A Sorgono la prima edizione del Festival del Passato Remoto, un grande evento culturale con finalità di interesse internazionale.
Un evento che ha visto una serie di incontri con personaggi della cultura, dell’archeologica sarda ed internazionale, animazioni e spettacoli, visite guidate ed attività collaterali, legate alla produzione artigianale ed enogastronomica locale.
L’evento, è stato organizzato dell’Amministrazione Comunale, per festeggiare il trentennale della scoperta dell’insediamento megalitico di “Biru ‘e concas”, il più importante d’Italia, uno dei più antichi d’Europa, precedente anche a Stonehenge.
La manifestazione, ha avuto luogo a Sorgono sabato 6 e domenica 7 ottobre 2018, con la collaborazione dell’assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, ed altri importanti partner.
Durante le due giornate, che hanno avuto un grande interesse, ci sono stati incontri con personaggi della cultura archeologica sarda ed internazionale, animazioni e spettacoli, visite guidate ed attività collaterali legate alla produzione artigianale ed enogastronomica locale.
Il tutto per celebrare i 30 anni della scoperta del sito archeologico di “Biru ‘e concas” e per inaugurare il Museo che raccoglie la “Collezione Sau dei segni sul legno”, di Antoneddu Sau, e l’esposizione della mostra e del progetto “Omphalos”, del ricercatore e scrittore Sergio Frau.
All’interno dell’evento, si sono svolti dibattiti e visite guidate al Museo e al sito di “Biru ‘e Concas”, momenti musicali, esposizioni artigiane, degustazioni dei prodotti locali.
Artisti, artigiani e studiosi, sono intervenuti per il compleanno del sito archeologico più interessante dell’Isola, al Centro del Centro del Mondo.
Per l’Arte degli Antichi Mestieri, “I Maestri Artigiani insegnano”, domenica 7 ottobre, sono intervenuti in Piazza Mercato, Francesco Contu, di Sorgono, con la lavorazione del ferro battuto, Antonello Cau, sempre di Sorgono, per la lavorazione della pelle, Antonio Licheri di Bidonì, per la lavorazione della trachite, Luciano Zedde, Sorgono, per l’intaglio del legno, Nadia Biasetti di Tiana, per la filatura, e colorazione della lana grezza per la tessitura dell’orbace, Il maestro orafo Nanni Rocca di Oristano, con “Rocca prendas”, Marco Floris di Tonara, con la lavorazione dei campanacci, Albino Locci di San Giovanni Suergiu, con la lavorazione delle stuoie “Sa stoia”, Salvatore Pintus di San Giovanni Suergiu, con la creazione delle funi di palma nana “su filettu”, Nino Arrais di Villarios, con la creazione delle nasse e dei cesti in giunco, Paolo Pusceddu coltellinaio di Arbus, con la lavorazione artigianale del coltello sardo Midio Pitzalis di Sardara, con la lavorazione dell’ossidiana, Mondo Usi di Seneghe, con la fabbricazione di strumenti musicali tradizionali sardi, Ezio Cau di Nurachi, con la produzioni di incanniciato e di “orriu” (stuoie di canna intrecciata) dell’oristanese.
Gian Piero Pinna