L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari valorizza le associazioni di volontariato che operano all’interno delle sue strutture e invita quelle che volessero svolgere attività di collaborazione, per un supporto ai pazienti, a prendere contatti con l’azienda.
Sono queste le finalità del regolamento per la disciplina delle attività di volontariato per la frequenza delle strutture Aou, approvato a maggio scorso con delibera del direttore generale.L’obiettivo della direzione generale è quello di siglare nuove convenzioni, anche sulla scorta delle normative vigenti, così da rinnovare quei rapporti in fase di scadenza o già scaduti. A questo si aggiunge, l’obiettivo di censire le associazioni che operano all’interno delle strutture dell’Azienda ospedaliero universitaria.
Così in questi giorni, sulla base di un primo elenco a disposizione della struttura Affari generali, sono stati inviati una serie di questionari alle associazioni che operano all’interno dell’Aou di Sassari, per una prima ricognizione delle attività che già svolgono e che intenderebbero svolgere.
Sono stati calendarizzati, inoltre, anche i primi incontri con i rappresentanti delle associazioni di volontariato che hanno già risposto all’invito dell’azienda.
Con il nuovo regolamento si vogliono così disciplinare le modalità di accesso alle strutture e, allo stesso tempo, regolamentare l’attività, la modalità di svolgimento, gli obblighi e le tutele del volontario.
Il direttore sanitario Nicolò Orrù quindi si sofferma sul recente caso sollevato dall’associazione Sardegna Amaci. «E’ possibile che dall’elenco qualcuno sia sfuggito – afferma – ecco perché abbiamo avviato questo censimento, che ci permetterà di individuare chi effettivamente già opera e chi, invece, vuole offrire il proprio supporto per la prima volta. Nel caso in questione, invitiamo i rappresentanti dell’associazione a prendere subito contatto con la struttura degli Affari generali che potrà fornire all’associazione i questionari e convocare i referenti per un incontro».
«Non vogliamo escludere nessuno – prosegue Nicolò Orrù – al contrario vogliamo avviare un’ampia forma di collaborazione con le associazioni che operano sul territorio, riconoscendo loro l’importante ruolo che svolgono, anche con finalità sociosanitaria. Non vorremo che i nostri pazienti, in particolare quelli più piccoli, si privassero di un valido supporto durante il loro ricovero».
Un ruolo che il regolamento intende a sostegno dei cittadini come apporto complementare e non sostitutivo a quello svolto dall’azienda.
Secondo quanto previsto dal regolamento, infine, potranno fare richiesta di convenzione le associazioni in regola con le disposizioni vigenti in materia e che risultino iscritte al registro regionale del volontariato.