Il 10% degli uomini presenta una curvatura del pene che supera il 30%. Tale curvatura può essere laterale, verso l’alto o verso il basso.
Questa malattia può costituire un grave problema per l’erezione che risulta dolorosa nel 40-50% dei casi con conseguenti problemi di disfunzione erettile. Inoltre, questa patologia può causare notevoli problemi psicologici di insicurezza visto che la curvatura peniena può determinare un ostacolo oggettivo al rapporto sessuale. La sindrome del pene curvo è stata definita nel 2008 come deformità peniana stabile con o senza dolore e con o senza disfunzione erettile.Come nella maggior parte delle patologie che riguardano l’apparato sessuale maschile le percentuali note sono sempre falsate da una molto probabile errata stima a causa della mancata richiesta di aiuto dei pazienti che troppo spesso si vergognano e quindi evitano di rivolgersi al medico per risolvere il problema. In questo specifico caso una delle ragioni che spinge un uomo a consultare uno specialista è il dolore che causa questa malattia nel momento dell’erezione.
Esistono 2 tipologie di sindrome dal pene curvo, la prima è quella congenita ed è chiamata recurvatum congenito. Sin dalla pancia della mamma si sviluppa un pene più lungo su un lato rispetto all’altro e la causa è ormonale. La diagnosi per la sindrome del pene curvo congenito, come spiegano gli specialisti di “Andrologia Internazionale” nella sezione dedicata al trattamento della curvatura peniena, può essere fatta precocemente e spesso sono le mamme dei bambini che si rivolgono ai pediatri perché notano un’anomalia nelle erezioni mattutine o durante un bagnetto del bambino. L’unica cura è l’intervento che prima viene eseguito e meno risulterà importante nella consapevolezza del sé del bambino.
L’altra tipologia può insorgere improvvisamente a qualsiasi età ed è chiamata malattia di La Peyronie o Induratio penis plastica. Il suo nome deriva dal medico François Gigot de La Peyronie al servizio alla Corte di Francia che la diagnosticò per la prima volta nel 1743. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica dei corpi cavernosi cioè dei cilindri che si gonfiano di sangue e provocano l’erezione.
Questi cilindri hanno diversi strati, ma per varie ragioni, che possono essere microtraumi durante un rapporto sessuale o veri e propri traumi dovuti ad un urto, succede che la parte più esterna si rovina, si crea quindi un forellino che provoca infiammazione. Il nostro corpo reagisce cercando di riparare questa microfrattura sostituendo materiale elastico con materiale più spesso e resistente, ma non elastico.
Di conseguenza nel momento dell’erezione, all’arrivo del sangue nel cilindro cicatrizzato, la materia non elastica (placca cicatriziale) non si estende come il resto dei tessuti e tira causando una curvatura. La malattia ha 2 stadi, la prima è quella acuta che dura circa dodici mesi. In questa fase è presente l’infiammazione e si può cercare di trattarla con farmaci antinfiammatori che riducendo l’infiammazione possono limitare la produzione e lo spessore delle placche cicatriziali.
La seconda è la fase cronica nella quale non è più possibile utilizzare farmaci, ma l’unica cura davvero efficace è la chirurgia. La diagnosi viene fatta solo da medici specialista uro-andrologi che valutano prima la presenza di zone più rigide chiaramente note al tatto e poi la curvatura durante l’erezione.
Questa patologia è assolutamente curabile qualsiasi sia la sua causa, ma è determinante che ad intervenire sia personale medico qualificato che potrà risolvere al meglio il problema sia funzionalmente che esteticamente.