanta ed emoziona gli spettatori. Ercole Contu, nell’agosto 2016, a circa 60 anni dallo scavo, era infatti tornato nella Tomba dei Vasi Tetrapodi della necropoli di Santu Pedru di Alghero per rilasciare una lunga intervista e, al contempo, fare un’ultima scoperta: quella del focolare scolpito nel pavimento della cella principale che non era stato possibile vedere e rilevare, per la presenza del fango, durante i pionieristici lavori di scavo del 1959.
Il documentario, insieme alla omonima mostra contenente cinque sezioni, 166 fotografie, 45 disegni, ricostruzioni in scala, virtual tour, e copie dei reperti rinvenuti, attualmente visitabile presso il Museo del Consorzio Sa Corona Arrubia a Lunamatrona, è un esempio virtuoso di come, con poche risorse a disposizione ma nel ricordo di un uomo straordinario e del suo lavoro per il patrimonio archeologico della Sardegna e soprattutto con grande passione e professionalità, sia possibile promuovere presso un pubblico internazionale i tesori sconosciuti della Sardegna.