Sono trascorsi 600 anni dal 22 marzo 1418, data in cui venne approvata la creazione della Generalitat Valenciana. In occasione di questa ricorrenza, il Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau si è recato a Valencia per incontrare il Presidente de Les Corts Valenciane Enric Morera, rinnovando il sodalizio politico e culturale fra Sardegna e Comunità Valenciana.
Il Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau ha incontrato, lo scorso 27 ottobre, il Presidente de Les Corts Valenciane Enrico Morera. Un giorno importante che ricorda un passato altrettanto importante. 600 anni dalla creazione della Generalitat, organo rappresentativo con funzione di riscossione delle imposte per conto della Corona. In ricordo di questa giornata, abbiamo ascoltato il Presidente Ganau che ci ha reso partecipi di questa commemorazione e dell’ormai consolidato rapporto.Il 22 marzo 1418 le Corti del Regno di Valencia, riunite nel convento di Santo Domingo del “Cap i Casal” approvano la creazione della giunta regionale o Generalitat, quale corpo per la riscossione delle imposte e come organo amministrativo oggi rappresentato dal Consell, il governo della Generalitat Valenciana. Quest’anno, in occasione del seicentenario della nascita, ha incontrato il Presidente de Les Corts Valenciane Enric Xavier Morera Català. Qual’è stato l’esito dell’incontro?
“La finalità dell’incontro è stata quella di ribadire l’amicizia e gli stretti legami fra la Sardegna e la Comunità Valenciana. Un rinnovamento confermato da diverse cerimonie ufficiali per i 600 anni dell’autonomia della comunità, attraverso iniziative culturali, tra le quali rientra la presentazione degli Acta Curiarum, un opera unica in fase di recupero. Anche la presenza dei referenti per il nostro Ateneo ha dato conferma di presenza, d’interesse, di collaborazione da parte nostra“.
“Affrontare la questione catalana può essere per l’Europa l’opportunità di ridiscutere la governance democratica delle istituzioni regionali, nazionali ed europee, unico baluardo all’avanzata dei nazionalismi egoistici”. Queste le sue parole in occasione della serata conclusiva del “Premis Octubre”, prestigioso premio letterario in lingua catalana svoltosi al Palazzo delle Esposizioni di Valencia. Quale risposta auspica, da parte dell’Europa, alla questione catalana?
“Una questione complessa. Il Consiglio Regionale si è espresso in maniera univoca a favore dello svolgimento regolare del referendum prima ed in seguito condannando gli atti di violenza che hanno impedito un espressione democratica, fuori dall’ambito costituzionale del referendum. Credo che l’Europa debba prendere atto che le richieste di maggiore autonomia presenti in tutto il continente sono una realtà. La strada auspicata è quindi un autonomia regionale che concretizzi l’idea di un Europa dei popoli, come si evince dagli atti fondanti, più vicina ai territori nel cogliere le esigenze e nel dare risposte. Una questione importante, quindi, che necessita da parte dell’Europa di un momento di riflessione per la programmazione di interventi relativi alla governance in rappresentanza di queste istanze sempre più forti e presenti“.
L’Acta Curiarum Regni Sardiniae, collana storica articolata nella pubblicazione di 22 Parlamenti dal 1355 al 1699 di atti Stamentari dal 1793 al 1799, rappresenta un innovativo progetto sul tema delle istituzioni rappresentative nella Sardegna medioevale e moderna. L’onorevole Cossa, Presidente del Comitato Scientifico, l’ha definita “La migliore testimonianza della portata e delle ricadute del grande investimento che il Consiglio Regionale ha fatto”. Quali sono state le sue impressioni sull’accoglimento da parte dei rappresentanti delle assemblee legislative del progetto editoriale?
“Il progetto di recupero degli Acta Curiarum è un importante lavoro di restauro iniziato vent’anni fa che stiamo portando avanti con volontà. Una testimonianza storica unica sulla nostra isola, come unico è il recupero degli atti che compongono l’opera. Il recupero si basa infatti sulla coscienza che dalla storia possa nascere una nuova consapevolezza per il presente e per il futuro. L’operazione è stata colta con grande interesse non soltanto nell’incontro tenutosi a Valencia, ma anche alla presentazione fatta nelle due biblioteche di Camera e Senato. Gli atti sono stati pubblicati anche online sul sito del Consiglio Regionale in quanto è un documento che si presta alla disponibilità di tutti“.
Quali sono le prospettive future di integrazione culturale tra Comunità Valenciana e Sardegna?
“Stiamo lavorando sulla possibilità di un riconoscimento comune della storia, della cultura e della lingua di entrambe e per entrambe. Tutto ciò all’interno di una collaborazione già esistente tra le Università sarde e della Catalogna. Una parte importante è data anche alla questione dell’autonomia e dell’insularità, nell’ambito di una analoga collaborazione con le Isole Baleari per il riconoscimento dei loro diritti“.
Daniele Fronteddu