Si alza il sipario sulla Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 a Sassari: dodici titoli in cartellone tra dicembre e aprile tra i grandi capolavori della storia del teatro e della letteratura e seducenti coreografie contemporanee per un visionario viaggio tra storie ed emozioni.
Sotto i riflettori artisti del calibro di Carlo Cecchi e Franco Branciaroli, Ottavia Piccolo, Paolo Bonacelli e Edoardo Siravo, Giuseppe Cederna con Valentina Sperlì e Roberto Valerio, Caterina Murino con Fabio Sartor, Gigio Alberti, Filippo Dini e il gradito ritorno del Teatro del Carretto diretto da Maria Grazia Cipriani con un’immaginifica versione del “Don Chisciotte” di Cervantes. In scena a Sassari anche le stelle della danza – come Eleonora Abbagnato – e ancora la Cie Hervé Koubi per un viaggio tra danze e suggestioni mediterranee, gli strepitosi Chicos Mambo con le loro ironiche e trasgressive performances en travesti e infine la passione gitana della seducente “Carmen.maquia” firmata da Gustavo Ramírez Sansano per Titoyaya Dansa.
A far da cornice alle intriganti mises en scène e agli spettacoli di danza sarà – come ormai consuetudine – il Teatro Comunale di Sassari, con l’unica eccezione dell’evento d’apertura (sabato 8 dicembre) che si svolgerà invece al Teatro Verdi di Sassari.
Ouverture nel segno di Tersicore al Teatro Verdi, con un omaggio al genio di “Puccini” e un’interprete straordinaria, l’étoile Eleonora Abbagnato in una coproduzione internazionale firmata Daniele Cipriani Entertainment / Compagnie Julien Lestel che farà rivivere sul palcoscenico – sabato 8 dicembre alle 21 in prima regionale – le più celebri e amate eroine del melodramma con le coreografie originali di Julien Lestel.
Il sipario del Teatro Comunale di Sassari si aprirà lunedì 17 dicembre alle 21 su “I Miserabili” – dal romanzo di Victor Hugo nella trasposizione di Luca Doninelli con Franco Branciaroli nel ruolo del protagonista, Jean Valjean, che l’attore definisce «uno strano santo, una figura angelico-faustiana. Il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire» sullo sfondo della Francia negli anni cruciali tra la Restaurazione e la Rivoluzione di Parigi, per la regia di Franco Però.
S’intitola “Ultimo Chisciotte” lo spettacolo del Teatro del Carretto liberamente tratto dal fortunato romanzo di Miguel De Cervantes, con drammaturgia e regia di Maria Grazia Cipriani – al Comunale mercoledì 9 gennaio alle 21: in scena Matteo De Mojana, Stefano Scherini e Ian Gualdani fanno rivivere le strampalate avventure del celebre hidalgo che, ormai «scalcagnato vagabondo dell’impotenza, continua ad inseguire l’utopia, facendola giocare con la realtà».
Viaggio negli abissi della mente e del cuore – martedì 15 gennaio alle 21 – con “L’idea di ucciderti”, pièce originale e tragicamente attuale scritta e diretta da Giancarlo Marinelli e interpretata da Fabio Sartor e Caterina Murino, con Antonio Rampino e la partecipazione di Paila Pavese, che affronta il tema dell’amore trasformato in “trappola mortale”, quasi a dimostrare che le tragedie della cronaca possono irrompere nelle nostre vite, come in una terribile “epidemia”.
Tutta la modernità di un’antica tragedia – le “Troiane” di Lucio Anneo Seneca – sabato 9 febbraio alle 21 per Paolo Bonacelli e Edoardo Siravo che insieme a Gabriella Casali, Alessandra Fallucchi, Marcella Favilla, Silvia Siravo e Cecilia Zingaro incarnano vincitori e vinti a confronto tra le rovine di Troia, con la regia di Alessandro Machìa. L’inedita e interessante riscrittura di Fabrizio Sinisi mette l’accento sui dialoghi e sulla centralità del “discorso del potere” in cui si decidono i destini.
Il fascino delle danze guerriere e dei riti ipnotici dei dervisci ne “Les Nuits Barbares, ou les premiers matins du monde” del coreografo franco-algerino Hervé Koubi – in prima regionale venerdì 15 febbraio alle 21 – in un ideale itinerario alle sorgenti della cultura mediterranea tra Oriente e Occidente. Un avvincente racconto per quadri dove s’intrecciano eleganza ed energia, sensualità e misticismo, per sfatare il mito della pericolosità o diversità dello “straniero” attraverso la bellezza.
Il “diario di una fuga” per Ottavia Piccolo e l’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink – sabato 23 febbraio alle 21 – con “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)” di Stefano Massini, che ripercorre la moderna epopea di una donna “coi capelli bianchi”. Costretta ad abbandonare la sua casa e la sua terra per mettersi in cammino con la nipote bambina, Haifa giunge dopo mille peripezie dall’Iraq fino in Svezia: una storia vera per una riflessione sulle nuove migrazioni di popoli.
Riflettori puntati – martedì 5 marzo alle 21 – su uno dei grandi maestri del teatro italiano, Carlo Cecchi che si confronta con l'”Enrico IV” di Luigi Pirandello, in un’inedita versione di cui firma adattamento e regia, ed è protagonista insieme a Angelica Ippolito, Gigio Morra e Roberto Trifirò. L’artista trasfigura la “recita della follia” in scelta dettata dalla “vocazione” quasi a sottolineare la splendida e crudele intuizione – in parte autobiografica – di un eterno gioco di specchi tra arte e vita.
S’ispira al mondo della danza classica, fin dal titolo che rimanda all’abito icona del balletto, il travolgente “Tutu” dei Chicos Mambo, spettacolo cult della compagnia “en travesti” fondata e diretta da Philippe Lafeuille – a Sassari venerdì 15 marzo alle 21 – tra poetiche e ironiche variazioni e divagazioni “a tema”. In un susseguirsi di scene, talvolta surreali, spazio alle pose fané delle ginnaste olimpiche e all’aria da valchirie delle moderne danzatrici, ma anche a un pennello da cipria, fino a un divertente carillon.
Ironia in scena in uno spietato affresco della società – martedì 9 aprile alle 21 – con “Tartufo” di Molière diretto e interpretato da Roberto Valerio, sul palco con Giuseppe Cederna e Valentina Sperlì, e con Massimo Grigò e Roberta Rosignoli, in una mise en scène contemporanea incentrata sulla figura dell’ipocrita seduttore. Il temibile “impostore” si insinua nella casa di Orgone come una sorta di moderno “profeta anticonformista”, un “guru fanatico” o un “angelo oscuro”, scatenando “tutti i desideri e le furie”.
Ritratto di una pericolosa e irresistibile ammaliatrice – venerdì 12 aprile alle 21 – in “Carmen.maquia” di Titoyaya Dansa: Gustavo Ramírez Sansano firma l’originale coreografia ispirata all’eroina di Merimée, moderna femme fatale sulle note di Georges Bizet e Pablo de Sarasate. La pièce, impreziosita dalle scenografie di Luis Crespo e dai costumi David Delfín che rimandano alle opere di Pablo Picasso, evoca il fascino e l’enigma di quel temperamento gitano libero e indomabile – fino alla morte.
Per chiudere in bellezza il cartellone de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 a Sassari – martedì 16 aprile alle 21 – “Regalo di Natale” di Pupi Avati nell’adattamento di Sergio Pierattini, sull’incontro di quattro amici per una partita a poker che diventa l’occasione per un amaro bilancio delle rispettive esistenze, tra l’affiorare di antichi e nuovi rancori, rivalità, menzogne e tradimenti. Nel cast Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase, diretti da Marcello Cotugno – per un racconto corale sui vizi e le (rare) virtù di un’umanità sempre più smarrita e povera di ideali: un finale (di stagione) satirico e grottesco capace di far sorridere e pensare.
La stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Comunale e al Teatro Verdi di Sassari è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna e del Comune di Sassari, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per l’Isola.